mercoledì, Maggio 14, 2025
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OOParts: le misteriose nanospirali

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Ci occupiamo spesso di stranezze e misteri che, a ben vedere, di misterioso hanno spesso ben poco. Il mistero spesso si spiega con l’incompletezza delle informazioni dei vari argomenti o il sensazionalismo con il quale i “misteri” vengono raccontati dai vari siti più o meno sensazionalistici. Un argomento a noi caro e quello degli OOPArts, i famosi oggetti o manufatti fuori dal tempo che fuori dal tempo non sono, tranne qualche rara e ben documentata eccezione, ma, si sa, l’eccezione conferma la regola…

Oggi vogliamo occuparci di un caso di OOPArts ritrovato “pare”, almeno cosi apprendiamo da diversi siti sensazionalistici, da alcuni geologi russi che avrebbero scoperto, all’interno di alcuni campioni di roccia prelevati sui monti Urali, delle microscopiche spirali metalliche risalenti, a più di 100.000 anni fa. Questi manufatti, secondo i cospirazionisti potrebbero essere la prova che il nostro pianeta ospitò, in passato, una civiltà molto più avanzata della nostra.

Vediamo ai fatti, adesso.

Questi misteriosi reperti vennero segnalati per la prima volta nel 1992, scoperti da un gruppo di geologi russi impegnati in alcune ricognizioni alla ricerca di metalli sui monti Urali. I microscopici oggetti incuriosirono gli scienziati, che ne trovarono diverse centinaia, soprattutto a ridosso del il fiume Balbanju, il Kozim (Koshim), il Narada e su due affluenti minori, il Vtvisty e il Lapkhevozh;

Molti di questi oggetti furono rinvenuti a una profondità compresa tra i 3 e i 12 metri. Gli oggetti avrebbero dimensioni comprese tra i 3 cm agli 0.003 mm (tre centesimi di millimetro); i più grandi sarebbero composti da rame puro, menti i più piccoli presentano una superficie liscia o parzialmente forata in Tungsteno con nuclei in Tungsteno o Molibdeno. Questi oggetti avrebbero una struttura regolare, che dovrebbe escluderne l’origine naturale.

La tecnologia moderna è in grado di produrre manufatti del genere, una sorta di nanostrutture ma secondo quanto raccontato sulle nanospirali esse, proverrebbero da strati rocciosi con un’età compresa tra i 20.000 e i 318 mila anni, per questo motivo anche molti esperti di ufologia affermano che questa sarebbe una delle tante prove che in passato la Terra avrebbe ospitato una civiltà aliena avvalorando cosi le tante tesi che vedono i mitici Dei del passato essere nient’altro che alieni progrediti.

Nel 1995, venne organizzata una nuova spedizione dal giornalista e ricercatore Valerie (Valerii) Ouvarov e dalla geologa Elena Matveyeva: vennero rinvenute nuove spirali da uno strato sedimentario del fiume Balbanju vecchio di 100.000 anni.

Furono effettuati rigorosi test sulle nanospirali nell’Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica Geologica e lo Studio di Metalli Nobili e non Ferrosi (ZNIGRI) di Mosca, utilizzando anche il microscopio elettronico: il 29 novembre 1996 la ricercatrice Elena Matveyeva rilasciò la seguente perizia: «Il limo nel quale erano inglobate le spirali si distingue come deposito di detriti di ghiaia e ciottoli stondati del terzo livello, creati dall’erosione dei sedimenti di strati poligenici e di accumulazione. La datazione di questi depositi si può far risalire a 100.000 anni fa (Pleistocene Superiore). […] Le nuove formazioni cristalline, presenti sulla superficie di questi aggregati filiformi in tungsteno puro, mostrano le caratteristiche insolite dei depositi alluvionali del Pleistocene Superiore. L’età di questi sedimenti e le condizioni in cui sono state eseguite le analisi fanno escludere quasi del tutto l’ipotesi che la formazione dei cristalli di tungsteno sia da mettere in relazione con il lancio di razzi dalla vicina stazione spaziale di Pleseck

I campioni furono studiati anche dalla Russian Academy of Sciences di Syktyvka e da un istituto scientifico ad Helsinki, in Finlandia. Questi studi avrebbero scoperto che le spirali sono state realizzate seguendo la regola della Sezione Aurea;  tutti gli esami eseguiti sulle misteriose spirali, le collocano in un periodo che va dai 20.000 ai 300.000 anni fa quando certamente non c’erano civiltà umane tecnologicamente avanzate. Quindi?

Il dottor Valerie Ouvarov, di San Pietroburgo, ha proposto una bizzarra teoria, secondo la quale queste microspirali e nanospirali sarebbero componenti elettronici un tempo costituenti un’antenna ricetrasmittente. L’ipotesi è dovuta all’uso di metalli come tungsteno, rame e molibdeno metalli che le costituiscono.

Secondo un’altra teoria, queste spirali solenoidi non sarebbero prodotti nanotecnologici ma un prodotto di scarto di attività bellica o missilistica ad alta tecnologia: si sa che i cristalli di Tungsteno, sottoposti a grande sforzo, subiscono deformazioni spiraliformi dovute allo scorrimento relativo di piani reticolari adiacenti, cioè lo slittamento di una parte dei cristalli rispetto agli altri.  Questo discorso non può, però, essere applicato alle micro spirali in rame trovate negli stessi siti: queste ultime misurano dai 3 agli 0.5 centimetri. Oggi spirali simili sono il risultato di sperimentazione delle armi ad alta tecnologia che si esegue nelle basi missilistiche.

Per alcuni sembra proprio che l’unica spiegazione sia che si tratti effettivamente di un prodotto di una tecnologia esistente migliaia di anni fa, in un modo o nell’altro, chiamando in causa anche una guerra del passato sembra che questa volta il ritrovamento sia inspiegabile in termini normali.

