La notte degli UFO in Brasile

Gli ufologi segnalano il caso come uno dei più attendibili ma l'etichetta di fenomeno alieno è decisamente eccessiva, quella notte di 34 anni fa rimarrà comunque negli annali dell'ufologia.

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Molti studiosi del fenomeno UFO ritengono che l’avvistamento del 19 maggio 1986 sia il più credibile nella storia dell’ufologia. L’avvistamento, avvenuto nello spazio aereo del sud-est del Brasile, è stato un doppio contatto radar-visuale di una ventina di oggetti volanti non identificati. A vedere e inseguire gli oggetti volanti i jet dell’aeronautica militare brasiliana che, in modalità dogfight, hanno tallonato gli oggetti misteriosi per ben sette ore. Oltre ai militari, diversi residenti avrebbero assistito alla scena.
Non sappiamo cosa abbiano registrato i radar e cosa abbiano visto i piloti dei jet ma il caso è ancora molto dibattuto, nonostante non ci siano prove che gli oggetti siano di natura extraterrestre.
Secondo il racconto, le capacità degli oggetti sono apparentemente superiori alle capacità dei migliori mezzi terrestri. Sia il Ministro dell’Aeronautica, Generale di brigata Otavio Moreira Lima che il maggiore dell’aeronautica Ney Cerqueira sono stati categorici nelle affermazioni, “il radar non ha illusioni ottiche” ha affermato il primo, mentre il secondo ha detto che: “l’apparizione e la scomparsa di questi strani oggetti è stata inspiegabile”. Inoltre, gli “strumenti tecnici utilizzati per l’identificazione di queste luci hanno avuto problemi nel registrarle“.
I primi contatti visivi sono stati registrati alle 18:30 del 19 maggio 1986, quando gli operatori della torre di controllo di Sao Jose dos Campos a San Paolo, hanno segnalato “due luci intense” apparentemente allineate con la pista a circa dieci miglia di distanza, mentre i primi rilevamenti radar sono stati registrati mezzora dopo, alle 19 circa dalla torre di controllo di Sao Jose dos Campos a San Paolo, il radar segnaava tre oggetti.
Dopo circa un’ora il Centro integrato di difesa e il controllo del traffico aereo (CINDACTA) segnalava otto oggetti sconosciuti. Mezzora dopo un dipendente segnalava un contatto visivo attraverso un binocolo, di un oggetto volante dai bordi definiti e di colore rosso-arancio.
Due ore dopo, alle 21, arriva una prima conferma visiva da un pilota di un jet di proprietà della compagnia petrolifera Xingu. Il pilota afferma di vedere diversi oggetti luminosi. Dopo un tentativo di inseguimento il pilota ha chiesto di atterrare all’aeroporto di San Paolo. Durante il tentativo di discesa uno degli oggetti si è spostato nella sua direzione per poi allontanarsi creando dei ritardi nella fase di atterraggio.
La torre di controllo ha confermato i due bersagli sullo schermo radar. Il misterioso oggetto luminoso si è dileguato dopo 20 minuti, si decide cosi di interpellare il comando di difesa aerea.
Ufficiali di alto rango dell’esercito brasiliano e la forza aerea sono stati cosi chiamati in causa mentre il jet della compagnia petrolifera “Xiangu” tenta un nuovo approccio alla pista di atterraggio dell’aeroporto di San Paolo. Durante il secondo tentativo però un secondo oggetto ne ostacola l’approccio alla pista e il pilota, il comandante Alcir Pereira, abbandonato il tentativo di atterraggio, ha deciso di dare la caccia per la seconda volta all’oggetto volante.
Pereira si porta a una quota di 10 mila piedi quando la torre di controllo annuncia la comparsa di altri tre oggetti volanti, confermati visivamente dallo stesso Pereira che li vede sorvolare le raffinerie di Petrobras diretti forse verso Serra do Mar. Pereira non volendo restare a corto di carburante decide però di atterrare, sono le ore 21:40.
Durante la fase di atterraggio sono stati segnalati altri oggetti volanti, uno in particolare è stato segnalato alle 21:50 sopra San Paolo, un oggetto di colore giallo luminoso circondato da luci più piccole. Dopo tre ore nessuno aveva idea di cosa fossero questi oggetti volanti misteriosi.
