Nomofobia: la paura di rimanere senza lo smartphone

La ricerca sui disturbi psicologici ha coniato un nuovo termine: la nomofobia, e cioè la sensazione di sentirsi completamente perduti senza il proprio smartphone

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Nomofobia: la paura di rimanere senza lo smartphone
Nomofobia: la paura di rimanere senza lo smartphone

La ricerca psicologica ha scoperto una nuova paura: la “nomofobia”, in cui gli individui si riempiono di paura, ansia e panico al pensiero di rimanere senza il proprio smartphone.

Nomofobia

C’è chi nel non riuscire a rintracciare piu il suo smartphone ha avuto 7 attacchi di panico, 5 crisi d’ansia e un principio di ictus, e chi mente. Diciamoci la verità, lo smartphone è diventato il depositario di tutta la nostra vita: gli scatti al gatto, al piatto di pastasciutta, le credenziali di accesso al conto corrente bancario, le varie password tutte salvate in memoria sono lì, non di certo al sicuro, ma a disposizione.

Perdere lo smartphone o non riuscire a trovarlo creerebbe crisi ansiose anche ad un monaco tibetano, ma il rapporto con questo device è diventato talmente stretto e per certi lavori indispensabile, che vivere senza ci farebbe piombare nell’horror vacui più cupo.

Nomofobia: io tu e le rose, io tu e lo smartphone

Per misurare la gravità della nomofobia e il suo impatto sulla vita quotidiana, i ricercatori hanno sviluppato un test progettato per valutare e diagnosticare la nomofobia stessa. Questo strumento non solo fa luce sulla prevalenza di questa ansia del periodo contemporaneo, ma stimola anche una discussione più ampia sulla nostra dipendenza dalla tecnologia e sulle sue implicazioni per il benessere mentale.



Come si è arrivati a questa definizione? Contraendo l’espressione “no mobile phone phobia”. La ricerca definisce la nomofobia come la paura di staccarsi dalla connettività dello smartphone. Sebbene non sia ancora considerato un disturbo mentale legittimo come altre fobie specifiche, come la paura degli animali, delle tempeste, dell’altezza, ecc. la concettualizzazione della nomofobia si fonda sulle definizioni del Manuale diagnostico dei disturbi mentali.

Gli esperti hanno spiegato che i sintomi di questo disturbo includono molti di quelli osservati in altre fobie specifiche, come ansia, tremori, sudorazione, agitazione e difficoltà respiratorie. È stato anche scoperto che le persone con bassa autostima ed estroversione potrebbero essere più inclini all’uso eccessivo degli smartphone e quindi più probabilità di sperimentare questa nuova fobia.

Nomofobia

Secondo uno studio, che ha avuto come obiettivo quello di rivedere le statistiche globali sulla prevalenza della fobia, circa il 21% della popolazione adulta soffre di nomofobia grave e circa il 71% della popolazione soffre di nomofobia moderata. I ricercatori hanno rivelato che gli studenti universitari sembrano essere i più colpiti dal disturbo, mostrando un’allarmante prevalenza del 25%.

Affrontare la nomofobia può essere incredibilmente impegnativo, dato il ruolo onnipresente che gli smartphone svolgono nella vita moderna. La connettività costante che forniscono è diventata parte integrante della routine quotidiana, rendendo il solo pensiero della separazione una fonte di intensa ansia per molti. Questa fobia non solo induce disagio emotivo immediato, ma può anche contribuire a effetti psicologici a lungo termine che potrebbero influire sul benessere generale.

La necessità di strumenti e metodi per identificare questo disturbo sta diventando sempre più essenziale. La prevalenza della fobia suggerisce un più ampio spostamento della società verso la dipendenza dalla tecnologia, sollevando interrogativi sulle potenziali conseguenze per la salute mentale.

Poiché i problemi odierni richiedono soluzioni contemporanee, uno studio di Computers and Human Behavior ha cercato di risolvere la ritrovata necessità di identificare e affrontare la nomofobia.

Attraverso la ricerca, è stato sviluppato e validato un questionario per diagnosticare il disturbo. Per utilizzare questa misura di autovalutazione, gli individui valutano ciascuna affermazione su una scala da “fortemente in disaccordo” a “fortemente d’accordo”:

  1. Mi sentirei a disagio senza un accesso costante alle informazioni tramite il mio smartphone.
  2. Mi darebbe fastidio se non potessi cercare le informazioni sul mio smartphone quando lo desidero.
  3. Non riuscire a ricevere le notizie (ad esempio, eventi, meteo, ecc.) sul mio smartphone mi renderebbe nervoso.
  4. Mi darebbe fastidio se non potessi utilizzare il mio smartphone e/o le sue funzionalità quando lo volessi.
  5. Rimanere senza batteria nel mio smartphone mi spaventerebbe.
  6. Se dovessi esaurire il credito o raggiungere il limite di dati mensile, andrei nel panico.
  7. Se non avessi un segnale dati o non potessi connettermi al Wi-Fi, controllerei costantemente se ho un segnale o se riesco a trovare una rete Wi-Fi.
  8. Se non potessi usare il mio smartphone, avrei paura di rimanere bloccato da qualche parte.
  9. Se non potessi controllare il mio smartphone per un po’, sentirei il desiderio di controllarlo.

Se non avessi con me lo smartphone:

  1. Mi sentirei ansioso perché non potrei comunicare immediatamente con la mia famiglia e/o i miei amici.
  2. Sarei preoccupato perché la mia famiglia e/o i miei amici non potrebbero raggiungermi.
  3. Mi sentirei nervoso perché non potrei ricevere SMS e chiamate.
  4. Sarei ansioso perché non potrei rimanere in contatto con la mia famiglia e/o i miei amici.
  5. Sarei stato nervoso perché non avrei potuto sapere se qualcuno avesse cercato di contattarmi.
  6. Mi sentirei ansioso perché il mio costante legame con la mia famiglia e i miei amici verrebbe interrotto.
  7. Sarei nervoso perché sarei disconnesso dalla mia identità online.
  8. Mi sentirei a disagio perché non potrei rimanere aggiornato sui social media e sulle reti online.
  9. Mi sentirei a disagio perché non potrei controllare le notifiche per gli aggiornamenti dalle mie connessioni e dalle reti online.
  10. Mi sentirei in ansia perché non potevo controllare i miei messaggi di posta elettronica.
  11. Mi sentirei strano perché non saprei cosa fare.

Il questionario ha coperto quattro diversi fattori di paura della nomofobia: incapacità di comunicare, perdita di connessione, inaccessibilità alle informazioni e rinuncia alla comodità. Riconoscere questi modelli dentro di sé potrebbe essere il primo passo verso un rapporto più sano con la tecnologia e una migliore comprensione delle proprie abitudini digitali.

Nomofobia

Identificare e affrontare la nomofobia è fondamentale, non solo per la nostra salute mentale, ma anche per la società in generale. Prenditi un momento per riflettere su queste affermazioni e valuta i tuoi sentimenti riguardo all’utilizzo dello smartphone.

Comprendere le complessità del tuo rapporto con la tecnologia può consentirti di prendere decisioni informate e, se necessario, cercare supporto nella gestione della nomofobia. In un mondo in cui la connettività costante è diventata la norma, prendersi il tempo per valutare l’impatto di questa dipendenza può essere un aspetto cruciale per mantenere il proprio benessere mentale.

Vuoi verificare che tipo di rapporto hai con il tuo smartphone? Ecco qui il questionario sulla nomofobia.

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