NASA, confermata la missione Dragonfly su Titano

L'agenzia ha fissato una data di lancio per il luglio 2028 per la sua missione Dragonfly diretta su Titano

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Dragonfly

La NASA ha avuto il via libera per inviare un lander volante simile a un drone per esplorare Titano, la più grande delle 146 lune di Saturno. Con un lancio previsto per luglio 2028, l’agenzia ha annunciato martedì che ora può completare il progetto finale di Dragonfly, un velivolo ad ala rotante delle dimensioni di un rover su Marte che verrà utilizzato per rilevare, come si legge da The Verge: “Processi chimici prebiotici comuni sia su Titano che sulla Terra primordiale prima che si sviluppasse la vita”.

La missione Dragonfly su Titano nel 2028

Se tutto andrà secondo i piani, il drone a otto rotori Dragonfly dovrebbe arrivare su Titano nel 2034, dove volerà verso dozzine di “luoghi promettenti” per caratterizzare l’abitabilità dell’ambiente della luna e cercare eventuali segni dell’esistenza della vita qui. L’atmosfera più densa del satellite di Saturno (circa quattro volte quella della Terra) aiuterà il velivolo a “saltare” fino a cinque miglia una volta per ogni giorno intero su Titano (16 giorni terrestri).

Cosa sappiamo sulla missione Dragonfly al momento?

Si prevede che Dragonfly coprirà oltre 108 miglia nel corso della sua missione di 32 mesi: una distanza maggiore di quella di tutti i rover Marte e Terra-Luna della NASA messi insieme. L’Agenzia spaziale americana ha stimato che l’aereo ad ala rotante avrà un costo totale del ciclo di vita di 3,35 miliardi di dollari, circa il doppio della spesa prevista quando il progetto è stato annunciato nel 2019. 

Dragonfly



Nicky Fox è amministratore associato della Science Mission Directorate. Questi ha spiegato tramite un comunicato stampa: “Dragonfly è una missione scientifica spettacolare con un ampio interesse comunitario e siamo entusiasti di compiere i prossimi passi in questa missione. L’esplorazione di Titano spingerà i confini di ciò che possiamo fare con gli aerei ad ala rotante al di fuori della Terra”.

Oltre alle novità sulla missione Dragonfly, lunedì 16 aprile, la NASA ha dato il suo addio a Ingenuity, l’elicottero su Marte che ha da poco inviato la sua trasmissione finale sulla Terra dopo l’ultimo volo risalente a gennaio.

Curiosità su Titano

Dato che Dragonfly dovrà sbarcarci, pensiamo sia opportuno spendere qualche parola su Titano. Esso è uno dei satelliti più interessanti e misteriosi dello spazio. È la più grande luna di Saturno e la seconda più grande del Sistema Solare, superata solo dalla luna di Giove, Ganimede. Titano è stato oggetto di intenso studio grazie alle missioni spaziali come Cassini-Huygens, che hanno fornito una quantità considerevole di dati e immagini per comprendere meglio questo mondo unico.

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Titano ha un diametro di circa 5.150 chilometri, rendendolo più grande del satellite di Mercurio e di Plutone. Si trova a circa 1,2 milioni di chilometri da Saturno, circa 20 volte più lontano dalla sua orbita rispetto alla Luna dalla Terra. È l’unico satellite nel Sistema Solare con un’atmosfera significativa, principalmente composta da azoto (circa il 98%) con una piccola quantità di metano e altri idrocarburi. L’atmosfera è molto densa, con una pressione superficiale circa 1,5 volte quella terrestre.

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La superficie di Titano è ricoperta da laghi, fiumi e mari di idrocarburi, come metano e etano liquidi. È il solo corpo celeste oltre la Terra ad avere corpi liquidi stabili sulla sua superficie. La topografia è caratterizzata da vasti bacini e montagne, con evidenze di criovulcanismo e formazioni di terreno simili a quelle terrestri, ma composte principalmente di ghiaccio d’acqua e ammoniaca.

C’è vita su Titano?

La composizione chimica e l’ambiente di Titano hanno portato a speculazioni sulla possibilità di forme di vita basate su metano o idrocarburi. Il freddo estremo e la mancanza di acqua liquida sulla superficie rendono tuttavia questo scenario poco probabile. Nonostante le sfide, la luna di Saturno è rimasto un soggetto di grande interesse per gli scienziati che cercano di comprendere meglio l’evoluzione dei mondi con condizioni ambientali estreme e la potenziale diversità della vita nel Sistema Solare e oltre. Si tratta, in conclusione, di un mondo unico e intrigante, che offre molte opportunità per l’esplorazione scientifica e il nostro avanzamento nella comprensione dell’universo e della sua diversità.

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