Gli squali dormienti del Pacifico sono una specie misteriosa e poco studiata che si nasconde nei profondi abissi dell’oceano, per di più questi predatori marini, nonostante la loro imponenza e l’areale che si estende in tutto il Pacifico, rimangono avvolti nel mistero. Ma cosa sappiamo di loro? E come possiamo contribuire alla loro conservazione?
Gli squali dormienti del Pacifico sono strettamente imparentati con gli squali della Groenlandia, si tratta di creature maestose, capaci di raggiungere i 4,3 metri di lunghezza, anche se si ipotizza che gli adulti che vivono nelle parti più profonde dell’oceano possano addirittura superare i 7 metri. La loro longevità è altrettanto impressionante, anche se forse non raggiunge i 400 anni come gli squali della Groenlandia, nonostante ciò a differenza dei loro parenti, gli squali dormienti del Pacifico sono notoriamente poco studiati.
Ma perché questa mancanza di interesse scientifico? La risposta risiede in diversi fattori. Innanzitutto, gli squali dormienti del Pacifico non hanno un grande valore commerciale rispetto agli squali della Groenlandia, questi ultimi, sono cacciati per la loro carne e il loro fegato, che contiene olio ricco di vitamina A, invece gli squali dormienti non sono considerati altrettanto appetibili sul mercato.
Oltre al discorso inerente il loro basso valore commerciale, gli habitat degli squali dormienti sono difficilmente accessibili, questo perché vivono nelle profondità dell’oceano, dove la pressione è estrema e la luce solare non penetra. Catturarli e maneggiarli è un’impresa complessa e rischiosa, se poi ci aggiungiamo il fatto che avvistare un dormiente adulto del Pacifico è un evento raro, viene facile pensare al perché questo rende ancora più difficile studiarli.
Un “sportello unico” di informazioni sugli squali dormienti del Pacifico
Per colmare queste lacune nella conoscenza, un team di scienziati ha creato uno “sportello unico” di informazioni sugli squali dormienti del Pacifico, andando ad analizzare la letteratura scientifica esistente, e facendo nuove scoperte che potrebbero aiutare la conservazione di questa specie enigmatica.
“Non abbiamo molto da fare per gestire questa specie. Al momento vengono gestiti in base alle catture storiche. Non è l’ideale, soprattutto per una specie altamente vulnerabile”,
ha affermato in una nota la coautrice dello studio Cindy Tribuzio, la quale ha poi in seguito aggiunto:
“Più informazioni possiamo raccogliere, meglio possiamo sviluppare e applicare metodi alternativi che faranno un lavoro migliore nel valutare questa e altre specie con dati limitati”.
Le scoperte interessanti a tal proposito sono tante, partendo dalla genetica e la specie, gli studi genetici hanno rivelato che potrebbero esserci più squali dormienti del Pacifico di quanto si pensasse in precedenza. In particolare, si è scoperto che lo squalo dormiente del sud non è geneticamente distinto dalle altre specie. Questo suggerisce che la diversità genetica potrebbe essere maggiore di quanto immaginassimo.
Altro aspetto importante già accennato riguarda la durata della vita, infatti la longevità degli squali dormienti è affascinante. Uno studio ha utilizzato la datazione al radiocarbonio per analizzare il cristallino di un occhio e ha rivelato che crescono due volte più velocemente degli squali della Groenlandia, tuttavia il loro tasso di crescita è ancora significativamente più lento rispetto a molti altri pesci.
Oltre a quanto precedentemente detto, un esemplare femmina immaturo sembrava avere almeno 35 anni, indicando un’estrema longevità e maturità ritardata. Arriati a questo punto, possiamo parlare della loro gestione e conservazione, considerando che attualmente, gli squali dormienti del Pacifico, sono elencati come in diminuzione e quasi a rischio nella Lista Rossa IUCN.
Con i risultati dello studio, il team spera di orientare una migliore gestione della specie, anche perché più informazioni raccolte, stanno ad indicare e siginificare una valutazione più accurata e strategie di conservazione più efficaci.
La ricerca su questi misteriosi abitanti delle profondità marine ci aiuta a comprendere meglio la loro biologia e a sviluppare strategie per proteggerli, anche perché questi animali, nonostante la loro riservatezza, meritano attenzione e sforzi per garantire la loro sopravvivenza, tuttavia una delle scoperte più significative è arrivata da studi genetici, che hanno suggerito che potrebbero effettivamente esserci più squali dormienti del Pacifico di quanto si pensasse in precedenza, grazie ad alcuni squali sotto mentite spoglie.
Come già detto, questi maestosi squali sono una specie affascinante e poco studiata, ma affrontano diverse minacce che mettono a rischio la loro sopravvivenza, e tra le innumerevoli sfide che sono obbligati ad affrontare, troviamo:
- cattura storica: La mancanza di valore commerciale degli squali dormienti del Pacifico rispetto agli squali della Groenlandia ha portato a una cattura storica limitata, questo approccio tuttavia potrebbe non essere adeguato per una specie vulnerabile come gli squali dormienti del Pacifico;
- scarsa conoscenza: a causa dell’inaccessibilità dei loro habitat e delle sfide logistiche nel catturarli e maneggiarli, gli squali dormienti del Pacifico sono poco studiati, pertanto la mancanza di informazioni rende difficile sviluppare strategie di conservazione efficaci;
- vulnerabilità: gli adulti sono raramente avvistati, il che rende difficile monitorare la loro popolazione e comprendere le loro esigenze, e come abbiamo già potuto constatare, la specie è già presente sulla Lista Rossa IUCN;
- longevità e crescita lenta: questi esemplari di squali, sembrano avere un’età impressionante e una crescita più lenta rispetto ad altre specie di pesci, fattori che tuttavia li rendono più vulnerabili al sovrasfruttamento.
Vista la reale situazione di questi squali, arriviamo a trattare un tema delicato e importante, ovvero la loro protezione e la loro gestione, tuttavia come già riportato più volte, la mancanza di informazioni sulla biologia e sul comportamento degli squali dormienti del Pacifico rende difficile sviluppare strategie di protezione efficaci. È necessario un approccio più mirato per garantire la loro conservazione.
In sintesi, la ricerca continua e gli sforzi per aumentare la conoscenza su questa specie sono essenziali per proteggere gli squali dormienti del Pacifico e preservare la loro unicità nelle profondità marine
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