L’avvistamento di Maury island

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di Oliver Melis

Sono passate solo alcune settimane dallo storico “incontro ravvicinato” del 24 giugno effettuato da Kenneth Arnold quando il commerciante dell’Idaho viene contattato da Ray Palmer, editore di una rivista di fantascienza, Amazing Stories.

Come ricorderete, il 24 giugno del 1947 Kenneth Arnold, in volo con il suo aereo privato su Mount Rainier nello stato di Washington, avvista nove oggetti che sfrecciano nel cielo, compiendo evoluzioni che lo stesso Arnold defini come se dei sassi venissero lanciati e fatti rimbalzare sul pelo dell’acqua.

Palmer, dopo aver ricevuto dall’amico e collaboratore Fred Crisman la segnalazione di un avvistamento avvenuto presso Tacoma Harbor (Washington), vorrebbe che Arnold investigasse sui fatti accaduti, offrendogli 200 dollari per le spese e l’eventuale copertura giornalistica.



Arnold accetta e appena giunto sul posto incontra Fred Crisman e Harold Dahl che si qualificano come membri della locale guardia costiera. Sull’accaduto sono pronti a fornire prove fisiche raccontando che l’avvistamento risale al 21 giugno, solo 3 giorni prima dell’avvistamento riportato dallo stesso Arnold.

Quella mattina Dahl, in compagnia del figlio e di due uomini dell’equipaggio, si è avvicinato con l’imbarcazione all’isola di Maury Island nello stretto di Puget a circa tre chilometri dal porto di Tacoma. Il cielo è coperto, con banchi di nubi a circa mille metri d’altezza. All’improvviso, dalle nuvole sbucano sei oggetti volanti che si abbassano a circa 150 metri. Gli oggetti hanno la forma di ciambella (doughnut) larga circa 30 metri. Sono color argento, dotati di oblò tutt’attorno all’orlo e assolutamente silenziosi. Uno però sembra avere qualche difficoltà e i restanti cinque iniziano a ruotargli attorno, uno degli oggetti per circa 5 minuti aggancia il disco in difficoltà che poco dopo, dalla parte sottostante rilascia delle lastre di metallo e una sostanza nerastra. Alla fine i sei oggetti volanti spariscono a tutta velocità.

maury island

I residui cadono sulla spiaggia, in mare e, sfortunatamente, anche sull’imbarcazione uccidendo il cane che era con loro. Il figlio invece rimane ustionato al braccio da un frammento di metallo incandescente. Dahl riesce a recuperare dei frammenti dalla spiaggia e scatta anche una serie di fotografie.

Le foto una volta sviluppate mostrano i sei oggetti volanti ma l’immagine risulta velata. Dahl viene contattato da un uomo in abiti scuri che pare informato sui fatti accaduti e chiede che la storia non trapeli cosi da evitare spiacevoli conseguenze a lui e alla sua famiglia. L’amico che era con lui, Crisman invece di spaventarsi decide di raccontare tutto a Ray Palmer che avvia l’inchiesta giornalistica

Arnold vista l’occasione unica di analizzare delle prove fisiche chiede aiuto a un amico, E. J. Smith – pilota delle United Airlines, anche lui n protagonista di un avvistamento di disco volante , si precipita a Tacoma. L’incontro di Arnold e Smith con la coppia Crsiman/Dahl avviene in una stanza d’albergo.

I materiali esaminati a detta dei due, Dahl e Crisman, una volta analizzati risultano essere di origine ignota. Le foto invece vengono misteriosamente perse da Crisman.

La storia assume contorni inquietanti, anche Arnold riceve delle misteriose telefonate che gli fanno capire di sapere ogni particolare della storia. Arnold però non desiste e decide di informare il tenente Frank Brown dell’USAF intelligence nella base di Hamilton (Cal) con cui aveva aveva avuto contatti al tempo del suo precedente avvistamento su Mount Rainier.

Il 31 luglio 1947 il tenente Brown, in compagnia del capitano William L. Davidson, atterra con un B-25 della USAF nella base di McChord e si precipita a incontrare Arnold e gli altri.

I due ufficiali esaminano i detriti ma non aggiungono nemmeno una sillaba, prelevano dei campioni e ripartono, il B-25 non arriverà mai a destinazione, perchè un motore s’incendia e l’aeroplano si schianta al suolo, uccidendo sul colpo i due ufficiali. Sull’episodio l’USAF intelligence e altre agenzie (fra cui probabilmente l’FBI) avviano un’inchiesta che si conclude senza che ne vengano rese pubbliche le risultanze.

Il caso Maury Island viene archiviato nel 1949 dalla commissione Project Sign convocata dalla USAF per indagare appunto sull’ondata di avvistamenti del 1947.

Il caso entra a far parte della storia degli UFO come primo caso dove compaiono uomini in abito scuro, i famigerati Men in black. La vicenda si chiude con molte ombre, almeno cosi sembra, fino a quando nel 1956 compare il volume del capitano Edward J. Ruppelt, The Report on Unidentified Flying Objects. ( Ruppelt è stato a capo del USAF Project Investigating Flying Saucers dal 1951 al 1953 ). Ruppelt utilizza degli pseudonimi per i vari protagonisti oggi identificabili arrivando a un risultato che per molti versi è scontato. Il caso Maury Island è un falso, un hoax, anzi the dirtiest hoax in UFO history (“la più sporca beffa nella storia degli UFO”).

Crisman e Dahl non appartenevano alla guardia costiera, ammetteranno poi che la faccenda era inventata di sana pianta. Niente dischi volanti, niente detriti o parti metalliche, nessuna foto è stata mai scattata e poi andata misteriosamente persa. Anche le misteriose telefonate, erano loro a farle ad Arnold.

Gli ufficiali che hanno visto i detriti “alieni” si sono subito accorti della frottola e non esiste nessun cover up tanto citato da alcuni ufologi, l’incidente aereo è stato del tutto casuale, nessuna accusa fu mossa contro i due.

Anche Palmer, il direttore di Amazing Stories forse era complice della beffa ma anche per lui non fu preso alcun provvedimento penale.

A differenza di Arnold e Smith, il direttore di Amazing Stories, Ray Palmer era stato invece probabilmente complice nella mistificazione, ma neanche per lui erano emersi elementi a carico sufficenti per una qualsiasi azione penale.

La torta però ha bisogno della cigliegina e se il caso Maury Island è una torta, Crisman è la sua degna cigliegina, infatti Crisman era anche un noto “cacciaballe”, autore di un articolo per Amazing Stories dove si presentava come protagonista di uno scontro a fuoco in una caverna abitata da una malvagia razza sotterranea; e soprattutto che aveva “ammesso” (leggi confessato) di aver confezionato l’intero dirty hoax di Maury Island.

Fonte: Cicap, Wikipedia.

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