Il ricordo è un prezioso antidoto e andrebbe coltivato. Chi si sente solo, potrebbe così trovare il modo di superare un’emozione così forte e deleteria. La solitudine fa perdere la voglia di vivere, ci rende fragili e preda a malattie sia fisiche che mentali. Il ricordo è una magia che fa rivivere sensazioni belle o brutte di un passato che ci ha portato del bene o del male.
Il ricordo è un magico segno che la vita ci lascia
Gabriel García Márquez, soprannominato Gabo, è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nell’anno 1982. Stiamo ricordando uno scrittore, giornalista e saggista colombiano naturalizzato messicano.
Si tratta di un emblematico esponente del realismo magico, le sue opere hanno contribuito alla fama e all’interesse della letteratura latinoamericana. Il suo stile di scrittura è scorrevole, ricco e ironico. Nei suoi romanzi, la realtà si mischia con la fantasia, la storia con la leggenda.
Gabriel García Márquez ha scritto: “La vita non è quella vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla“. Di conseguenza, chi spreca il ricordo ottiene lo stesso risultato, vanifica la vita.
L’immenso valore del ricordo
C’è chi, e non è un numero esiguo di persone, prova ad allontanarsi e fa altrettanto con tutti coloro che gli sono vicini. Si tratta, in realtà di un tentativo ingannevole. Per quanto brutto possa essere stato, il passato, trasmette luce e ombre. Concedersi, ogni tanto, il piacere di ripercorrere il passato è benefico per tutti.
Non dobbiamo abbandonarci ad alcun rimpianto inutile, rimanere intrappolati nel pensiero che il tempo passa, non bisogna considerare solo e sempre indietro. Il ricordo non si spreca, lo si cura con occhi rivolti al futuro ma con il piacere di ripercorrere esperienze di vita.
Il ricordo assomiglia a un incantesimo che, se siamo in grado di assaporare, ci regala: serenità, gioia, e una dolcissima malinconia. Oggi, coltivare i ricordi non è per niente facile. Si corre un grande rischio: l’emarginazione. I nostri tempi, così frenetici, bisogna afferrarli al volo, senza pensare né al passato e nemmeno al futuro.
I ricordi sono molto importanti
‘La prima persona a cui penso è mia madre. Ha più di 90 anni, la sua memoria a breve tempo è azzerata. Lei non ricorda niente di ciò che è accaduto o che ha mangiato qualche minuto prima’. Il ricordo dell’infanzia, insieme a sette fratelli e una sorella, della vita trascorsa con il marito e con i figli quando li cresceva, è ancora vivissimo.
‘Mia madre vive ricordando’. Quante sono le persone che raccontano questa loro esperienza. Tutti siamo in grado di abbandonandoci a questa piacevole sensazione, sarà presente la malinconia per il tempo che passa. Non dobbiamo essere convinti di dover subire la condanna di essere prigionieri del tempo.
Tutti abbiamo qualche cosa da ricordare. A volte sono ricordi tristi e, solo noi, possiamo trovare il modo di renderli meno dolorosi. Vorremmo cancellarli, ma non è possibile. Teniamo il ricordo di chi non c’è più, e sarà ancora tra noi. L’incantesimo del ricordo ci aiuta.
Memoria e ricordi
La magia del ricordo annienta la solitudine. Il ricordo si condivide, raccontandolo agli altri. Nella storia della nostra vita sia individuale, che familiare e collettiva, esiste la capacità di proiettarsi nel futuro, in modo positivo. Il grande Gabriel García Márquez scriveva: “La vita non è quella vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla“. Se sprechiamo il ricordo, e lo cancelliamo dalla nostra memoria, sprecheremo un pezzo della nostra vita.
La memoria va, quindi, allenata. Come? I medici consigliano di imparare e parlare più lingue, concentrarsi spesso e riposare. La famosa siesta ha un’azione protettrice per il cuore e oltre a ridurre lo stress, ci aiuta a migliorare la memoria.
Al contrario, se dormiamo poco, rischiamo di danneggiare non solo l’organismo ma anche l’apprendimento e il ricordo.