La tela del ragno

Le proprietà eccezionali della tela del ragno sono fonte di numerose ricerche in tutto il mondo per imitarne prestazioni e caratteristiche

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Ammettiamolo, per la maggioranza delle persone i ragni incutono paura, a volte perfino ribrezzo. Questi animaletti, in termine scientifico aracnidi, sono una classe di artropodi del subphylum dei chelicerati. Furono i primi animali a colonizzare le terre emerse.

Gran parte di loro sono predatori di insetti e quindi svolgono un’importante funzione regolatrice negli ecosistemi. Tra le tante caratteristiche peculiari e molto interessanti dei ragni, probabilmente la più straordinaria di tutte è la tela che secernono da apposite ghiandole poste sotto il loro addome.

La tela indispensabile per la cattura delle prede non è altro che una catena proteica polimerica, in altre parole un polimero naturale costituito da aminoacidi che a loro volta formano proteine. I principali aminoacidi che costituiscono la tela di un ragno sono la glicina e la alanina che conferiscono alla tela una resistenza straordinaria.

Per avere un’idea della resistenza della tela tessuta da un ragnetto, immaginiamo di prenderne un filo e di confrontarlo con un filo dello stesso diametro ma di acciaio. Ebbene tra i due è di gran lunga più resistente il filo tessuto dall’aracnide!

Una tela di ragno nel suo insieme pesa mediamente 0,25 grammi ed è in grado di sostenere una preda come una mosca che pesa circa 2000 volte di più! Se immaginassimo di avvolgere la Terra con una cintura di tela di ragno, lunga 40 000 chilometri, il suo peso sarebbe di soli 2 chili.

La catena proteica polimerica che esce dalle ghiandole del ragno inizialmente è liquida ma al contatto dell’aria si solidifica. Dopo circa due giorni perde quella vischiosità indispensabile per catturare le prede per questo il ragno distrugge la vecchia tela, se la mangia ed inizia a produrne una nuova.



Le proprietà di questo polimero naturale sono così eccezionali che nel mondo sono attive moltissime ricerche per imitare le caratteristiche di resistenza ed ecologiche di questa meraviglia della natura. Lo scopo è quello di confezionare fili per la sutura delle ferite, tessuti ultraleggeri ma resistenti, giacche antiproiettile ed altro ancora.

Le proteine che costituiscono il “filato” della tela del ragno giocano un ruolo essenziale nella vita umana. Proteine sotto forma di anticorpi ci difendono dalle malattie e dai patogeni esterni, gestiscono in forma di ormoni l’organismo, favoriscono fondamentali reazioni chimiche come enzimi.

Il 15% del peso corporeo di un uomo è costituito da proteine. Nel corpo umano sono presenti circa 100.000 proteine diverse, tutte però originate dalla diversa combinazione di una ventina di aminoacidi.

Polimeri naturali non sono proprietà esclusive dell’uomo e dei ragni. Polimeri naturali sono la pasta, le patate ed il pane. Nel caso della pasta parliamo di polisaccaridi ovvero di polimeri fatti da zuccheri e non da proteine.

Il fatto che un piatto di spaghetti non sia dolce dipende dal fatto che gli zuccheri che compongono questi polimeri non sono cristallizzati come quelli che versiamo nel caffè la mattina o nella preparazione di un dolce ma aggregati in “collane” questa diversa architettura non fa sentire il sapore dolce.

Ma torniamo alla nostra tela del ragno. Questo straordinario manufatto organico è praticamente invisibile perché i fili hanno un diametro inferiore ai 2 micron ovvero due milionesimi di metro!

Come facciamo a vederla allora? Grazie ai riflessi della luce che la fanno brillare.

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