di Oliver Melis
La scoperta di nuovi esopianeti non si ferma, l’osservatorio ESO a La Silla, in Cile, ha scoperto un pianeta simile alla Terra distante solo (si fa per dire) 11 anni luce ribattezzato Ross 128 b che verrà posto sotto osservazione dell’Exremely Large Telescope che cercherà di individuare eventuali marcatori biologici nella sua atmosfera.
Ross 128 b è grande quasi come la Terra ma ruota intorno alla sua stella in soli 9,9 giorni terrestri essendo posto ad una distanza di 20 volte inferiore rispetto a quella del nostro pianeta rispetto al Sole che è di circa 149.000.000 Km. Pur essendo molto vicino alla stella la sua temperatura è stata stimata tra i -60° C e i +20° C, ricevendo un irraggiamento di 1,38 volte quello della Terra. Una fortuna dovuta al fatto che la stella di riferimento, Ross 128, è una nana rossa, una stella piccola e relativamente fredda. Ross 128 è una stella non soggetta ad esplosioni di raggi ultravioletti e raggi X, quindi i corpi che gli ruotano attorno e nelle vicinanze non sono sottoposti a variabilità ma ricevono energia e luce in modo costante che potrebbe fare si che il pianeta Ross 128 b, possa avere un ambiente idoneo a ospitare la vita e dato che la stella Ross 128 si sta lentamente avvicinando al nostro Sistema solare, Ross 128 b potrebbe nel giro di 79 mila anni soffiare il titolo di esopianeta abitabile più vicino alla Terra proprio a Proxima b.
“Questa scoperta è frutto di oltre un decennio di intensa attività di Harps: monitoraggio insieme a elaborazioni e analisi integrate con le attuali conoscenze disponibili. Solo Harps ha finora dimostrato una così alta precisione e rimane, a 15 anni dall’inizio dei lavori, il miglior cacciatore di pianeti del suo genere.” spiega Nicola Astudillo Defru, coautore della scoperta e ricercatore al Geneva Observatory, in Svizzera.
La prossima mossa sarà quella di studiare l’atmosfera di Ross 128 b per capire se contiene marcatori biologici come l’ossigeno che segnalerebbero lo sviluppo della vita in atto e l’esistenza di acqua allo stato liquido in superficie.
Nei mesi scorsi, la stella Ross 128 conobbe una breve ribalta quando l’astrobiologo portoricano Abel Méndez, che opera presso l’osservatorio di Arecibo, comunicò di aver rilevato dei “segnali strani” apparentemente provenienti dalla stella. All’epoca non si sapeva ancora che Ross 128 fosse dotata di pianeti. Dopo un breve periodo di osservazione condotto anche dal SETI, l’origine dei segnali venne spiegata nel mese di luglio con echi anomali trasmessi da qualche satellite terrestre in orbita geostazionaria.
Fonte: Galileo.