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Registrati tra gli appassionati che scenderanno su Marte inserendo i propri nomi nel rover Mars 2020

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Gli appassionati di esplorazione spaziale hanno potuto inviare i loro nomi su Marte e altre destinazioni extraterrestri ormai da oltre vent’anni e, ancora una volta, la NASA offre questa opportunità, da ora fino al 30 settembre, il Jet Propulsion Laboratory della NASA sta registrando i nomi di coloro che intendono partecipare moralmente alla missione del rover di Mars 2020.

Tutto quello che bisogna fare è digitare il proprio nome e la propria nazionalità su un modulo online caricato sul sito web della NASA e premere il pulsante “Invia”. A quel punto sarà possibile salvare o stampare una carta d’imbarco come ricordo. Al termine della raccolta dei nomi, l’elenco sarà inviato al Microdevices Laboratory del JPL per essere incisi su un chip di silicio con un fascio di elettroni. Ogni riga di testo avrà una larghezza di soli 75 nanometri, che è meno di un millesimo dello spessore di un capello umano, abbastanza piccolo da permettere l’incisione di oltre un milione di nomi su un microchip grande come una moneta da dieci centesimi. Probabilmente, però, occorrerà più di un chip per registrare tutti i nomi, tanto è il successo che ha riscontrato l’iniziativa in passato. Per capire, la stessa iniziativa presa per il lander InSight registrò oltre 2,4 milioni di nomi che furono incisi su due chip che furono inseriti nel lander InSight della NASA e che a novembre dello scorso anno atterrarono su Marte insieme al lander.

Si prevede che il rover Mars 2020 registrerà un numero ancora maggiore di nomi.

Vogliamo che tutti gli appassionati partecipino a questa missione esplorativa“, ha scritto  in un comunicato stampa Thomas Zurbuchen, amministratore associato alla Direzione della missione scientifica della NASA a Washington . “È un momento emozionante per la NASA, che si accinge a lanciare questa missione volta a rispondere a domande fondamentali sul Pianeta Rosso e persino sulle origini della vita stessa“.

Il rover Mars 2020 è delle dimensioni di un’auto e pesa 2.300 chili. Il lancio è previsto per la metà del 2020, con atterraggio sul Pianeta Rosso in programma per il febbraio 2021. La missione principale del rover, che atterrerà nel Jezero Crater,  sarà quella di esplorare quello che si pensa sia il sito di un antico delta di fiume sul bordo di un bacino creato da un impatto gigante. Le rocce e il terreno del cratere potrebbero contenere molecole organiche e altre tracce di vita microbica.

Il delta è un buon posto dove cercare tracce eventuali dell’antica presenza della vita su Marte che potrebbero essersi preservate da quando quel luogo era un lago, miliardi di anni fa“, ha detto lo scienziato del progetto Mars 2020 Ken Farley lo scorso novembre, quando la NASA rivelò l’area di destinazione del rover.

Il rover, alimentato a plutonio, raccoglierà anche campioni che confezionerà in appositi contenitori che saranno pronti ad essere raccolti da una futura missione che arriverà su Marte per raccoglierli e li porterà sulla Terra. In questa missione, la NASA affiancherà il rover con un minielicottero drone per l’esplorazione visiva dell’area circostante al rover. Inoltre, a bordo del rover sarà presente uno speciale modulo che tenterà di produrre ossigeno scindendo biossido di carbonio prelevato dalla sottile atmosfera marziana.

Questo tipo di tecnologia si rivelerà utile quando verranno inviati astronauti sul Pianeta rosso, forse già negli anni ’30.

Chissà, tra alcuni decenni o secoli, esploratori interplanetari potrebbero essere in grado di recuperare i microchip con i nomi degli appassionati montati sul telaio del rover Mars 2020.

Certo, avranno bisogno di microscopi piuttosto potenti per leggerli.

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