L’abazia di Cluny

L'abbazia, fondata probabilmente nel 909, fu l'istituzione monastica più potente e famosa del Medioevo

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1912
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Oggi ridotta in rovina,  scomparsa insieme alla Rivoluzione, ci viene rivelata la sua grandezza e nobiltà grazie agli scavi e agli studi condotti soprattutto dall’americano Conant. L’abbazia di Cluny fondata nel 910 dal Duca Guglielmo D’Aquitania detto il “Pio”, era dedicata ai Santi Pietro e Paolo .
Quando il Duca fece dono all’abate Bernone di un grande possesso fondiario, fu incaricato di costruire un monastero rinunciando ad ogni diritto se non quello della preghiera, Guglielmo mise il monastero sotto la diretta autorità del papa.
L’abbazia adottò allora la regola benedettina e in poco tempo acquisì grande rilevanza politica ed economica. Molti degli abati che si susseguirono a Cluny divennero degli uomini di stato  noti a livello internazionale. Tra questi uomini dotti ci fu Ildebrando Da Soana, che divenne papa con il nome di Gregorio VII. Il monastero di Cluny divenne la più famosa e prestigiosa istituzione monastica d’Europa.
Dopo la prima chiesa di medie dimensioni, fu costruita la chiesa principale,oggi conosciuta soltanto tramite scavi archeologici. Nel 1088, essendo diventata troppo piccola per l’affluenza dei fedeli, l’abate Ugo decise di costruire la terza chiesa abbaziale, l’edificio di notevoli dimensioni  aveva 5 navate.
Fu il più grande edificio religioso d’Europa fin quando non fu costruita la basilica di San Pietro a Roma.
A partire dal XIII secolo, l’abbazia di Cluny si ritrovò in difficoltà economica, causata in gran parte dalla costruzione della terza chiesa. L’elemosina dei poveri aumentava le difficoltà, la cattiva gestione delle terre e la riluttanza delle case affiliate a pagare il tributo annuo riducevano le entrate dell’abbazia che cominciò ad indebitarsi con i mercanti e con i finanzieri ebrei.
Nel 1798 l’abbazia divenne bene nazionale. La furia della rivoluzione francese si abbatté su Cluny, il monastero fu saccheggiato di tutto, dalle tappezzerie ai mobili, persino gli oggetti di culto furono depredati, poi gli edifici furono rasi al suolo. I beni saccheggiati vennero messi in vendita.
Nel 1793 fu saccheggiata la biblioteca e furono bruciati gli archivi. Le terre abbaziali nel 1798 furono vendute, le rovine di quella che era stata una grande e nobile abbazia vennero usate come cave di pietra per la costruzione degli edifici della zona fino al 1813.