di Oliver Melis
Nel 1861 William Mumler lavorava come incisore di gioielli a Boston e si dilettava nella fotografia. Un giorno, dopo aver sviluppato una foto autoritratto, notò quella che sembrava essere la figura di una ragazza che galleggiava accanto alla sua stessa immagine. Mumler pensò che ci fosse stato un errore in fase di sviluppo, la traccia di un precedente negativo, ma alcuni amici gli dissero che la figura somigliava alla sua cugina deceduta.
Presto la foto arrivò all’attenzione della comunità spiritica, che la proclamò la prima foto mai eseguita a catturare l’immagine di uno spirito. Mumler, senza esitare, decise di fare affari vantandosi di essere il primo fotografo di “fantasmi” al mondo. Diventò rapidamente ricco producendo foto di spiriti per tante persone che avevano perso un proprio caro durante la guerra civile.
Lo spiritismo ebbe origine proprio in quegli anni negli Stati Uniti e si estese nei decenni successivi in Inghilterra e da qui in gran parte del continente europeo, poi in Argentina e Brasile. È stato ripetutamente condannato dalla Chiesa cattolica per le sue pratiche e per la sua dottrina.
Lo spiritismo riconosce l’esistenza di Dio e dell’immortalità dell’anima affermando la possibilità di contatti tra gli spiriti dell’aldilà e i vivi, e attribuisce all’intervento di spiriti di defunti molti fenomeni parapsichici e medianici. La dottrina fu formulata intorno al 1860 dal francese Allan Kardec.
Mumler grazie alle sue fotografie attrasse un enorme numero d sostenitori ma non di meno attrasse un consistente numero di critici, tra questi, molti fotografi di professione. Mumler ebbe molti critici anche nella stessa comunità spiritistica, il fotografo dilettante venne spesso accusato di frode in quanto gli “spiriti” ritratti nelle sue fotografie assomigliavano spesso in modo sospetto a persone tutt’altro che defunte. Anche i suoi rivali lo attaccarono, spaventati dalla sua grande notorietà, pensavano che stesse minando la credibilità del loro lavoro.
Nel 1869, dopo essersi trasferito a New York City, venne accusato di frode dal dipartimento di polizia che aveva inviato un agente sotto copertura che posò per lui. In tribunale dovette rispondere delle accuse di frode e il processo si protrasse per sette giorni. Tra i testimoni a favore di Mumler anche un ex Giudice “spiritista” mentre dalla parte dell’accusa sedevano diversi fotografi che sostenevano le fotografie che Mumler eseguiva erano riproducibili con dei trucchi, Anche PT Barnum sedeva tra gli accusatori in quanto acquistò delle fotografie da esporre nel suo museo. Il fotografo Abraham Bogardus preparò per l’accusa una foto spiritica “falsa” in cui l’immagine spettrale di Abraham Lincoln poteva essere vista mentre fluttuava dietro la spalla del famigerato showman P.T. Barnum. Tuttavia, la difesa di Mumler portò alcuni dei suoi clienti che testimoniarono la loro convinzione che le sue foto di loro parenti defunti in forma di spiriti fossero reali. Alla fine, Mumler fu assolto dalle accuse e tornò a Boston.
Fu a Boston che Mumler realizzò la sua foto spiritica più famosa, era il 1871 quando la vedova di Lincoln, Mary Todd Lincoln, si recò al suo studio presentandosi con un nome falso, “Mrs Lindall”, almeno cosi raccontano alcune vecchie cronache. La fotografia che ritrae “Mrs Lindall” alias Mary Todd Lincoln mostra la di lei figura apparentemente abbracciata dallo spirito del defunto marito, forse l’ultima fotografia scattata alla signora Lincoln che mori nel 1882.
Mumler forte della grande fama raggiunta con la fotografia della signora Lincoln pubblicò un opuscolo con la sua autobiografia che pubblicò nel 1875. Ma poi, il suo scontro con la legge presentò il suo tributo, sia per la sua reputazione che per le sue finanze. Mumler per la sua difesa spese, per l’epoca, l’enorme cifra di 3000$ e non si rifece mai della perdita. Distrusse tutti i suoi negativi e morì in miseria nel 1884.
Fonti: photographymuseum.com; hoaxes.org; wikipedia