Alexander Oparin e l’origine della vita

Alexander Oparin fu un biochimico russo che gettò le basi della comprensione dell’origine della vita sul nostro pianeta. Oparin si dedicò all’enzimologia e contribuì allo sviluppo della biochimica industriale in URSS. Ricevette numerose decorazioni e premi per il suo lavoro e venne soprannominato “il Darwin del 20° secolo“.

Alexander (o Aleksandr) Ivanovich Oparin nacque il 2 marzo 1894 a Uglich, in Russia. All’età di nove anni, la sua famiglia si trasferì a Mosca perché non c’era una scuola secondaria nel loro villaggio. Frequentò la Moscow State University, specializzandosi in fisiologia vegetale, dove fu influenzato da KA Timiryazev, un fisiologo vegetale russo che aveva conosciuto il naturalista inglese Charles Darwin. Fu proprio il lavoro di Darwin ha plasmare le idee di Oparin. Si laureò presso l’Università statale di Mosca nel 1917, e divenne professore di biochimica nel 1927.

Alexander Oparin e l’origine della vita

Nel 1924, Oparin propose per la prima volta la teoria sull’origine della vita immaginando gli oceani della Terra come un brodo primordiale di molecole organiche prodotte gradualmente dalla materia inanimata. Nel 1922, in modo del tutto indipendente, il biologo britannico JBS Haldane aveva proposto una teoria simile.

Durante una riunione della Società Botanica Russa, Oparin introdusse per la prima volta il concetto di organismo primordiale che sorgeva da una miscela di composti organici già formati affermando i seguenti principi: non vi è alcuna differenza fondamentale tra un organismo vivente e la materia inanimata e la complessa combinazione di manifestazioni e proprietà così caratteristiche della vita deve essere sorta nel processo di evoluzione della materia.

La Terra primordiale aveva un’atmosfera fortemente riducente, contenente metano, ammoniaca, idrogeno e vapore acqueo, che erano le materie prime per l’evoluzione della vita. Man mano che le molecole crescevano e aumentavano in complessità, sorsero nuove proprietà e un nuovo ordine chimico colloidale fu imposto sulle più semplici relazioni chimiche organiche, determinate dalla disposizione spaziale e dalla relazione reciproca delle molecole.

Anche in questo processo iniziale, la competizione, la velocità di crescita, la lotta per l’esistenza e la selezione naturale hanno determinato la forma di organizzazione della materia che è diventata caratteristica delle cose viventi. Gli organismi viventi sono sistemi aperti e quindi devono ricevere energia e materiali dall’esterno, e non sono quindi limitati dalla Seconda Legge della Termodinamica (che è applicabile solo ai sistemi chiusi in cui l’energia non viene reintegrata).

Oparin mostrò come le sostanze chimiche organiche in soluzione possono formare spontaneamente goccioline e strati delineando un modo in cui le sostanze chimiche organiche di base potrebbero formarsi in microscopici sistemi localizzati (possibili precursori di cellule) da cui potrebbero svilupparsi gli esseri viventi primitivi. Suggeri inoltre che diversi tipi di coacervati potrebbero essersi formati nell’oceano primordiale della Terra, per essere sottoposti in seguito a un processo di selezione, che alla fine ha portato alla vita.

Oparin estese efficacemente la teoria Darwiniana indietro nel tempo per spiegare come semplici materiali organici e inorganici avrebbero potuto combinarsi in composti organici più complessi, che avrebbero potuto formare organismi primordiali.

La sua proposta secondo cui la vita si sviluppò in modo efficace per caso, attraverso una progressione da composti organici auto-duplicanti semplici a complessi, inizialmente incontrò una forte opposizione, ma da allora ha ricevuto supporto sperimentale (come i notissimi esperimenti del 1953 condotti da Stanley Miller e Harold Urey all’Università di Chicago), ed è stata accettata come legittima ipotesi dalla comunità scientifica.

Nel 1935, Oparin contribui a fondare l’AN Bakh Institute of Biochemistry (parte dell’Accademia delle Scienze dell’URSS).

Il suo lavoro definitivo, “L’origine della vita“, venne pubblicato per la prima volta nel 1936. Divenne membro corrispondente dell’Accademia delle scienze dell’URSS nel 1939, e membro a pieno titolo nel 1946, servì come direttore dell’Istituto di Biochimica dal 1946 fino alla sua morte.

Negli anni ’40 e ’50, sostenne le teorie pseudo-scientifiche di Trofim Lysenko e Olga Lepeshinskaya, viste da alcuni come uno sforzo cinico di “prendere la linea del partito” e quindi di avanzare nella propria carriera.

Oparin organizzò il primo incontro internazionale sull’origine della vita a Mosca nel 1957, a cui dovevano seguire altri incontri nel 1963 e nel 1970. Fu nominato eroe del lavoro socialista nel 1969 e, l’anno successivo, fu eletto presidente della International Society for the Study of the Origins of Life.

Ricevette il Premio Lenin nel 1974 e la Medaglia d’oro Lomonosov nel 1979 “per risultati eccezionali in biochimica“. Gli furono anche assegnati cinque ordini di Lenin, la più alta decorazione conferita dall’Unione Sovietica.

Oparin morì il 21 aprile 1980 a Mosca e fu sepolto nel cimitero di Novodevichy a Mosca.

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