In rete non si trovano, comunque, studi e analisi a disposizione ma solo informazioni di seconda mano o addirittura di terza. Dei misteriosi oggetti non vi è che qualche foto e nessuno sa effettivamente dove essi siano conservati.

Di questi oggetti si è occupato un cultore del mistero che ne ha avvalorato la reale esistenza, Hartwig Hausdorf, tedesco emulo di Erich Von Daniken che ha parlato per primo di questi nano oggetti. Capita spesso che per anni si parli di misteriosi oggetti che sembrano non essere un prodotto della nostra civiltà, ma a guardar bene ci si trova spesso davanti a cattive interpretazioni di oggetti prodotti dall’uomo o addirittura a scherzi o a vere e proprie truffe.

Fonti: Inspiegabile.con; La tela nera; Cicap; Wikipedia.

Il plutocrate romano Crasso che condusse un esercito al disastro

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La battaglia di Carre nel 53 aC, quando un esercito romano fu distrutto dai Parti, fu la peggiore sconfitta di Roma. Le legioni condannate furono guidate da Marco Licinio Crasso (115 – 53 aC), figura di spicco della tarda Repubblica Romana e suo uomo più ricco.

Crasso usò la sua ricchezza per sponsorizzare politici, incluso Giulio Cesare, la cui ascesa politica finanziò, accumulando un potere considerevole. L’unica cosa che gli mancò, eppure bramava, fu la gloria militare. La sua ricerca di tale gloria finì in una catastrofe.

Era un scaltro e avido uomo d’affari

Alleato del dittatore Silla negli anni ’80 aC, iniziò la sua attività di ricchezza facendo offerte sui beni confiscati ai giustiziati come nemici dello stato. Nessun idiota, li comprò in aste truccate per una frazione del loro valore. Sfruttò la sua ricchezza e il suo potere per creare il Primo Triumvirato, un accordo di condivisione del potere in base al quale lui, Pompeo Magno e Giulio Cesare si divisero la Repubblica Romana. A differenza dei brillanti record militari di Pompeo e Cesare, l’unico risultato militare di Crasso era stato quello di reprimere la ribellione degli schiavi di Spartaco, che contava poco agli occhi dei romani. Crasso, che si sentiva inferiore ad essi, roso dalla gelosia, decise di invadere la Partia, un ricco regno composto dagli odierni Iraq e Iran.

Crasso radunò un esercito di 50.000 uomini e nel 53 aC marciò alla conquista della Partia

Si fidava di un capo locale che lo guidasse, solo per il capotribù che lo rendeva un incapace. La guida era al soldo dei Parti e condusse i romani lungo un arido percorso finché, accaldati e assetati, raggiunsero la città di Carre nell’odierna Turchia. Lì incontrarono una forza partica di 9000 arcieri a cavallo e 1000 cavalieri pesanti catafratti corazzati. Sebbene fossero più numerosi dei Parti 5:1, i romani erano demoralizzati dai rigori della marcia e dall’insipida guida di Crasso.

Per deridere la sua avidità, i Parti versarono oro fuso sulla gola di Crasso

Gli arcieri dei Parti a cavallo sparavano a distanza all’esercito romano e si ritiravano ogni volta che i romani avanzavano. Con l’aumento delle vittime, il morale crollò. Incapace di pensare a un piano, così ripose le sue speranze sui Parti a corto di frecce. Sfortunatamente, i Parti erano in possesso di un imponenti rifornimenti di migliaia di cammelli carichi di frecce. Ordinò a suo figlio di prendere la cavalleria romana e alcuni fanti e di scacciare gli arcieri a cavallo. I Parti finsero di ritirarsi, il figlio di Crasso scelse il momento sbagliato per essere un idiota e lo inseguì avventatamente. Fu massacrato con tutti i suoi uomini.

I Parti tornarono dall’esercito romano e schernirono Crasso con la testa di suo figlio su una lancia

Scosso, Crasso abbandonò migliaia dei suoi feriti e si ritirò a Carrhae. I Parti lo invitarono a negoziare e si offrirono di lasciar partire il suo esercito in cambio di concessioni territoriali romane. Era riluttante a incontrare i Parti, ma i suoi uomini minacciarono di ammutinarsi se non lo avesse fatto, quindi andò. Le cose non andarono bene, durante l’incontro scoppiarono violenze che si conclusero con la morte di Crasso e dei suoi generali. Per deridere la sua avarizia, i Parti versarono oro fuso nella gola di Crasso. I romani sopravvissuti fuggirono, ma la maggior parte fu braccata, uccisa o catturata. Dei 50.000 uomini di Crasso, solo 10.000 tornarono in territorio romano.

Colpo di scena! La Russia avvia il ritiro delle truppe schierate ai confini dell’Ucraina

Curiosità su Crasso:

Con un grande fiuto per gli affari, Crasso istituì un corpo di 500 uomini di vigili del fuoco. Non appena giungeva la notizia di un incendio, una squadra andava sul posto. Prima di agire, però, veniva negoziata la vendita del terreno adiacente, preferibilmente a prezzi stracciati.

Privacy Ed Internet – Proteggersi Mentre Si Naviga È Possibile

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Chi ricorda il nome Stasi? Dal 1950 e fino alla dissoluzione della Germania est, questo nome terrorizzò un intero popolo. Si trattava della polizia segreta che controllava, manipolava, catalogava la vita di milioni di cittadini tedeschi dell’allora DDR. Un vero Grande Fratello che secondo alcune stime arrivò a contare una spia ogni 59 abitanti!

