I Cinque di Yuba County

Cinque uomini vanno alla partita di basket e scompaiono misteriosamente. Alcuni mesi dopo quattro di loro vengono trovati morti sulla Sierra Nevada: perchè ci sono andati? E come sono morti?

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Nel pomeriggio del 24 febbraio 1978 il cinquantacinquenne californiano Joe Shones si avvia su per una strada di montagna nella foresta di Plumas, per verificare se le condizioni della neve sono abbastanza buone da permettergli un’escursione con la famiglia nel successivo fine settimana. Purtroppo, mentre cala il buio, la sua piccola Volkswagen rimane bloccata dalla neve; Joe scende e si mette a spingerla ma prova un lancinante dolore al petto: un attacco di cuore.

Joe torna in auto disperato: ormai è notte, i soccorsi sono a miglia di distanza e lui non può in alcun modo chiamare aiuto. Mentre cerca una soluzione vede cinque luci in movimento, come delle torce elettriche, e quello che gli sembra un gruppo di cinque uomini che cammina nella foresta: esce di nuovo, urla, ma le luci si spengono e nessuno risponde ai suoi richiami.

Dopo ore, finalmente, Shones si sente meglio e riesce a camminare fino a un rifugio a otto miglia di distanza. Nella sua marcia supera un’auto Mercury Montego, senza nessuno a bordo, e pensa che appartenga al gruppo di persone che aveva visto prima senza farci caso.

È solo dopo qualche tempo, quando legge sul giornale di cinque uomini misteriosamente scomparsi nella contea di Yuba, che ripensa alla sua avventura e si rivolge alla polizia.

Forse Joe Shones è stato l’ultimo a vedere i Cinque di Yuba County, come saranno chiamati in seguito, vivi.



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I Cinque di Yuba County

Un gruppo affiatato

I Cinque sono Ted Weiher, Gary Mathias, Jack Madruga, Jack Huett e Bill Sterling, amici inseparabili, di età dai ventiquattro ai trentadue anni, che vivono nei dintorni di Yuba City, una città della California settentrionale. Tutti e cinque sono affetti, in maniera più o meno grave, da disabilità intellettive o problemi psichiatrici, e abitano con le loro famiglie, che li definiscono affettuosamente “ragazzi”.

Sono tutti appassionati di basket, e quando vengono a sapere che il 24 febbraio la squadra della California State University giocherà in trasferta nella città di Chico decidono di andare alla partita con l’auto di Jack Madruga, una Mercury Montego del 1969.

La partita si conclude intorno alle 22:00, e i “ragazzi” si fermano in un minimarket a comprare snack e bevande; la commessa li ricorda perché stava per andarsene a casa e aveva dovuto ritardare la chiusura a causa loro. I cinque ripartono ma, inspiegabilmente, invece di andare a sud verso Marysville, si dirigono a est, verso le pendici della Sierra Nevada.

Quando i familiari non li vedono ritornare danno subito l’allarme: una fuga è improbabile, anche perché Mathias, che soffriva di schizofrenia, aveva lasciato a casa i medicinali che doveva prendere: evidentemente contava di tornare a casa in tempo.

Iniziano le ricerche

La polizia delle contee di Butte e Yuba, pensando a un incidente stradale, inizia a cercare lungo le strade che presumibilmente avrebbero potuto seguire per andare a Chico, senza trovare traccia né dei cinque uomini né dell’auto. Pochi giorni dopo un ranger della Foresta di Plumas informa gli investigatori di aver visto la Montego parcheggiata lungo la Oroville-Quincy Road nella foresta il 25 febbraio. All’epoca non ci ha fatto caso perché si tratta di un percorso molto battuto dagli sciatori durante il fine settimana.

L’auto viene raggiunta. All’interno si trovano gli involucri e le lattine vuote dei loro acquisti, insieme ai programmi della partita di basket che hanno visto e ad una cartina stradale della California; nessuna traccia dei cinque uomini.

Misteri

Il primo mistero è la posizione della macchina, a 110 km da Chico, lontano da qualsiasi percorso diretto per Yuba City o Marysville. Nessuno riesce a ipotizzare il motivo per cui avrebbero dovuto percorrere una strada sterrata lunga e tortuosa in una notte invernale nel profondo di una foresta remota ad alta quota, indossando vestiti abbastanza leggeri.

Allo stesso modo, la polizia non riesce a capire perché gli uomini abbiano abbandonato l’auto, che si trova a circa 1.300 metri di altitudine, più o meno al limite della neve in quel periodo dell’anno. Viene trovata parcheggiata in un cumulo di neve ma non sembra che sia stato fatto alcun tentativo di sbloccarla, anche se la neve non è così profonda che cinque uomini giovani e sani non possano riuscire a spingerla fuori. Le chiavi non sono inserite nel quadro, e in un primo momento si pensa che l’auto sia stata abbandonata perché guasta, ma quando si prova a inserire le chiavi di ricambio la Mercury riparte regolarmente; il serbatoio è pieno di benzina per un quarto.

Iniziano le ricerche nelle vicinanze, ma una violenta tempesta di neve le interrompe: nessuna traccia dei cinque uomini viene trovata.

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L’articolo che parla del ritrovamento di uno dei corpi

Macabri ritrovamenti

È solo il 4 giugno, quando anche ad alta quota la maggior parte della neve si è sciolta, che un gruppo di motociclisti trova un corpo in decomposizione in un trailer del servizio forestale a circa trenta chilometri dall’auto. Il corpo viene successivamente identificato come quello di Weiher.

