L’incidente UFO di Charlton

Il caso è stato indagato nel corso degli anni da molti ricercatori UFO perché non era un semplice avvistamento di un qualche oggetto volante misterioso ma bensì un caso di atterraggio presunto di un potenziale velivolo alieno che in seguito avrebbe nuovamente decollato lasciando prove tangibili del proprio passaggio

0
1545
Indice

Il presunto incidente UFO avvenuto a Charlton nel luglio 1963 è passato da una storia di intrighi, che persino la BBC ha coperto, a essere nient’altro che una bufala che un testimone ha “confessato”, a essere una storia che tutti improvvisamente hanno accettato come genuina dopo che lo stesso testimone ha ritirato la sua confessione.
Il caso è stato indagato nel corso degli anni da molti ricercatori UFO perché non era un semplice avvistamento di un qualche oggetto volante misterioso ma bensì un caso di atterraggio presunto di un potenziale velivolo alieno che in seguito avrebbe nuovamente decollato lasciando prove tangibili del proprio passaggio.
Poco dopo la mezzanotte, nelle prime ore del 16 luglio 1963, diversi residenti di Charlton notarono strane luci in movimento nei cieli sopra la loro città. Uno dei testimoni era un poliziotto che avrebbe affermato di aver visto una “striscia di luce arancione nel cielo“. Un altro, bracciante agricolo a Manor Farm, avrebbe udito una strana esplosione da qualche parte in lontananza nello stesso momento dell’avvistamento.
Tuttavia, la sorpresa sarebbe arrivata diverse ore dopo, quando un altro lavoratore di Manor Farm trovò un enorme cratere vicino a dove lavorava. Il testimone, Reginald Alexander, sarebbe subito corso ad informare il proprietario della fattoria, Roy Blanchard, di ciò che aveva trovato. Blanchard avrebbe seguito Alexander nel punto in cui si trovava il cratere.
Il cratere era largo circa otto piedi e profondo circa tre piedi conteneva dei “raggi che si diffondevano verso l’esterno” che erano chiaramente definiti. In effetti, ai due uomini sembrò che un qualcosa di solido avesse lasciato quel disegno. In seguito Blanchard avrebbe informato la polizia locale che, dopo aver ispezionato la zona avrebbe parlato con i militari; Questi sarebbero arrivati ​​sulla scena poco dopo, incluso un membro dell’Unità di smaltimento delle bombe, il capitano John Richards.
Visto l’arrivo improvviso della polizia e delle forze armate nella campagna di Charlton, non ci volle molto perché circolassero delle voci su qualcosa fuori dall’ordinario accaduta vicino a Manor Farm. Ben presto le voci giungessero ai giornali e alle televisioni locali, una delle quali era la BBC.
I media contattarono i testimoni per un commento, in particolare Blanchard e Richards. Come affermato in Cosmic Crashes, Blanchard raccontò ai media che non c’era “traccia delle patate o dell’orzo che stava crescendo dove si trova ora il cratere”. Avrebbe continuato dicendo che qualunque cosa fosse l’oggetto che realizzò il cratere, era “abbastanza pesante da frantumare rocce e pietra in polvere” prima di affermare che era sua convinzione che l’oggetto fosse “un’astronave di un altro mondo“.
Richards, anche se molto più riservato e misurato, affermò che sia lui che i suoi colleghi rimasero “sconcertati”, aggiungendo che non trovarono prove di un’esplosioni o segni di bruciature.
Come ha fatto notare Redfern nella sua ricerca sul caso, i militari mantennero un grande interesse per l’incontro per qualche tempo dopo l’incidente. Avrebbero inviato diverse unità con diverse aree di competenza per esaminare la zona. E in seguito a questi esami, emersero varie teorie, inclusa quella che il cratere potrebbe essere stato il risultato dell’esplosione di una bomba precedentemente inesplosa, rimasta dalle campagne di bombardamento tedesche della seconda guerra mondiale.