Anche se negli anni (perlomeno nei paesi occidentali) le cose sembrano essersi evolute per il meglio, la privacy e la libertà restano in realtà solo una lontana chimera. Numeri come una spia ogni 59 abitanti oggi fanno sorridere multinazionali come Google o Facebook, giusto per citare le principali. Grazie all’avvento di internet, una volta in ogni casa, oggi sempre più sul palmo di ciascuno di noi, il rapporto “spie” persone è salito nominalmente ad 1 a 1.

Ciascuno di noi è costantemente monitorato. I nostri acquisti vengono mappati, gli spostamenti registrati. Spie sotto forma di bot informatici nascosti dietro ogni servizio che utilizziamo, raccolgono costantemente dati su ciascuno di noi, colmando terabyte di memoria che fruttano miliardi di dollari ai rispettivi proprietari. Ma le motivazioni di tutto ciò vanno oltre il mero guadagno. Elementi che stanno venendo alla luce da un anno a questa parte (leggasi principalmente russiagate) mostrano come tutto ciò venga usato per indirizzare le masse non solo verso acquisti mirati ma anche verso scelte politiche e per influenzare la volontà collettiva.

Se a tutto ciò aggiungiamo anche la presenza di attori se possibile ancor meno “nobili”, come alcuni criminali informatici il cui dichiarato intento è quello di sottrarre denaro a chiunque capiti sotto tiro nel grande e pericoloso mare di internet… Certo, a questo punto a qualcuno potrebbe venir voglia di buttare la tastiera dal balcone (attenti ai passanti sul marciapiede!) o di dar via il proprio smartphone e riprendersi uno di quei vecchi e indistruttibili Nokia che possono solamente chiamare ed inviare SMS!

Ma non bisogna disperare, perché per ogni problema esiste fortunatamente una soluzione che in questo caso prende il nome di VPN.

VPN è l’acronimo di Virtual Private Network (italianizzato in rete privata virtuale). Come il nome suggerisce, è un servizio che consente di creare una rete, virtuale, che salvaguarda la propria privacy. Installando sul proprio dispositivo, dal quale si desidera accedere ad internet, l’app del servizio VPN scelto, si può creare per così dire un tunnel virtuale tra noi ed i server della VPN. I dati sia in uscita che in ingresso vengono criptati, così da rendere impossibile a qualunque malintenzionato, persino ai big di internet, sapere cosa stiamo facendo online.

Esiste una gran quantità di differenti compagnie che offrono servizi VPN. Per chi vuole approfondire l’argomento abbiamo trovato Anonymster, un sito web che si occupa di catalogare e recensire i migliori servizi (gratis o a pagamento) disponibili online. Sarà interessante scoprire che oltre alla protezione della propria identità dagli attacchi dei pirati informatici, una VPN può offrire una miriade di altri vantaggi. Ogni servizio ha le sue differenti peculiarità rispetto ai diretti concorrenti.

In generale un servizio gratis offrirà meno copertura e meno servizi (come banda limitata ad un certo quantitativo di Gb mensili o la non compatibilità con determinati protocolli come il P2P). Un servizio a pagamento sarà più affidabile e con piani di traffico illimitato oltre ad offrire la garanzia di non conservare nessun dato sugli utenti, consentendo così a chi usa una VPN di essere praticamente invisibile su internet.

Sempre più proteggere i propri dati e la propria identità online sta diventando non più un’opzione ma una esigenza. I vari paesi tentennano nel proteggere a tutto tondo la privacy dei propri cittadini o peggio si dimostrano complici nella sottrazione della libertà digitale degli individui.

Se non si vuole rinunciare al progresso che internet offre all’umanità ed allo stesso tempo si vuole sfuggire al lato oscuro che intrinsecamente porta con sé, l’assoluta mancanza di privacy, una buona VPN sembra al momento essere l’unico mezzo per far valere il nostro diritto alla libertà digitale.

Salute mentale e covid-19: come difendersi dallo stress

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La pandemia di COVID-19 potrebbe aver portato molti drastici cambiamenti nella tua vita: incertezza, routine quotidiane alterate, pressioni finanziarie e isolamento sociale. La preoccupazione del contagio, non sapere quanto durerà, se il tuo lavoro ne sarà influenzato e cosa porterà il futuro, le voci contrastanti e la disinformazione possono farti sentire “fuori controllo” fino a provare stress, ansia, paura, tristezza e solitudine. E i disturbi della salute mentale, tra cui ansia e depressione, possono peggiorare.

I disturbi della salute mentale causati dallo stress

I sondaggi mostrano un notevole aumento del numero di adulti che segnalano sintomi di ansia durante la pandemia, rispetto a quelli fatti in precedenza. Alcune persone hanno aumentato il consumo di alcol o droghe, pensando che ciò possa aiutarli a far fronte alle loro paure. In realtà, l’uso di queste sostanze nocive può peggiorare l’ansia e la depressione.

È probabile che le persone con disturbi da uso di sostanze, in particolare quelle dipendenti da tabacco o oppioidi, abbiano esiti peggiori se contraggono il coronavirus.

Questo perché sono dipendenze che possono danneggiare la funzione polmonare e indebolire il sistema immunitario, causando condizioni croniche come malattie cardiache e malattie polmonari, che aumentano il rischio di gravi complicazioni da COVID-19. Per tutti questi motivi, è importante imparare strategie di auto-cura e ottenere le cure necessarie per aiutarti a farcela.

