venerdì, Settembre 13, 2024
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Lampi radio veloci extra-galattici: risolto il mistero della loro origine?

Recenti ricerche da parte degli studiosi pubblicate su Nature e e Nature Communications avrebbero fortnito alcune spiegazioni in più sull'origine dei lampi radio extra-galattici

Recenti ricerche da parte degli studiosi pubblicate su Nature e Nature Communications avrebbero fornito dettagli preziosi sull’origine di alcune misteriose esplosioni conosciute come lampi radio veloci extra-galattici. Si tratta di intense esplosioni di onde radio che durano alcune frazioni di secondo. Il primo di questi eventi venne registrato nel 2007 da Duncan Lorimer e il suo team mentre erano intenti ad analizzare dei dati d’archivio sulle pulsar.

La sigla che identifica tale esplosione è Frb 010724, ma è conosciuta anche come Lorimer Burst in onore di chi l’ha scoperta. Da allora sono stati segnalati molti altri fenomeni nello spazio, ma della loro origine gli esperti sanno ancora poco. Ora però si sarebbe fatto qualche passo in avanti per arrivare alla tanto agognata verità. 

Lampi radio veloci extra-galattici: tutto deriverebbe dalle magnetar

Recenti osservazioni di esplosioni radio originatesi nella Via Lattea lascerebbero intendere che l’origine di questo fenomeno venga prodotta dalle magnetar. Si tratta di stelle di neutroni superdense caratterizzate da un campo magnetico molto forte. Due ricerche indipendenti hanno consentito di evidenziare la possibile fonte di una di queste esplosioni e la sua localizzazione nella galassia ospite. Il lampo radio veloce di cui si parla è, per la precisione, Frb 20201124A. Questa esplosione venne scoperta dal radiotelescopio Chime il 24 novembre 2020, proveniente dalla galassia Sdss J050803.48 + 260338.0. I risultati di queste ricerche sono state pubblicate tra Nature e Nature Communications. 

L’utilizzo del Fast

Come riporta Media.Inaf, in una di queste ricerche Kejia Lee, ricercatore alla Peking University in Cina, e il suo team hanno utilizzato il Five hundred meter Aperture Spherical Telescope, conosciuto anche come Fast, il più grande radiotelescopio mai creato sulla Terra. Tale miracolo della tecnologia è stato utilizzato per esaminare dettagliatamente il segnale.

Alla fine si sono rivelate 1.863 esplosioni in ottantadue ore su cinquantaquattro giorni di osservazione e una variazione irregolare e di breve durata della misura della rotazione di Faraday, ovvero, un fenomeno magneto-ottico, la cui misura fornisce informazioni sul campo magnetico. Secondo i ricercatori, quest’ultimo dettaglio fornirebbe la prova che il sito in cui sarebbe la sorgente di  Frb 20201124A è un ambiente complesso e magnetizzato con un’estensione di quasi un’unità astronomica. 

Bing Zhang: “Gli FRB più misteriosi di quanto si immagini”

Bing Zhang è astrofisico presso l’Università del Nevada. Lo studioso, parlando delle ultime scoperte sui lampi radio veloci, ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate da Physis.org: “È chiaro che gli FRB sono più misteriosi di quello che abbiamo immaginato. Sono necessarie più campagne di osservazione a più lunghezze d’onda per svelare ulteriormente la natura di questi oggetti“.

Riguardo alle variazioni irregolari e alla misura di rotazione di Faraday, Zhang ha aggiunto: “Lo paragonerei a girare un film sui dintorni di una sorgente FRB, e il nostro film ha rivelato un ambiente magnetizzato complesso, in evoluzione dinamica che non era mai stato immaginato prima. Un tale ambiente non è previsto direttamente per una magnetar isolata. Qualcos’altro potrebbe essere nelle vicinanze del motore FRB, forse un compagno binario“. 

Dove si troverebbero le magnetar

Per osservare la galassia ospite dell’FRB, il team ha anche utilizzato i telescopi Keck da 10 metri situati a Mauna Kea alle Hawaii. Bing Zhang dice che si ritiene che le giovani magnetar risiedano in regioni attive di formazione stellare di una galassia di formazione stellare, ma l’immagine ottica della galassia ospite mostra che, inaspettatamente, la galassia ospite è una galassia a spirale barrata ricca di metalli come la nostra Via Lattea.

La posizione dell’FRB si trova in una regione in cui non vi è alcuna attività significativa di formazione stellare. Subo Dong dell’università di Pechino ha affermato: “Questa posizione non è coerente con un giovane motore centrale magnetar formato durante un’esplosione estrema come un lungo lampo di raggi gamma o una supernova superluminosa, progenitori ampiamente ipotizzati di motori FRB attivi“. 

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