L’astronauta Luca Parmitano sarà il primo italiano alla guida dell’Iss

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Secondo quanto annunciato dall’ESA, Parmitano assumerà il comando della Stazione Spaziale Internazionale durante la seconda parte della sua seconda missione che avverrà il prossimo anno.

Parmitano, che compià 42 anni il prossimo 27 settembre, è stato selezionato tra gli astronauti dell’Esa nel 2009 ed ha compiuto la sua prima missione sulla ISS nel 2013, stabilendo una permanenza in orbita di 166 giorni. Durante la sua precedente permanenza, Parmitano ha compiuto due passeggiate spaziali. Durante la seconda, poco dopo l’inizio della sessione Parmitano ha riportato di avere dell’acqua all’interno del casco della tuta Extravehicular Mobility Unit. Dato che l’acqua continuava ad aumentare ed aderiva al volto di Parmitano causandogli difficoltà di visione e di respirazione (si stima che nel casco si fosse accumulato circa un litro e mezzo d’acqua), il direttore di volo David Korth ha ordinato ad entrambi gli astronauti di rientrare nel Joint Airlock. La successiva indagine compiuta dalla NASA ha permesso di appurare che l’allagamento del casco era dovuto ad un malfunzionamento della centrifuga che separa il flusso d’aria che circola verso il casco dall’acqua. Successivamente le tute da EVA sono state dotate di apposito boccaglio per consentire la respirazione dell’astronauta anche in caso di casco allagato.

Sono onorato che il programma della stazione spaziale abbia scelto me per questo ruolo“, ha commentato Parmitano. “Essere il comandante delle persone più preparate e abili dentro e fuori dalla Terra può essere scoraggiante. Mi vedo come un facilitatore, il mio obiettivo sarà quello di mettere tutti nella condizione di mostrare al meglio le loro capacità“, ha aggiunto l’astronauta ,sottolineando che nel periodo in cui sarà comandante del primo avamposto umano nello spazio sarà responsabile “per la sicurezza dell’equipaggio e della stazione e per il successo generale della missione“.

Al comandante Parmitano i nostri complimenti ed il nostro orgoglio, quali italiani, per l’importante incarico per cui è stato designato.

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