Fai attenzione alla tua salute fisica

  • Dormire a sufficienza. Vai a letto e alzati alla stessa ora ogni giorno. Rimani fedele al tuo tipico programma sonno-veglia, anche se stai a casa.
  • Partecipa a una regolare attività fisica. L’attività fisica regolare e l’esercizio fisico possono aiutare a ridurre l’ansia e migliorare l’umore. Trova un’attività che includa movimento, come app di danza o esercizi. Esci, su un sentiero naturalistico o il tuo cortile.
  • Mangiare sano. Scegli una dieta ben equilibrata. Evita di caricare cibo spazzatura e zucchero raffinato. Limita la caffeina in quanto può aggravare stress, ansia e problemi di sonno.
  • Evita tabacco, alcol e droghe. Se fumi o svapi, sei già a maggior rischio di malattie polmonari. Poiché il COVID-19 colpisce i polmoni, il rischio aumenta ancora di più. Usare l’alcol per cercare di farcela può peggiorare le cose e ridurre le tue capacità di coping.
  • Evita di assumere farmaci per far fronte allo stress, a meno che il medico non te li prescriva.
  • Limita il tempo sullo schermo. Spegni i dispositivi elettronici per un po’ di tempo ogni giorno, compresi dai 30 ai 60 minuti prima di coricarti. Sforzati di passare meno tempo davanti a televisione, tablet, computer e telefono.
  • Rilassati e ricaricati. Dedica del tempo a te stesso. Anche pochi minuti di tranquillità possono essere rinfrescanti e aiutare a calmare la mente e ridurre l’ansia.
  • Molte persone traggono beneficio da pratiche come la respirazione profonda, il tai chi, lo yoga, la consapevolezza o la meditazione. Immergiti in un bagno di schiuma, ascolta musica o leggi o ascolta un libro: qualunque cosa ti aiuti a rilassarti. Seleziona una tecnica che funzioni per te e praticala regolarmente.

Riduci i fattori scatenanti dei disturbi

Mantieni la tua routine regolare. Mantenere un programma giornaliero regolare è importante per la tua salute mentale. Oltre ad attenersi a una normale routine prima di coricarsi, mantieni orari coerenti per i pasti, il bagno e i vestiti, i programmi di lavoro o di studio e l’esercizio fisico. Inoltre, dedica del tempo alle attività che ti piacciono. Questa prevedibilità può farti sentire più in controllo.

Limita l’esposizione eccessiva ai media. Le continue notizie su COVID-19 possono aumentare i timori sulla malattia. Riduci il tempo passato sui social, che potrebbero esporti a voci e informazioni false. Limita anche la lettura, l’ascolto o la visione di altre notizie, ma tieniti aggiornato sulle raccomandazioni nazionali e locali. Cerca fonti affidabili, come i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e l‘Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Tieniti occupato. Sane distrazioni possono allontanarti dal ciclo dei pensieri negativi che alimentano ansia e depressione. Goditi gli hobby che puoi fare a casa, come leggere un libro, scrivere un diario, imparare un mestiere o cucinare una nuova ricetta. Oppure identifica un nuovo progetto, o ripulisci l’armadio che da lungo tempo volevi riordinare. Fare qualcosa di positivo per gestire l’ansia è una sana strategia.

Concentrati sui pensieri positivi. Scegli di concentrarti sulle cose buone della tua vita, invece di soffermarti su quanto ti senti male. Considera di iniziare ogni giorno elencando le cose per cui sei grato. Mantieni un senso di speranza, lavora per accettare i cambiamenti man mano che si verificano e cerca di mantenere i problemi in prospettiva.

Usa la tua bussola morale o la tua vita spirituale come supporto. Se trai forza da un sistema di credenze, può portarti conforto durante periodi difficili e incerti.

Stabilisci le priorità. Non lasciarti sopraffare dalla creazione di un elenco di cose che ti cambiano la vita da raggiungere mentre sei a casa. Stabilisci obiettivi ragionevoli ogni giorno e delinea i passaggi che puoi intraprendere per raggiungerli. Concediti il ​​merito di ogni passo nella giusta direzione, non importa quanto piccolo. E riconosci che alcuni giorni saranno migliori di altri.

Connettiti con gli altri

Crea connessioni. Se lavori a distanza da casa o hai bisogno di isolarti dagli altri per un periodo di tempo a causa del COVID-19, evita l’isolamento sociale. Trova il tempo ogni giorno per stabilire connessioni virtuali tramite e-mail, SMS, telefono o chat video. Se lavori in remoto da casa, chiedi ai tuoi colleghi come stanno e condividi suggerimenti per affrontare la situazione. Divertiti a socializzare virtualmente e parla con parenti e amici lontani.

Se non sei completamente vaccinato, sii creativo e sicuro quando ti connetti con gli altri di persona, come andare a fare passeggiate e altre attività all’aperto.

Se sei completamente vaccinato, puoi tornare in modo più sicuro a molte attività che potresti non essere stato in grado di svolgere a causa della pandemia, come incontrarsi con amici e familiari. Tuttavia, se ti trovi in ​​un’area con un numero elevato di nuovi casi di COVID-19 nell’ultima settimana, indossa una maschera all’interno in pubblico o all’aperto in aree affollate o a stretto contatto con altre persone.

Per le persone non vaccinate, le attività all’aperto che lasciano molto spazio tra te e gli altri rappresentano un rischio inferiore di diffusione del virus rispetto alle attività al chiuso.

Fai qualcosa per gli altri. Trova uno scopo nell’aiutare le persone intorno a te. Aiutare gli altri è un ottimo modo per aiutare noi stessi. Ad esempio, invia un’e-mail, un SMS o una chiamata per controllare i tuoi amici, familiari e vicini, specialmente quelli più anziani. Se conosci qualcuno che non può uscire, chiedi se c’è bisogno di qualcosa, come fare la spesa generi o ritirare una ricetta.

Sostieni un familiare o un amico. Se un familiare o un amico ha bisogno di essere messo in quarantena a casa o in ospedale a causa del COVID-19, trova dei modi per rimanere in contatto tramite dispositivi elettronici, telefono o inviando una mail per illuminare la sua giornata, ad esempio.

