Statue e dipinti, gli alieni sono stati qui? La teoria dell’antico astronauta

La maggior parte delle prove a sostegno della teoria degli "antichi astronauti" sono risibili e facilmente smentibili attraverso l'archeologia ufficiale ma resta un'ipotesi suggestiva che spiegherebbe alcune credenze e idee tramandateci dalle religioni più antiche

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Diversi autori, da Agrest a Von Danniken e Kolosimo ci hanno raccontato un passato affascinante e pieno di meraviglie che proverrebbero dalle stelle. Astronavi, alieni, tecnologie fuori dal tempo e molto altro arricchiscono i loro libri tanto che, a metà del secolo scorso, è stata formulata una teoria chiamata “teoria degli antichi astronauti” che, prendendo spunto dall’archeologia ha reinterpretato in modo futuristico e fantasioso migliaia di reperti che l’archeologia “ufficiale” interpreta in altri termini, prettamente umani, senza tirare in ballo ipotetiche e suggestive “invasioni o colonizzazioni” da parte di alieni avvenute nel passato fino dagli albori della nostra civiltà.

Infatti, i signori citati in apertura affermano nei loro tomi che esseri di altri pianeti abbiano avuto contatti con gli antichi egizi, i Sumeri, gli Hopi e le civiltà precolombiane o addirittura abbiano creato attraverso l’ingegneria genetica l’uomo, come soleva affermare nei suoi scritti Sichin.

Gli alieni, quindi, secondo questa teoria, non si sarebbero solo palesati ma addirittura avrebbero creato e influenzato la nostra cultura per migliaia di anni facendo degli ominidi nostri antenati degli esseri in grado di dominare il pianeta Terra.

La teoria dell’antico astronauta viene utilizzata anche per spiegare le religioni e il perché i nostri antenati abbiano adorato in passato esseri alieni scambiandoli per divinità, infatti, secondo i fautori di questa bislacca teoria, ci sarebbero molteplici indizi di ciò nei vari testi religiosi e in molte opere letterarie del passato.

Questa ipotesi, per i suoi fautori starebbe in piedi perché durante la seconda guerra mondiale sarebbe successo un fatto molto simile, quando le truppe americane costruirono delle basi aeree su alcune isole del Pacifico. Gli indigeni, non avendo avuto alcun contatto precedente con le tecnologie avanzate appena sviluppate in europa e in America, pensarono che i velivoli fossero manifestazioni dei loro Dei. Quando le basi militari vennero chiuse, gli indigeni per attrarre nuovamente navi e aerei che potevano rifornirli di viveri, crearono dei rituali religiosi, riproducendo piste di atterraggio, aerei e radio.

Questo rituale venne denominato il “culto del Cargo”. Secondo i tanti fautori della teoria degli antichi astronauti, in passato, tra le popolazioni terrestri sparse sul pianeta, sarebbe successa una cosa molto simile che avrebbe dato vita, con il passare dei secoli e dei millenni alle religioni e ai loro culti.

Per sostenere queste ipotesi vengono citati passi della Bibbia, soprattutto l’antico testamento che parla di manifestazioni di Dio avvenute tra luci, fiamme e nuvole di fumo che la fantasia molto spinta trasforma in astronavi in fase di atterraggio o decollo.

Famosissimo è il passo della Bibbia che parla del libro di Ezechiele dove sarebbe raccontata niente meno che una visita da parte degli esseri celesti scesi dal cielo su una macchina volante, lucente e rumorosa con delle ruote e con delle eliche montate sopra sostegni che vengono assimilati a un sistema di atterraggio.

Anche negli antichi scritti epici sanscriti dell’india vengono presentate alcune descrizioni di strane macchine volanti usate dalle divinità chiamate “Vimana”, in grado di produrre raggi luminosi capaci di distruggere un bersaglio, alcuni hanno anche parlato di guerre atomiche combattute poche migliaia di anni fa.

I nostri antenati, per i sostenitori della teoria degli antichi astronauti, sono stati testimoni di qualcosa di sconosciuto e di fantastico che hanno cercato di riprodurre nei testi, nei dipinti o scolpendo statue che spesso vengono paragonate ai nostri moderni astronauti, statue di varia foggia che indosserebbero tute spaziali, bombole e caschi trasparenti, addirittura, in un famoso bassorilievo, rappresenterebbero esseri intenti a manovrare un’antica astronave.

La fantasia umana non ha certamente limiti, facile vedere qualcosa di moderno in oggetti del passato che nulla hanno a che fare con queste elucubrazioni.

I nostri antenati sono stati sicuramente testimoni di qualcosa che hanno cercato di riprodurre nel migliore dei modi ed è difficile pensare che, tutte le descrizioni a noi arrivate, siano semplicemente il frutto dell’immaginazione perché, nonostante queste civiltà antiche fossero molto distanti l’una dall’altra, tutte raccontano esperienze simili che, molto spesso, corrispondono a quanto viene riferito oggi nei casi di avvistamento UFO.

Insomma, la maggior parte delle prove a sostegno della teoria degli “antichi astronauti” sono risibili e facilmente smentibili attraverso l’archeologia ufficiale ma resta un’ipotesi suggestiva che spiegherebbe alcune credenze e idee tramandateci dalle religioni più antiche.

Ma, del resto, lo farebbe anche l’interpretazione contraria.