Come fare la pasta al pesto genovese

Bastano una manciata di pinoli, qualche foglia di basilico, mezzo aglio, un po' di parmigiano e pecorino, sale grosso, olio extravergine d'oliva, la nostra pasta preferita, e mangeremo una speciale pasta al pesto genovese

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La pasta al pesto genovese è molto amata perché ha quel gusto delicato e deciso che conquista grandi e piccini. Spesso quando si è di fretta si usa un pesto confezionato, ma fare il pesto genovese a casa non è poi così difficile, basta avere gli ingredienti giusto ed il gioco è fatto.

Come in tutte le cose questo piatto è famoso in tantissime varianti, a cominciare dall’aglio che c’è chi lo evita, ma c’è anche chi ci aggiunge anche altre pietanze per arricchire questo primo piatto gustoso e renderlo personale.

La pasta al pesto genovese è senza dubbio uno dei primi più conosciuti e amati in tutta Italia, ma anche all’estero, e dopo la pasta al pomodoro, rappresenta un simbolo della cucina italiana. In pochi però in casa si cimentano nella preparazione di questo condimento, ma con qualche accorgimento e segreto, in poco tempo si può dar vita ad una salsa cremosa e deliziosa.

Per preparare questo sugo si può utilizzare il mortaio o un frullatore ad immersione. L’importante però è frullare a velocità bassa e a intervalli regolari, bisogna infatti evitare che il mixer si surriscaldi e che il basilico si ossidi. Ma Vediamo come si prepara questo meraviglioso piatto.

Ingredienti per fare la pasta al pesto genovese



Con il pesto genovese si sposano parecchi tipi di pasta, qui è solo una gestione di gusto. Si possono usare sia paste fresche come trofie, gnocchetti, oppure le classiche come linguine, bavette e spaghetti se vogliamo la pasta lunga, sennò potremmo optare per le pennette, i rigatoni, i fusilli o le farfalle, ma possiamo tranquillamente abbinare la nostra pasta preferita perché questa salsa verde sta bene con tutto.

Vediamo gli ingredienti da mettere nel carrello della spesa per una pasta al pesto genovese per 4 persone: 400 grammi di pasta preferita, 50 grammi di foglie di basilico fresco, 100 grammi di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaio di pinoli, 70 grammi di formaggio grattugiato, 30 grammi di pecorino, 1/2 spicchio di aglio, 1 pizzico di sale grosso.

Vediamo ora il procedimento per realizzare una salsa da leccarsi i baffi. Innanzi tutto vediamo come pulire le foglie di basilico fresco, va infatti precisato che non devono essere lavate, ma pulite con un panno morbido, una volta fatto ciò mettiamole un momento da parte e sbucciamo l’aglio.

Poniamo ora mezzo aglio sbucciato o all’interno di un mortaio o di un recipiente dai bordi alti se vogliamo usare il mixer e aggiungiamoci un po’ di sale grosso. Ora iniziamo a pestare o a frullare e attendiamo che si crei una cremina. Ora è il momento di inserire il basilico e ancora un po’ di sale grosso e di continuare a pestare o a mixare.

Continuiamo a pestare bene o a frullare fino a quando dalle foglie di basilico non uscirà un liquido verde brillante, a questo punto si possono aggiungere i pinoli e si può ricominciare a pestare per ridurre il tutto in una bella crema.

E’ il momento di inserire parmigiano e pecorino un po’ alla volta, mescolando continuamente, per rendere ancora più cremosa la salsa, e solo per ultimo metteremo l’olio di oliva extravergine versato a filo, continuando sempre a mescolare.

Bisogna cercare di amalgamare bene gli ingredienti fino ad ottenere una salsa omogenea. Finito di mescolare avremo davanti ai nostri occhi un autentico pesto alla genovese pronto per essere utilizzato.

Adesso poniamo una pentola d’acqua sul fuoco, portiamo a ebollizione e saliamo l’acqua. Proseguiamo aggiungendo la pasta che abbiamo scelto e facciamo cuocere per il tempo indicato nella confezione. A cottura ultimata scoliamo la pasta conservando una pochino di cottura della pasta. Mettiamo il pesto appena preparato in un bel recipiente capiente e stemperiamolo con un po’ di acqua di cottura, mescoliamo e versiamo dentro la nostra pasta.

Giriamo bene il tutto in modo da legare la pasta al condimento, e infine, impiattiamo. Potremo terminare il nostro piatto aggiungendo un po’ di parmigiano, qualche pinolo e decorando con basilico fresco. La nostra pasta al pesto genovese è finalmente pronta. Buon appetito!

Abbiniamo un vino alla pasta al pesto genovese

L’abbinamento perfetto fra vino e pasta al pesto genovese è sicuramente un Vermentino di Liguria, ma anche un Pigato può accostarsi al nostro palato in modo eccellente.

In generale possiamo affidarci a qualunque vino bianco secco e sufficientemente sapido. Ma se c’è qualcuno che proprio non vuole rinunciare al vino rosso, andrà più che bene un Rossese di Dolceacqua, che rimane molto delicato e fine.

Storia della pasta al pesto genovese

La ricetta della pasta al pesto genovese non ha origini antichissime, risale infatti alla metà del XIX secolo. La Liguria per tradizione è la culla delle erbe aromatiche ed il loro uso è per i liguri è una tradizione che ha origini nel Medioevo: i ricchi condivano i loro banchetti con spezie ricercate, mentre i poveri usavano insaporire le loro minestre non troppo gustose.


Questa antica tradizione sembra abbia dato origine al pesto così come oggi lo conosciamo, condimento freddo ottenuto dal basilico, (dal latino basilicum). Questa pianta, di origine araba, vanta  un curioso nome botanico: Ocimum basilicum, che significa erba regale.

La ricetta originale risale alla seconda metà del XIX secolo, il primo a citarla è stato un gastronomo dell’epoca, Giovanni Battista Ratto nella sua opera, “La Cuciniera genovese“.

Il cultore culinario scriveva così: Prendete uno spicchio d’aglio, basilico (baxaicö) o in mancanza di questo maggiorana e prezzemolo, formaggio olandese e parmigiano grattugiati e mescolati insieme e dei pignoli e pestate il tutto in mortaio con poco burro finchè sia ridotto in pasta. Scioglietelo quindi con olio fine in abbondanza. Con questo battuto si condiscono le lasagne e i gnocchi (troffie), unendovi un po’ di acqua calda senza sale per renderlo più liquido”.

Ancora oggi questa ricetta è molto attuale, infatti il nostro pesto genovese moderno si differenzia pochissimo da questa prima ricetta del 1800.

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