Evita la discriminazione

La discriminazione può far sentire le persone isolate e persino abbandonate. Possono sentirsi depressi, feriti e arrabbiati quando gli amici e gli altri nella loro comunità li evitano per paura di contrarre il COVID-19.

I gruppi stigmatizzati possono spesso essere privati ​​delle risorse di cui hanno bisogno per prendersi cura di se stessi e delle loro famiglie durante una pandemia. E le persone che sono preoccupate di essere stigmatizzate potrebbero avere meno probabilità di ricevere cure mediche. Possono essere escluse o evitate, trattate in modo diverso, negato il lavoro e le opportunità educative ed essere bersaglio di abusi verbali, emotivi e fisici.

Puoi ridurre la discriminazione in questi modi

  • Ottenere i fatti su COVID-19 da fonti affidabili come il CDC e l’ OMS
  • Parla apertamente se senti o vedi affermazioni inesatte su COVID-19 e determinate persone o gruppi
  • Raggiungi le persone che si sentono stigmatizzate, anche solo per telefono
  • Mostra sostegno agli operatori sanitari
  • Riconosci ciò che è tipico e ciò che non lo è

Lo stress è una normale reazione psicologica e fisica alle esigenze della vita. Ognuno reagisce in modo diverso alle situazioni difficili ed è normale provare ansia e preoccupazione durante una crisi. Ma molteplici sfide, come gli effetti della pandemia di COVID-19, possono spingerti oltre la tua capacità di farcela.

Molte persone possono avere problemi di salute mentale, come ansia e depressione durante questo periodo. E i sentimenti possono cambiare nel tempo. Nonostante i tuoi migliori sforzi, potresti ritrovarti a sentirti impotente, triste, arrabbiato, irritabile, senza speranza, ansioso o impaurito.

Potresti avere difficoltà a concentrarti sui compiti tipici, cambiamenti nell’appetito, dolori muscolari, stanchezza, difficoltà a dormire o ad affrontare le faccende di routine.

Quando questi segni e sintomi persistono per diversi giorni di seguito, ti rendono infelice e causano problemi nella tua vita quotidiana tanto da fare fatica a svolgere le normali responsabilità, è il momento di chiedere aiuto.

Ottieni aiuto per mantenere la tua salute mentale

La speranza che problemi di salute mentale come ansia o depressione scompaiano da soli può portare a un peggioramento dei sintomi. Se hai dubbi o se manifesti un notevole peggioramento, chiedi aiuto quando ne hai bisogno e sii sincero su come stai. Per ottenere aiuto potresti usare questi metodi:

  • Chiama o usa i social media per contattare un caro amico o una persona cara, anche se può essere difficile parlare dei tuoi sentimenti.
  • Contatta un ministro, un leader spirituale o qualcuno nella tua comunità di fede.
  • Contatta il tuo programma di assistenza per i dipendenti, se il tuo datore di lavoro ne ha uno, e chiedi consulenza o un rinvio a un professionista della salute mentale.
  • Chiama il tuo medico di base o il professionista della salute mentale per chiedere informazioni sulle opzioni di appuntamento per parlare della tua ansia o depressione e ottenere consigli e guida. Alcuni possono fornire l’opzione di appuntamenti telefonici, video o online.
  • Contatta le organizzazioni che si occupano di salute mentale per assistenza e indicazioni su informazioni e opzioni di trattamento.
  • Se pensi al suicidio di frequente o senti l’impulso di farti del male, chiedi aiuto. Contatta il tuo medico di base o un professionista della salute mentale.

Continua le tue strategie di cura di te stesso

Puoi aspettarti che i tuoi attuali sentimenti forti svaniscano quando la pandemia sarà finita, ma ricorda che lo stress non scomparirà dalla tua vita in un baleno insieme al COVID-19. Continua quindi anche “dopo” queste pratiche di auto-cura per preservare la tua salute mentale e aumentare la tua capacità di far fronte alle sfide della vita, che potresti dover ancora affrontare.

Decisioni concluse in terribili disastri: la clinica abbandonata

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Le decisioni superficiali sono fin troppo comuni nella storia. Una clinica oncologica brasiliana si  trasferì in un nuovo edificio e chi si occupò del trasloco lasciò, abbandonati e non protetti, macchinari contenenti sostanze altamente radioattive.

Fu il primo di una catena di azioni idiote che portarono a quello che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha descritto come “uno dei peggiori incidenti radiologici del mondo”.

La clinica abbandonata con all’interno macchinari radioattivi 

L’Istituto di radioterapia di Goiania, una clinica chemioterapica privata a circa un chilometro dal centro amministrativo di Goiania, in Brasile, ha trasferito gli uffici nel 1985. Ha lasciato molte macchine e forniture ospedaliere obsolete di cui gli amministratori pensavano non avrebbero avuto bisogno nella loro nuova posizione. Tra gli oggetti lasciati c’era un dispositivo per il trattamento della teleterapia che utilizzava il cesio-137, un isotopo altamente radioattivo. Secondo i termini della licenza della clinica, le autorità avrebbero dovuto essere informate e avrebbero dovuto essere seguiti metodi di smaltimento accurati. Gli amministratori della clinica non si sono preoccupati di nulla di tutto ciò.

Una coppia di spazzini pensava che un dispositivo radiologico della clinica valesse qualcosa come un rottame. Gli ex locali dell’istituto sono diventati un edificio abbandonato che ospitava senzatetto e si è trasformato in un ritrovo per tossicodipendenti e derelitti. Il dispositivo di teleterapia abbandonato e il suo contenuto di cesio-137 erano quindi totalmente insicuri. Il 13 settembre 1987, due spazzini entrarono nell’ex sala di trattamento della clinica e si imbatterono nell’unità di teleterapia. Ignari di cosa fosse, ma immaginando che potesse avere un valore, pensarono di rimuovere il gruppo sorgente – la parte che conteneva l’isotopo radioattivo – dalla testa di radiazione della macchina. Fu l’inizio di un grave incidente nucleare.

