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Non molto tempo fa, un uomo di 66 anni si presentò in ospedale lamentando tosse e dolori al petto. Ben presto, i medici del pronto soccorso si resero conto che gli organi interni del paziente erano tutti sul lato sbagliato del suo corpo: il suo cuore era a destra, il fegato a sinistra e così via.
Questa condizione, in realtà, già nota, ha un nome, situs inversus totalis, e non è così insolita come si potrebbe pensare. In effetti, si pensa che prima che i medici disponessero dei moderni sistemi di analisi strumentale, molte persone abbiano vissuto l’intera vita in questa condizione senza averlo mai saputo.
Dall’anamnesi effettuata dai medici emerse che il paziente era immigrato di recente negli Stati Uniti dopo aver vissuto in un campo profughi per 20 anni. Tra gli strani reperti mostrati da una radiografia del torace c’erano la destrocardia (dove l’apice del cuore è a destra, non a sinistra) e una “trasposizione speculare” degli organi addominali.
I sintomi presentati dall’uomo, secondo il referto medico, includevano dolori al petto, congestione, tosse e dolore sul lato sinistro dell’addome. Alla fine la patologia risultò essere una banale infezione alle alte vie respiratorie; dopo essere stato trattato per il dolore con farmaci antinfiammatori, il paziente si riprese in alcuni giorni.
Il Situs inversus è una condizione rara, ma non inaudita: Donny Osmond, così si chiamava l’uomo, è uno dei casi più noti. In realtà, il situs inversus totalis, in cui tutti gli organi addominali e il cuore sono speculari rispetto alla posizione in cui dovrebbero essere, è il tipo più comune e colpisce circa 1 persona su 10.000.
A condizione che gli organi siano ancora nei punti giusti, relativamente parlando, i principali problemi di salute possono essere evitati anche quando sono invertiti. Le persone che vivono in questa particolare condizione, a volte indossano un bracciale che lo notificano, nel caso in cui i medici debbano effettuare un intervento chirurgico d’urgenza sul lato sbagliato del corpo.
La maggior parte delle complicanze si verificano intorno al cuore: nel caso di situs inversus e destrocardia, le arterie chiave possono finire in parallelo anziché incrociarsi, il che può rendere la cardiochirurgia e il trapianto cardiaco molto più difficili.
La condizione di situs inversus (“posizione” e “opposto” in latino) è stata identificata per la prima volta da Matthew Baillie nel 1788 e continua ad intrigare medici e scienziati ancora oggi.
C’è anche il caso recentemente pubblicato di Rose Marie Bentley dell’Oregon, che visse fino all’età di 99 anni. Fino alla sua morte, nessuno sapeva che lei era affetta da questa condizione inusuale.
La Bentley aveva il cuore sul lato corretto del corpo, a sinistra, cosa che rende il situs inversus molto più pericoloso e porta a tassi di mortalità più elevati.
Il case report è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine .