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Possiamo Terraformare Marte?

È possibile terraformare Marte? Secondo uno studio pubblicato su Nature astronomy, non con le tecnologie attualmente esistenti

Abbiamo già visto in un precedente articolo il progetto di Elon Musk per arrivare su Marte ed avviare una colonia sul pianeta rosso per poi, successivamente, iniziarne la terraformazione per renderlo il più possibile simile alla Terra. Ma è possibile terraformare Marte?

Secondo uno studio pubblicato su Nature astronomy, non con le tecnologie attualmente esistenti.

Per molti anni, Marte è stato considerato una specie di piano “B”, una speranza su cui convergere nel caso che, per qualche cataclisma, naturale o provocato, il nostro pianeta non possa un giorno più sostenere la nostra specie. Dalle storie di fantascienza alle indagini scientifiche, gli umani hanno considerato le possibilità di vivere su Marte per lungo tempo. 

Una delle principali basi di molti concetti di colonizzazione di Marte è la terraformazione, un ipotetico processo di modifica delle condizioni di un pianeta per renderlo abitabile per la vita che esiste sulla Terra, compresi gli esseri umani, senza bisogno di sistemi di supporto vitale.

Sfortunatamente, secondo questo nuovo studio, con le tecnologie esistenti, la terraformazione di Marte non è semplicemente possibile. Secondo gli autori Bruce Jakosky, scienziato planetario e analista principale della missione Mars Atmosphere e Volatile EvolutioN della NASA (MAVEN) che studia l’atmosfera marziana, e Christopher Edwards, professore di scienze planetarie presso la Northern Arizona University, non è possibile terraformare Marte con le tecnologie attuali.

Con le tecnologie esistenti, la terraformare Marte non è semplicemente possibile

Per poter terraformare con successo Marte avremmo bisogno di aumentarne la temperatura, far rimanere stabilmente l’acqua in forma liquida e addensarne l’atmosfera. Nel documento, Jakosky e Edwards hanno spiegato che, usando gas a effetto serra già presenti su Marte, potremmo, in teoria, aumentare le temperature e modificare l’atmosfera abbastanza da rendere il pianeta simile alla Terra. 

I due ricercatori hanno notato che sul Pianeta Rosso l’unico gas a effetto serra abbastanza abbondante da fornire un riscaldamento significativo è il biossido di carbonio (CO2). Purtroppo, secondo i loro calcoli, non c’è abbastanza CO2 su Marte per rendere il pianeta simile alla Terra.

Su Marte, la CO2 è presente soprattutto nelle rocce e nelle calotte polari. Jakosky e Edwards hanno utilizzato i dati dei vari rover e orboter che hanno osservato e studiato Marte negli ultimi 20 anni per effettuare essenzialmente un inventario del CO2 immagazzinato nel pianeta.

Hanno documentato tutti i giacimenti individuati di CO2, di superficie e nel sottosuolo, e stabilito quanta parte del gas potrebbe essere immessa nell’atmosfera del pianeta per cambiarla. La loro conclusione è che, mentre su Marte esiste una quantità significativa di CO2, la quantità accessibile sarebbe appena sufficiente per triplicare la pressione atmosferica di Marte.

Triplicando la densità dell’atmosfera si riuscirebbe a raggiungere solamente un cinquantesimo della CO2 necessaria per rendere l’atmosfera abitabile per le creature della Terra.

Inoltre, la quantità di CO2 accessibile che i ricercatori hanno rilevato aumenterebbe la temperatura del pianeta di meno di 10 gradi Celsius e poiché le temperature su Marte toccano mediamente i meno 60 gradi Celsius, le temperature invernali sarebbero abbastanza basse da far riprecipitare la  CO2 nell’atmosfera condensandola in ghiaccio sulla superficie, non farebbe, quindi, una differenza significativa.

Terraformare Marte significa aumentarne la temperatura. A questo scopo, una delle ipotesi suggerite dal CEO di SpaceX Elon Musk sarebbe quella di usare esplosivi per sciogliere la CO2 delle calotte polari e mandare insieme ad essa una certa quantità di polvere in atmosfera per ottenere un aumento dell’energia solare assorbita.

Esistono numerosi metodi suggeriti e teorizzati  per consentire all’uomo di accedere al CO2 di Marte e rilasciarlo in atmosfera ma molti di loro sarebbero molto difficili da realizzare e non ci sarebbe ancora abbastanza CO2 per terraformare il pianeta. Sia Jakosky che Edwards hanno dichiarato che forse nuove tecnologie future troveranno una soluzione alternativa e renderanno possibile la terraformazione del pianeta rosso. Tuttavia, “con la tecnologia attuale, non vediamo opzioni valide“, ha dichiarato Edwards alla rivista Space.com.

Bisogna anche tenere presente il non secondario problema del campo magnetico.

Marte non ne è provvisto, o meglio Marte ha molti focolai magnetici ma nessuno abbastanza forte da salvaguardare l’atmosfera dal vento solare. Senza un campo magnetico o una protezione adeguata, l’atmosfera rigenerata sarebbe inesorabilmente nuovamente erosa dal Sole, come accade ormai da circa tre miliardi di anni. Anche per questo problema sono state suggerite diverse soluzioni, tutte di difficile realizzazione e che esulano dal tema diretto di questo articolo per cui le esamineremo in un’altra occasione.

Marte è una scelta ovvia quando si cerca una seconda casa per il genere umano, è il pianeta più vicino e più facile da raggiungere ed è l’unico pianeta del sistema solare che disponga di un clima che, per quanto estremo, ci permetterebbe di calpestarne la superficie, di muoverci e lavorare, sia pure protetti da apposite tute schermate.

Marte si può dire che rappresenta il sogno di molte generazioni di appassionati di fantascienza e quando il genere umano sogna, prima o poi ha l’ardire di provare a realizzare i suoi sogni.

La Terra potrebbe avere un destino segnato se l’uomo non imparerà a rispettarla e non sceglierà in breve tempo di diminuire la pressione demografica che sta per soffocarla. Marte potrebbe essere, come sostiene Elon Musk e sosteneva Stephen Hawking l’unica speranza del genere umano di preservarsi come specie ed iniziare a diffondere il suo seme tra le stelle ma, intanto, cerchiamo di salvare la Terra perché nessuno dei corpi celesti che potremo essere in grado di raggiungere nel prossimo futuro potrà mai garantire l’immensa varietà biologica del nostro pianeta.

Oggi dobbiamo vedere una futura colonia su Marte non come un nuovo eden ma come l’inizio di un nuovo mondo, una nuova casa per costruire la quale dovremo imparare ad adattarci al suo ambiente, a vivere in grandi grotte e caverne sotto la superficie o enormi cupole schermate nell’attesa di avere una tecnologia adeguata per terraformare Marte.

Agli appassionati che volessero capire meglio quali sfide il pianeta rosso proporrebbe al genere umano consigliamo la visione della serie televisiva “Marsvisibile a questo link oppure su Netflix per chi ne fosse abbonato.

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