Gli spazzini, Roberto dos Santos Alves e Wagner Mota Pereira, portarono il gruppo sorgente del dispositivo di teleterapia a casa di Alves, dove cercarono di smantellarlo. Il duo trovò estremamente difficile aprirlo. Il giorno seguente, Pereira, colto da diarrea e vertigini e con la mano sinistra gonfia andò in una clinica, i suoi sintomi furono diagnosticati di origine alimentare e gli fu detto di riposare a casa.

Nel frattempo Alves si ostinava nei tentativi di aprire il dispositivo, e finalmente, il 16 settembre 1987, dopo tre giorni, riuscì a forarlo con un cacciavite

All’interno, trovò una sostanza blu brillante e ne raccolse un po’. Pensò che potesse essere polvere da sparo e cercò di dargli fuoco, ma non si accese. Due giorni dopo, riuscì a vendere il dispositivo a Devair Alves Ferreira, proprietario di un vicino deposito di rottami. Affascinato dalla sostanza blu brillante all’interno del dispositivo di teleterapia forato, Ferreira capì che poteva non solo essere prezioso, ma addirittura soprannaturale, quindi lo portò a casa sua. Le cose stavano per prendere un’altra svolta per il peggio.

Il proprietario di Scrapyard, Devair Alves Ferreira, invitò familiari e amici a dare un’occhiata ai misteriosi contenuti e condivise con loro diversi grani della sostanza luminosa. Il fratello di Ferreira portò un po’ della polvere luminescente a casa sua, dove la sparse sul pavimento di cemento. Sua figlia di sei anni, affascinata dalla sostanza, si ricoprì il corpo e mangiò un uovo contaminato dalla sostanza. Il 25 settembre 1987 Ferreira vendette il dispositivo a un secondo deposito di rottami. Nel frattempo la moglie, che si era ammalata gravemente, si rese conto che anche molte persone intorno a lei si erano ammalate. Cominciò a sospettare che quella roba blu brillante potesse avere qualcosa a che fare con essa.

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Il 28, recuperato il dispositivo dal secondo deposito di rottami e portato in ospedale, fu  finalmente rilevata la radioattività del cesio-137. Quando giunse la notizia, l’incidente creò scalpore e circa 130.000 abitanti del posto in preda al panico andarono negli ospedali, temendo di essere stati contaminati. Alla fine, si scoprì che 250 persone furono contaminate, di cui venti soffrirono di malattie da radiazioni e quattro morirono. Le vittime includevano la moglie di Ferreira e la nipote di sei anni. I due spazzini persero entrambi gli arti a causa dell’amputazione. Fu necessaria un’operazione di bonifica in cui il terriccio fu rimosso da diversi siti, mentre varie case furono demolite e tutto il loro contenuto incenerito.

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Abbiamo trovato metalli sconosciuti nei siti di crash degli UFO?

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1947 – Presunti detriti di RoswellWikiCC

Spiegare la gravità senza la teoria delle stringhe

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Per decenni, la maggior parte dei fisici ha sostenuto che la teoria delle stringhe fosse l’anello mancante tra la teoria della relatività generale di Einstein, che descrive le leggi della natura alla scala più ampia, e la meccanica quantistica, che le descrive alla scala più piccola.

La teoria delle stringhe non è l’unica teoria

Tuttavia, una collaborazione internazionale guidata dai fisici di Radboud ha ora fornito prove convincenti che la teoria delle stringhe non è l’unica teoria che potrebbe formare il collegamento. Hanno dimostrato che è possibile costruire una teoria della gravità quantistica che obbedisce a tutte le leggi fondamentali della fisica, senza stringhe. La scoperta è stata pubblicata su Physical Review Letters.

Quando osserviamo la gravità al lavoro nel nostro universo, come il movimento dei pianeti o la luce che passa vicino a un buco nero, tutto sembra seguire le leggi scritte da Einstein nella sua teoria della relatività generale. D’altra parte, la meccanica quantistica è una teoria che descrive le proprietà fisiche della natura alla più piccola scala di atomi e particelle subatomiche. Sebbene queste due teorie ci abbiano permesso di spiegare ogni fenomeno fisico fondamentale osservato, si contraddicono anche a vicenda. Ad oggi, i fisici hanno gravi difficoltà a conciliare le due teorie per spiegare la gravità sia sulla scala più grande che su quella più piccola.

Senza obblighi

Negli anni ’70, i fisici hanno proposto una nuova serie di principi fisici per affrontare questo problema, estendendo le leggi proposte dalla teoria della relatività generale. Secondo questa cosiddetta ” teoria delle stringhe”, tutto ciò che ci circonda non è formato da particelle puntiformi, ma da stringhe: oggetti unidimensionali che vibrano. Sin dalla sua introduzione, la teoria delle stringhe è stata la struttura teorica più diffusa che si pensa completi la teoria della relatività generale di Einstein con una teoria della gravità quantistica.

Tuttavia, una nuova dimostrazione dei fisici teorici della Radboud University ora mostra che la teoria delle stringhe non è l’unico modo per farlo. “Mostriamo che è ancora possibile spiegare la gravità usando la meccanica quantistica senza utilizzare affatto le leggi della teoria delle stringhe”, ha affermato il fisico teorico Frank Saueressig. “Dimostriamo che l’idea che tutto è costituito da particelle puntiformi potrebbe ancora adattarsi alla gravità quantistica, senza includere le stringhe. Questa struttura fisica delle particelle è anche stata verificata sperimentalmente, ad esempio, al Large Hadron Collider (LHC) del CERN”.