Il corpo è disteso su un letto con otto lenzuola avvolte intorno, compresa la testa. L’autopsia mostra che è morto per una combinazione di fame e ipotermia. Weiher ha perso quasi la metà dei suoi novanta kg; la crescita della barba suggerisce che sia vissuto fino a tredici settimane dall’ultima volta che si è rasato. I suoi piedi erano gravemente congelati, quasi in cancrena.

Su un tavolo vicino al letto ci sono alcuni dei suoi effetti personali, incluso il suo portafoglio che contiene diversi biglietti di banca, un anello di nichel con inciso “Ted” e una collana d’oro. Sul tavolo c’è anche un orologio d’oro, senza il cristallo, che la sua famiglia non riconosce, e una candela parzialmente consumata.

Come è morto Weiher?

La cosa più sconcertante per gli investigatori è capire le circostanze della sua morte. Nel trailer c’è una stufa, ma nessuno ha acceso il fuoco malgrado un’ampia scorta di fiammiferi e di romanzi tascabili da poter bruciare. Diversi indumenti pesanti conservati all’interno sono rimasti dov’erano senza essere usati; una dozzina di lattine di “razione C”, cibo precotto inscatolato usato dall’esercito, erano state aperte e il loro contenuto consumato, ma un armadietto che conteneva un assortimento ancora maggiore di cibi disidratati non era stato nemmeno aperto. Allo stesso modo un capanno nelle vicinanze conteneva un serbatoio di butano per alimentare il sistema di riscaldamento del trailer.

Questo comportamento, tuttavia, era coerente con ciò che i membri della famiglia di Weiher descrivevano come una mancanza di buon senso derivante dalla sua disabilità mentale; si chiedeva spesso perché dovesse fermarsi a un segnale di stop, e una notte avevano dovuto trascinarlo fuori dal letto mentre il soffitto della sua camera da letto bruciava in un incendio poiché era preoccupato di perdere il lavoro il giorno successivo se avesse lasciato il letto.

Sembra anche che Weiher non fosse solo nel trailer e che Mathias e forse Huett siano stati lì con lui. Le scarpe da tennis di Mathias sono all’interno mentre mancano gli scarponcini di Weiher, e le razioni C sono state aperte con un apriscatole dell’esercito tipo P-38, che solo Mathias o Madruga avrebbero conosciuto avendo prestato servizio militare.

Manca uno dei Cinque

Il giorno successivo altri resti umani vengono trovati a circa diciotto chilometri dalla Mercury: si tratta di Madruga e Sterling, che le autopsie mostrano come morti di ipotermia. L’ultimo ad essere rinvenuto è Jack Huett, a nord-est del trailer.

L’unico a non essere mai ritrovato è Mathias, cosa che fa sperare che sia ancora vivo: dato che non aveva più preso i suoi medicinali le sue foto vengono distribuite agl’istituti psichiatrici di tutta la California, senza esito.

Nessuna spiegazione

Anche sapendo che quattro dei cinque uomini erano morti sulla Sierra, gli investigatori non riescono a spiegare completamente cosa abbia portato a quelle morti. Non si capisce perchè gli uomini fossero lì; si viene a sapere che Mathias aveva amici nella piccola città di Forbestown: potrebbe darsi che abbia voluto andarli a trovare e Madruga abbia sbagliato strada? Ma Forbestown è a un’ora buona di auto da Chico, e non sembra probabile che i cinque amici volessero capitare in casa d’altri a quell’ora.

Per quale ragione, inoltre, accorgendosi di aver sbagliato strada gli uomini avrebbero lasciato la Montego invece di ridiscendere lungo la strada percorsa? Sono sicuramente passati davanti al rifugio, quello dove Shones in seguito si è rifugiato; la testimonianza di quest’ultimo sembrerebbe provare che i cinque amici avevano delle torce elettriche, ma non ne viene trovata traccia.

Il mistero, soprattutto, è perché nessuno dei cinque uomini abbia pensato di scendere a valle anziché continuare per un sentiero sconosciuto: le famiglie pensano che qualcuno li abbia portati di proposito fuori strada. Melba Madruga, madre di Jack, dice in un’intervista al Los Angeles Times di non poter credere che suo figlio abbia guidato volontariamente la sua auto, che teneva con la massima cura, per un sentiero scosceso in una foresta dove avrebbe potuto essere danneggiata. “Sono sicura che non sia mai andato lassù da solo”, dice al giornale. “È stato ingannato o minacciato.”

La cognata di Ted Weiher teorizza addirittura che gli uomini possano aver visto accadere qualcosa alla partita di basket, tanto grave da spingere qualcuno a inseguirli. La polizia non ha mai trovato prove in questo senso, ma è certo che i cinque uomini sembra siano stati eccezionalmente determinati ad andare avanti. Perché farlo, dice la signora, a meno che qualcosa di più spaventoso non fosse proprio dietro di loro?

Alcuni sospettano che Mathias, l’unico il cui corpo non è stato mai ritrovato, abbia volontariamente spinto i suoi amici a inoltrarsi nella foresta abbandonandoli poi al loro destino: ma perché lo avrebbe fatto?

Il mistero dei Cinque di Yuba County rimane ancora irrisolto.

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