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Le nuove panoramiche AI di Google stanno mettendo in crisi i siti web esterni

I dati di una nuova analisi del Pew Research Center indicano che le panoramiche AI di Google stanno alterando in modo sostanziale il comportamento degli utenti. Questi riepiloghi generati dall'intelligenza artificiale, che compaiono in cima alle pagine dei risultati, sembrano trattenere gli utenti all'interno di Google, con una conseguente e drastica diminuzione dei clic verso i siti web tradizionali

Una nuova analisi condotta dal Pew Research Center sui dati di navigazione di circa 900 adulti statunitensi ha rivelato che le panoramiche basate sull’intelligenza artificiale di Google stanno alterando in modo significativo il comportamento degli utenti. Questi riepiloghi, che appaiono in cima ai risultati di ricerca, riducono drasticamente la frequenza con cui le persone cliccano sui link che portano a siti web esterni.

le nuove panoramiche AI di Googlestanno mettendo in crisi i siti web esterni
le nuove panoramiche AI di Googlestanno mettendo in crisi i siti web esterni

L’impatto dell’IA sulla ricerca: i riepiloghi di Google riducono drasticamente i clic

Secondo i dati, a marzo, il 58% degli utenti ha effettuato almeno una ricerca che ha attivato un riepilogo AI. L’impatto sui clic è notevole: gli utenti hanno cliccato su un risultato tradizionale solo nell’8% delle ricerche che includevano una panoramica AI, un dato quasi dimezzato rispetto al 15% delle pagine che ne erano prive. Ancora più raro è stato il clic sui link presenti direttamente all’interno dei riepiloghi, che ha rappresentato solo l’1% di tutte le visite. Inoltre, gli utenti erano più propensi ad abbandonare la sessione di navigazione dopo aver visualizzato una pagina con un riepilogo (26%) rispetto a una senza (16%).

Questo fenomeno è di grande interesse per gli editori, i quali hanno già notato e criticato il calo del traffico verso i loro siti. I dati del Pew suggeriscono che le panoramiche AI tendono a trattenere gli utenti all’interno di Google o a farli terminare la ricerca, anziché indirizzarli verso il web aperto.

L’analisi ha anche fornito altri dettagli interessanti. Circa il 18% di tutte le ricerche Google a marzo 2025 hanno attivato un riepilogo AI. I riepiloghi avevano una lunghezza media di 67 parole e solitamente citavano più fonti. In particolare, l’88% dei riepiloghi includeva più di tre fonti. Wikipedia, YouTube e Reddit sono stati i siti più citati, rappresentando il 15% dei link nei riepiloghi. I siti governativi (.gov) sono stati citati con una frequenza maggiore nelle panoramiche AI (6%) rispetto ai risultati standard (2%), mentre i siti di notizie apparivano in egual misura in entrambi i casi (5%).

I fattori che attivano le panoramiche AI e il loro impatto

Secondo il Pew Research Center, l’attivazione dei riepiloghi basati sull’intelligenza artificiale non avviene in modo casuale, ma è influenzata in modo significativo dalla natura della ricerca. Le query più lunghe o formulate in un linguaggio più naturale hanno una probabilità decisamente maggiore di generare queste panoramiche.

Ad esempio, solo l’8% delle ricerche composte da una o due parole ha prodotto un riepilogo, un dato che balza al 53% per le ricerche che contengono dieci o più parole. Le domande dirette che iniziano con “chi”, “cosa” o “perché” sono particolarmente efficaci, attivando i riepiloghi nel 60% dei casi, mentre le ricerche di frasi complete (con un nome e un verbo) hanno successo nel 36% dei casi.

Al di là della presenza o meno dell’intelligenza artificiale, un dato generale mostra che circa due terzi di tutte le ricerche su Google si concludono con gli utenti che navigano su altri siti o abbandonano completamente la sessione senza cliccare su alcun risultato. Tuttavia, quando le panoramiche AI sono presenti, questa dinamica si accentua.

I tassi di clic sui risultati tradizionali diminuiscono ulteriormente e le sessioni di ricerca si interrompono con una frequenza maggiore. Questo suggerisce che, mentre la navigazione su siti esterni è già un evento raro, la presenza dei riepiloghi AI tende a consolidare l’esperienza dell’utente all’interno della pagina di Google.

La posizione di Google sulle panoramiche AI

Un portavoce di Google ha risposto alle critiche e ai dati del Pew Research Center con una dichiarazione rilasciata a Search Engine Land. Secondo l’azienda, gli utenti si stanno orientando verso esperienze basate sull’intelligenza artificiale e le nuove funzionalità della Ricerca offrono loro la possibilità di porre più domande, creando, a detta di Google, “nuove opportunità di interazione con i siti web”.

Il portavoce ha criticato lo studio, definendone la metodologia “imperfetta” e il set di query “distorto“, sostenendo che non sia rappresentativo del traffico reale. Google afferma di continuare a inviare miliardi di clic ai siti web ogni giorno e di non aver notato un calo significativo nel traffico web complessivo.

Nonostante le rassicurazioni, Google non ha ancora fornito prove concrete che le panoramiche dell’intelligenza artificiale stiano effettivamente aumentando il traffico verso il web aperto. I dati di Google Search Console, infatti, raggruppano le metriche, rendendo impossibile per gli editori verificare se le panoramiche stiano realmente portando più visitatori. Questo ha spinto a una certa diffidenza.

In aggiunta, il CEO Sundar Pichai ha confermato l’efficacia del nuovo sistema, ma dal punto di vista di Google. Durante la conference call sui risultati del secondo trimestre, ha dichiarato che le panoramiche AI “generano oltre il 10% di query in più a livello globale per i tipi di query che le mostrano“. Questo è certamente un risultato positivo per Google, ma, come sottolineato dagli osservatori, un aumento delle query sulla piattaforma non si traduce automaticamente in più traffico per gli editori e i brand esterni.

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