Visto negli esperimenti

“Per gli scienziati, questa teoria alternativa è interessante da usare perché è stato estremamente difficile collegare la teoria delle stringhe agli esperimenti. La nostra idea utilizza i principi fisici che sono già stati testati sperimentalmente. In altre parole: nessuno ha mai osservato le stringhe negli esperimenti, ma le particelle vengono osservate dai fisici negli esperimenti di LHC. Questo ci consente di colmare il divario tra le previsioni teoriche e gli esperimenti più facilmente”.

Un solo insieme di leggi

Dopo aver dimostrato che le loro idee sono in grado di risolvere problemi di vecchia data nella fisica delle particelle, il consorzio sta attualmente esplorando le implicazioni risultanti delle loro nuove leggi a livello di buchi neri. “Dopotutto, esiste un solo insieme di leggi della natura e questo insieme dovrebbe essere in grado di applicarsi a tutti i tipi di domande, incluso cosa succede quando entriamo in collisione con particelle a energie incredibilmente alte o cosa succede quando le particelle cadono in un buco nero. Sarebbe fantastico poter dimostrare che esiste effettivamente un collegamento tra queste domande apparentemente disconnesse che consentono di risolvere gli enigmi che compaiono su entrambi i lati”.

La Cina testerà l’ultimo prototipo del suo aereo anfibio – video

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La Cina testerà l’ultimo prototipo del suo aereo anfibio, l’AG600, che aumenterà la sua copertura marittima nell’intero Mar Cinese Meridionale. Le precedenti iterazioni del velivolo hanno condotto prove separate su terra e mare rispettivamente nel 2017 e nel 2020, secondo quanto riportato dal South China Morning Post (SCMP).

Il Mar Cinese Meridionale è diventato una questione controversa dopo che la Cina ha rivendicato la sovranità sulla regione. Oltre alle riserve non sfruttate di petrolio e gas naturale, la regione ospita anche un terzo delle rotte commerciali marittime e della pesca del mondo che potrebbero avere un impatto sulla sicurezza alimentare di milioni di persone nella regione. Gli Stati Uniti e i loro alleati sono desiderosi di proteggere i diritti di altre nazioni insulari anche se la Cina mostra i suoi muscoli nella regione.

Un aereo anfibio delle dimensioni di un 737

Secondo l’ultimo piano quinquennale cinese, l’AG600 è strategicamente importante per gestire le sue basi nel Mar Cinese Meridionale. Sebbene questo non sia un aereo pronto per il combattimento, può trasportare personale e attrezzature in luoghi lontani della regione. Grande quanto un Boeing 737, l’aereo è progettato per traghettare fino a 50 passeggeri e può navigare a velocità di 310 miglia orarie (500 km/h).

La Cina, tuttavia, afferma che gli aerei saranno utilizzati nei pattugliamenti marittimi e nelle operazioni di ricerca e soccorso. Potrebbe anche assegnare l’aereo per l’osservazione degli ambienti oceanici, l’esplorazione di risorse o semplicemente il trasporto di persone e merci tra le isole.

Il design dell’AG600 combina una barca sotto l’enorme aereo per consentirgli di atterrare sull’acqua. Quando arriva a terra, l’aereo può far oscillare le ruote posteriori che sono allineate lungo la fusoliera mentre la ruota anteriore emerge dalla chiglia della barca.

Anche la Cina desidera utilizzare l’AG600 come misura antincendio. La parte inferiore a forma di barca consente all’aereo di sciare sull’acqua e raccoglie fino a 12 tonnellate d’acqua nei suoi serbatoi in soli 20 secondi. SCMP riferisce che questa quantità di acqua potrebbe essere utilizzata per combattere gli incendi su un’area di 43.000 piedi quadrati (4.000 mq).

L'AG600 sarà il più grande aereo anfibio del mondo.
L’AG600 sarà il più grande velivolo anfibio del mondo.

Ritardi nello sviluppo

Le precedenti iterazioni dell’aereo chiamato Kunlong hanno condotto i loro voli inaugurali a terra e in mare rispettivamente nel 2017 e nel 2020, ma hanno subito ritardi a causa della pandemia di COVID-19. Una delle principali strutture di ricerca per il produttore di aeromobili, China Aviation Industry General Aircraft, si trova nella provincia di Hubei ed è stata l’epicentro delle infezioni da coronavirus.

L’altro ostacolo che l’aereo deve superare sono i suoi motori. SCMP riferisce che i motori turboelica WJ-6 utilizzati sull’aereo sono basati sulla serie Ai-20 dell’era sovietica appartenente agli anni ’50. L’aereo è stato assemblato a dicembre e i quattro motori del prototipo sono stati testati la scorsa settimana. Il produttore dell’aeromobile è fiducioso che le centinaia di ore di voli di prova condotti con l’aereo e i dati raccolti lo aiuteranno a superare questi problemi.

Quando la fase di test sarà completata, l’AG600 sarà il più grande velivolo anfibio del mondo, lasciando dietro di sé il velivolo anfibio giapponese US-2 e russo BE-200, ha affermato SCMP nel suo rapporto.

Patente AM: costo, quiz e a cosa serve

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La patente AM, in precedenza nota come “patentino”, è un documento necessario per sedere alla guida dei ciclomotori e degli altri veicoli di piccola cilindrata (inferiore o uguale a 50 cm³) e di potenza non superiore a 4 kW. La particolarità della patente AM sta nel fatto che è possibile conseguire tale documento a partire dai 14 anni. Ma quali sono i costi da sostenere e l’iter da rispettare? Scopriamoli insieme.

