Starlink, il servizio internet ad alta velocità e basso costo di SpaceX entrerà in servizio a metà del prossimo anno

Teoricamente, quando la costellazione sarà completata, SpaceX potrà fornire connettività in qualsiasi punto del mondo, dove sarà effettivamente commercializzato dipenderà dalle autorizzazioni concesse dai singoli paesi.

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SpaceX si è data la missione di rendere disponibile Internet a basso costo e ad alta velocità ai consumatori di tutto il mondo. E questa settimana la compagnia ha rivelato che alcuni luoghi sono già collegati alla rete; tra questi la casa del CEO Elon Musk e le cabine di pilotaggio di alcuni jet dell’Aeronautica.

Per ora, si tratta di test, effettuati tramite i 60 satelliti a banda larga e due dispositivi dimostrativi che SpaceX ha già lanciato in orbita.
Alla fine, la società intende avere migliaia di satelliti in orbita tra i 450 ed i 1000 chilometri di quota. Il progetto si chiama Starlink e, se avrà successo, potrebbe cambiare per sempre il panorama del settore delle telecomunicazioni.
Potrebbe anche portare decine di miliardi di dollari a SpaceX ogni anno se Starlink riuscirà a competere con i fornitori di servizi Internet esistenti e riuscirà ad annulare, come si propone, il digital divide in tutto il mondo. Al momento, circa la metà della popolazione mondiale non dispone di un accesso a Internet, come mostrano numerosi studi.
Una prima serie di 60 satelliti è stata lanciata lo scorso a maggio e SpaceX ha pianificato di costruire completare la costellazione. SpaceX prevede fino a 24 lanci Starlink dedicati – ciascuno con circa 60 satelliti – l’anno prossimo.
A quanto sembra, SpaceX intende lanciare il servizio inizialmente nel sud degli Stati Uniti già nel 2020.
Nel frattempo, la rete è in modalità test.
Starlink è una scommessa da miliardi di dollari per SpaceX. Molte aziende hanno già provato e fallito nel fornire Internet spaziale, ma ora, oltre a SpaceX, altre aziende tra cui Amazon e OneWeb, stanno tentando di realizzare costellazioni proprie.
Il presidente e direttore operativo di SpaceX, Gwynne Shotwell, ha dichiarato, in una conferenza stampa tenutasi a Washington DC, che Musk ha già installato un terminale utente Starlink a casa sua per testare il servizio.
Ha inoltre rivelato che anche l’Air Force sta testando il servizio Starlink su un C-12, un tipo di aereo utilizzato per il trasporto di passeggeri e merci, e l’esercito sta lavorando per aggiungere il servizio ad altri aerei.
Finora, il servizio fornito da Starlink si sarebbe dimostrato “cento volte più veloce” rispetto ai precedenti collegamenti, ha detto la Shotwell ai giornalisti.
Il prossimo lancio di satelliti Starlink è previsto per la metà di novembre, e saranno lanciati con un Falcon 9 alla sua quarta missione.
I 60 satelliti attualmente in orbita sono già attivi e funzionanti ma i prossimi che verranno lanciati saranno provvisti di una tecnologia aggiornata. Entro la fine del prossimo anno, i satelliti comunicheranno e condivideranno dati tra loro nello spazio tramite collegamento laser, il che garantisce che i clienti non perderanno mai il servizio.
Gli abbonati al servizio Starlink riceveranno una scatola con un terminale utente che verrà collegato via cavo da un ricevitore che potrà essere posiionato fuori della finestra o su un’antenna.
Inizialmente il servizio sarà fornito negli Stati Uniti e Canada dove SpaceX dispone già dei permessi necessari, ma la società di Musk sta già muovendo passi per avere le necessarie autorizzazioni in altri paesi.
Starlink potenzialmente potrà fornire la copertura internet in qualsiasi parte del mondo ma, ovviamente, il servizio verrà reso disponibile solo nei paesi che autorizzeranno SpaceX a commercializzarlo.
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