Un team di ricercatori ritiene che potremmo essere in grado di rilevare veicoli spaziali alieni che volano attraverso sistemi solari distanti utilizzando il Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) negli Stati Uniti.
Anche se gli scienziati di Applied Physics, un istituto di ricerca di New York, ammettono che il rilevamento delle onde gravitazionali (GW) è “agli inizi”, affermano anche che si tratta di “una scienza sofisticata” che potrebbe essere utilizzata per “rilevare mega extraterrestri -technology“.
Il problema, tuttavia, è che dovrebbero essere abbastanza massicci da creare increspature nello spazio-tempo. Tuttavia, dato il fatto che ci sono trilioni di stelle e pianeti nel raggio rilevabile e il potenziale per innumerevoli civiltà aliene, gli scienziati ritengono che potrebbero avere a disposizione un modo per rilevare eventuali civiltà aliene di livello tecnologico molto avanzato.
I rilevatori di onde gravitazionali potrebbero trovare la vita extraterrestre
Le onde gravitazionali sono increspature nello spazio-tempo che si formano quando oggetti massicci si muovono, il che significa che LIGO sarebbe un candidato perfetto per rilevare qualsiasi enorme veicolo spaziale extraterrestre. Il rilevatore di onde gravitazionali ha gettato nuova luce su oggetti massicci come stelle di neutroni, fusioni di buchi neri e altri fenomeni.
Il team di ricercatori, guidato da Gianni Martire, ha calcolato le dimensioni e la velocità che un veicolo spaziale dovrebbe avere e la distanza dalla Terra per creare un’onda gravitazionale abbastanza grande da essere rilevata da LIGO.
Per essere precisi, dovrebbe avere all’incirca la massa di Giove e viaggiare a circa un decimo della velocità della luce, quasi 30.000 chilometri/sec. Quel veicolo spaziale dovrebbe anche trovarsi a circa 326.000 anni luce dalla Terra, sebbene i rilevatori di onde gravitazionali più sensibili in fase di sviluppo potrebbero estendere quella distanza.
Potrebbe sembrare una tecnologia inverosimile presa da Star Wars, ma gli scienziati sembrano prendere il paradosso di Fermi come punto di riferimento per il loro lavoro. Il paradosso di Fermi postula che dovremmo aver rilevato specie aliene ormai o essere vicini a rilevarle, dato che ci sono miliardi di pianeti nelle zone abitabili dei sistemi solari solo nella sola Via Lattea.
Propulsori a curvatura e veicoli spaziali delle dimensioni di un pianeta
Il team di Martire ha anche suggerito che i rilevatori di onde gravitazionali potrebbero rilevare motori a curvatura, che sono motori teorici – resi popolari dalla serie di fantascienza “Star Trek” – che funzionano deformando il tessuto dello spazio-tempo attorno a una nave.
Martire ha anche suggerito una collaborazione tra l’organizzazione SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) e gli operatori di LIGO. Anche se non tutta la comunità scientifica sarà d’accordo sul fatto che valga la pena cercare segni di un enorme veicolo spaziale delle dimensioni di Giove, i dati di LIGO sono liberamente disponibili, il che significa che il team di Martire può scegliere di farlo a prescindere.
Se trovassero un enorme oggetto delle dimensioni di un pianeta che sfreccia nello spazio che non è un’astronave aliena, sarebbe una scoperta scientifica importante ed eccitante di proporzioni storiche.