Quattro ore dopo il primo contatto visivo, viene dato l’ordine di “scramble” e il primo di diversi Northrop F-5E Tiger II pilotato da Kleber Caldas Marinho decolla dalla base di Santa Cruz. Venti minuti dopo è il momento di un secondo caccia F-5E Tiger II pilotato da Brisola Jordao. Anche dalla base aeronautica di Anapolis nello stato di Goias, un jet Mirage F-103, pilotato dal capitano Viriato lascia la pista. Il jet da combattimento Mirage è dotato di missili Sidewinder e Matra.
Alle 22:55, dieci minuti dopo la partenza del Mirage, gli operatori radar della base aeronautica di Anapolis hanno notato diversi oggetti sui loro schermi radar. E un’anomalia veniva segnalata anche da Viriato che però non ha visto nessun oggetto volante, seguito solo grazie al radar del suo jet che pur in avvicinamento non gli consente di vedere nulla.
Alle 23.15, Kleber a bordo del suo F-5E segnala un contatto visivo con una “palla di luce” che avrebbe inseguito. In seguito avrebbe dichiarato:
“Avevo un contatto visivo e un contatto con il radar del mio aereo di qualcosa che sembrava un punto luminoso, che era di 12 miglia di fronte a me, una distanza confermata dal radar di terra. L’oggetto si stava muovendo da sinistra a destra e poi ha iniziato a salire”.
Secondo i resoconti i jet avrebbero dato la caccia ai misteriosi oggetti volanti fino all’una del mattino prima di rientrare alle rispettive basi. Dopo i contatti sono state raccontate dai piloti coinvolti delle storie bizzarre, Brisola Jordao, ad esempio, racconta che dopo aver visto gli oggetti sul radar di bordo del suo jet è stato informato dalla torre di controllo che molti degli strani velivoli “si stavano avvicinando”. Tuttavia, anche a dieci miglia non era in grado di vederli. Poi, improvvisamente, tredici degli oggetti apparvero dietro il suo jet “sei da una parte e sette dall’altra”.
Anche Jordao ha notato la stessa cosa, la rapidità di spostamento degli oggetti che alla fine sarebbero scomparsi così rapidamente e misteriosamente come erano arrivati.
Il caso sembra a prova di scettico, un gran numero di testimoni oculari qualificati e i radar che hanno segnalato gli oggetti volanti, ma pochi giorni dopo molti critici che hanno parlato di un evento collegato all’ingresso in atmosfera di stelle cadenti che riscaldandosi avrebbero generato gli oggetti luminosi osservati.
La spiegazione “ufficiale” è stata rigettata dai piloti e dai controllori del traffico aereo che dopo tre decadi hanno iniziato a parlare in pubblico dell’incidente misterioso.
Il caso è stato riaperto nel 2016 grazie al rilascio di documenti e grazie a piloti e controllori non più legati da rapporti di lavoro. Sergio Mota de Silva è stato il primo ad informare il pilota dell’aereo Xingu sia per avvertirlo delle strane luci che per chiedere se poteva vederle anche lui. Il pilota dell’aereo Xingu, Alcir Pereira, avrebbe dichiarato decenni dopo:
Sono un pilota da molti anni e non ho mai visto niente del genere. Era troppo agile, impossibile che dentro ci fosse un umano. Non so se fosse un disco, ma era un bagliore molto forte”.
Altri hanno affermato che all’epoca dei fatti non potevano rilasciare nessun tipo di dichiarazione e in privato, a dipendenti e piloti è stato detto che gli avvistamenti facevano parte di una “guerra elettronica”, insinuando che gli oggetti fossero di origine terrestre.
L’evento, certamente poco conosciuto all’epoca non è stato spiegato, supponendo solamente che quella notte ci sia stata un’insolita attività meteorica nei cieli del Brasile, oppure dei malfunzionamenti ai radar con i rilevamenti di falsi segnali.
Fonte: https://www.ufoinsight.com/the-night-of-ufos-the-1986-brazilian-air-force-chase/