Patente AM: tutto ciò che bisogna sapere

Nonostante sia possibile affrontare i quiz patente am a soli 14 anni, è possibile trasportare altri passeggeri a partire dai 16 anni di età e unicamente su veicoli omologati. Naturalmente, è obbligatorio l’uso del casco sia per il conducente che per il passeggero. Per quanto riguarda costi e documenti, è necessario compilare e consegnare presso gli sportelli della Motorizzazione Civile il modello TT 2112. Inoltre, bisogna versare 26,40 euro tramite bollettino postale prestampato 9001, 16,00 euro tramite bollettino postale prestampato 4028 e allegare alla domanda un certificato medico, 2 fotografie formato tessera, la fotocopia della tessera sanitaria e la fotocopia di un documento d’identità in corso di validità. Il richiedente deve sostenere i quiz entro un massimo di 6 mesi dalla presentazione della domanda. Le prove disponibili sono 2, scadute le quali sarà necessario ripetere tutto l’iter daccapo. Il quiz dura 25 minuti e prevede 30 quesiti, mentre gli errori concessi sono 3.

Patente AM: l’esame pratico

Superata la teoria, il candidato può richiedere il foglio rosa per iniziare ad esercitarsi alla guida del suo ciclomotore. Il documento è valido 6 mesi, entro i quali va obbligatoriamente affrontata la prova pratica, che consta di due fasi distinte: per prima il candidato deve effettuare manovre specifiche all’interno di un’area attrezzata, quindi deve dimostrare di essere in grado di muoversi nel traffico cittadino. La durata della seconda fase è di circa 25 minuti. Qualora il candidato volesse affrontare la prova in questione guidando un ciclomotore dotato di più di due ruote, l’esaminatore sarà tenuto a sedersi di fianco a lui.

Le altre patenti

Dallo scorso 22 dicembre sono valide le nuove regole per i Quiz patente a1 e B. Il decreto stabilisce nuove modalità di svolgimento della prova teorica, che a partire dal 2022 prevede: 30 domande anziché le 40 precedenti; 20 minuti di tempo e disposizione anziché i 30 precedenti; la possibilità di fare 3 errori e non più 4 come in passato. Le modalità di esecuzione della prova teorica non sono state modificate: questa, infatti, resta informatizzata e si continuerà ad effettuare un’estrazione casuale dei quesiti necessari alla composizione della scheda d’esame. Per ciascuna domanda i candidati possono scegliere tra due possibilità (vero o falso).

Mondo whisky: come degustare l’alcolico amato dagli italiani

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Il whisky è uno dei distillati più amati dagli italiani e ad oggi è uno dei componenti principali per realizzare i cocktail migliori ed eleganti. Questa bevanda alcolica ha origini molto antiche. Già a partire dal ‘400 era utilizzata in Irlanda, senza contare che il suo successo è ampiamente documentato dal 1700 in America dove il whisky diventò il simbolo di libertà. E ad oggi è ancora il distillato più venduto e consumato al mondo.

Come degustare il whisky

Apprezzare il whisky significa anche conoscere i modi per poterlo degustare al meglio.
Per chi si approccia per la prima volta a questo antico distillato, sicuramente le opportunità concesse dal web aiutano a trovare i migliori brand come ad esempio il Jack Daniel’s su Tannico, vero e proprio simbolo del Whisky made in Tennessee. Inoltre, per degustare in maniera esaustiva questa bevanda alcolica bisogna tenere presenti le seguenti regole:

  • Utilizzare un bicchiere adeguato

Per apprezzare il whisky bisogna versarlo nel bicchiere giusto. Non si tratta solo di una scelta estetica, il tipo di bicchiere scelto aiuta ad assaporare gli aromi che il distillato sprigiona ed evitare che vadano dispersi. Pertanto un bicchiere adeguato non deve essere assolutamante stretto come un flute, ma nemmeno a forma di ballon. Il bicchiere da whisky è lineare ed eventualmente più largo sul fondo così da liberare gli aromi e concentrarli verso l’alto senza però chiuderli troppo, né farli scappare inutilmente.

  • Porre attenzione a come viene servito il whisky

Il whisky deve essere servito in un bicchiere ben pulito, libero da odori e residui di detergente e deve essere a temperatura ambiente. Si può scegliere se servirlo liscio, quindi puro, con acqua o con del ghiaccio. Diciamo che per i più inesperti è consigliabile effettuare la degustazione con dell’acqua o del ghiaccio, in quanto l’alta gradazione del distillato puro potrebbe influire negativamente sulla capacità di percepire il gusto.

  • Eseguire le tecniche giuste per la degustazione

Il sapore è composto dall’olfatto e dal gusto. Per fare in modo che la degustazione soddisfi entrambe questi paramenti si deve innanzitutto annusare il bicchiere più volte prima di portarlo alla bocca. Poi si fa un piccolo sorso, si fa roteare il liquido attorno alla lingua per poi deglutire. Si procede in questo modo per piccoli sorsi cercando di far riposare le papille gustative tra una degustazione e l’altra.

  • Mettere in tavola un giusto abbinamento
    Il whisky si può apprezzare accompagnandolo con dei piccoli antipasti fatti di formaggio di capra o pecorino o addirittura con dell’ottimo cioccolato fondente.

I migliori drink con il whisky

I cocktail che si possono realizzare con il whisky sono tantissimi. Ricordiamo qui di seguito alcuni dei più richiesti:

  • Whisky sour: è un drink dal sapore forte e ruvido. Si realizza con bourbon, succo di limone e zucchero.
  • Old Fashioned: è composto da zucchero, Angostura, soda e bourbon. Ha un sapore legnoso e molto speziato.
  • Manhattan: è un cocktail molto elegante ed è composto da rye whisky, Angostura, sweet vermouth.
  • Irish Coffee: si tratta di un caffè corretto con whisky irlandese e panna. In estate solitamente viene ghiacciato.