Tuttavia, le cose presero una nuova svolta quando, secondo i file rilasciati allora, i militari scoprirono “qualcosa di tangibile” all’interno del cratere stesso. Ciò suggerì che qualunque fosse l’oggetto, forse lasciò qualcosa di più solido di un semplice cratere. Questo potrebbe spiegare, quindi, l’interesse dei militari per l’incidente.
Quando questa scoperta trapelò ai media, sui giornali apparvero una serie di storie che affermavano che a Manor Farm c’era un “veicolo spaziale alieno”. In seguito i militari affermarono che quanto celato nel cratere era in realtà una meteora e mandarono poi la roccia al British Museum per una serie di analisi da cui emerse che la roccia era una pietra ricca di ferro molto comune in tutto il paese. Per alcuni si trattò di depistaggio, un tentativo di allontanare il pubblico dai fatti di Manor Farm. In seguito, dopo alcune indagini che coinvolsero il parlamento, si scopri che anche l’Air Force si interessò all’incidente.
Il coinvolgimento dell’Air Force suggerì che il caso fosse davvero quello di un UFO. Per alcuni era lampante che lo fosse, ma la storia prese di li a poco un’altra piega. Un tecnico di 37 anni del Middlesex, John Southern, raccontò ai media di essere il responsabile dello strano cratere.
Southern avrebbe affermato che lui, insieme a due amici (che desideravano ancora rimanere anonimi), progettarono di scavare strani buchi in tutto il paese in modo da far sembrare che astronavi aliene stessero atterrando in tutto il Regno Unito. Fatto questo pianificarono un rapimento alieno, Southern intendeva “scomparire” per diversi giorni. I suoi amici avrebbero fatto sapere che era scomparso, prima che comparisse con una storia di rapimento alieno, durante il quale veniva portato su una nave madre o su una stazione spaziale.
Dopo aver preparato diversi “crateri” in vari punti, realizzarono il cratere vicino a Manor Farm. Tuttavia, secondo Southern, quando l’interesse dei media si fece pressante decise di fare un passo indietro nonostante i suoi amici desiderassero continuare, egli non volle più partecipare alla bufala. Dichiarò inoltre che anche i suoi amici persero interesse poiché “non avevano più tempo per le vacanze concesso loro” dai rispettivi lavori. Perché Southern, poi, ritrattò negando quanto affermato inizialmente?
Ricapitolando siamo di fronte a un racconto classico con un avvistamento multiplo, cioè fatto da più persone di un qualcosa che emana luce ed emette un forte boato. La spiegazione della meteora pare plausibile e l’interesse dei militari, vista l’esistenza di un cratere non sembra nulla di eccezionale. Poteva benissimo essere un qualche residuato bellico vecchio di quasi vent’anni ad aver causato il cratere. Lo stesso misterioso oggetto metallico citato da Redfern, poteva essere ciò che restava dell’ordigno bellico.
Forse la cosa più interessante di tutte, fu la scoperta da parte di Wallace Binns di un cerchio nel grano a non più di 200 metri dal punto in cui è stato scoperto il cratere. Inoltre, con lui c’era anche l’astronomo Patrick Moore, che scrisse una lettera della scoperta a New Scientist nell’agosto del 1963, meno di un mese dopo l’incidente.
La lettera affermava che l’area nel campo di grano era “circolare o ellittica” e il grano stesso era stato “appiattito”. Inoltre, c’erano “prove dell’appiattimento a spirale“, qualcosa che emerge spesso nelle storie dei cerchi nel grano che sarebbero venuti a conoscenza del grande pubblico solo qualche anno dopo.
Questa come sappiamo non è l’unica storia sugli UFO che ha circolato nel Regno Unito, ma una delle tante che sono raccontate negli annali dell’ufologia. Storie che raccontano di astronavi e di alieni in visita sulla terra che per qualche strana ragione sono cosi sfuggenti da non lasciare tracce certe e quelle poche che vengono acclamate come prove da alcuni ufologi sono cosi evanescenti tanto da relegare la stessa ufologia nel fantastico.
Fonte: https://www.ufoinsight.com/ufos/cover-ups/charlton-crater-ufo

2