Entro la fine dell’anno, la missione Proba-3 dell’Agenzia spaziale europea invierà due veicoli spaziali in orbita attorno alla Terra. Allineando le sonde, i ricercatori creeranno mini eclissi della durata di 6 ore, consentendo di studiare l’atmosfera del Sole come mai prima d’ora.
Anche l’imminente eclissi solare terrestre dell’8 aprile, nella quale la luna bloccherà temporaneamente il Sole, svolgerà un ruolo chiave nella preparazione della coppia di veicoli spaziali per il loro lavoro futuro, hanno affermato gli scienziati della missione.
La coppia di sonde della missione Proba-3
La missione Proba-3 è formata da una coppia di sonde conosciute come Coronagraph e Occulter. Quando Occulter sarà in orbita, si posizionerà tra Coronagraph e il Sole in modo da bloccare perfettamente la luce solare appena sufficiente per simulare le eclissi terrestri. In questo modo, la fotocamera del Coronagraph sarà in grado di mettere a fuoco la corona, che apparirà come un mare vorticoso di sottili linee di plasma quando verrà vista isolata dal resto del Sole.
I due veicoli spaziali impiegheranno circa 19,5 ore per completare un’unica orbita altamente ellittica (o allungata) attorno alla Terra, e saranno in formazione di eclissi per sei ore continue ogni rotazione. Mentre creeranno un’eclissi, i due veicoli spaziali saranno a circa 144 metri di distanza, il che significa che dovranno essere perfettamente allineati affinché la manovra funzioni correttamente. Se le due sonde non saranno sincronizzate, l’ombra di Occulter potrebbe impedire alla luce di raggiungere i pannelli solari del Coronagraph, mettendo così a repentaglio la potenza della navicella spaziale.
Durante le eclissi terrestri, la corona solare diventa più visibile per noi sulla Terra che in qualsiasi altro momento, il che ci permette di vedere cose che normalmente ci sarebbero nascoste. Ad esempio, durante la recente eclissi dell’anello di fuoco, avvenuta sopra l’Australia il 20 aprile 2023, gli scienziati hanno potuto vedere chiaramente una gigantesca nuvola di plasma magnetizzato, nota come espulsione di massa coronale, mentre esplodeva dal Sole.
Le eclissi terrestri durano solo dai cinque ai dieci minuti circa e si verificano una o due volte l’anno. La nuova missione Proba-3, quindi, aumenterà esponenzialmente la quantità di dati di alta qualità che i ricercatori potranno analizzare. Essere in grado di vedere la corona in così grande dettaglio per periodi prolungati ogni giorno consentirà agli scienziati di studiare come esplodono le tempeste solari e come viene generato il vento solare, nonché di misurare la produzione complessiva di energia del Sole.
Le due navicelle spaziali per la missione Proba-3 sono state costruite in parte dalla società privata Redwire Space. Gli scienziati della missione hanno recentemente dato il loro primo sguardo alle versioni quasi finite di entrambe le sonde in un sito Redwire in Belgio, e il team è stato entusiasta ma preoccupato di iniziare.
“L’hardware del satellite era piuttosto vicino”, ha detto lo scienziato della missione Joe Zender in una dichiarazione, ma vedere quanto piccola fosse la telecamera del Coronagraph, così come quanto fosse vicina al pannello solare del satellite, evidenzia anche quanto accurato debba essere l’allineamento delle sonde, ha aggiunto. “Questo fa capire come proprio quella piccola ombra proiettata dall’Occulter dovrà essere mantenuta al suo posto”.
La presentazione della navicella spaziale ha anche permesso agli scienziati in visita di dare un’occhiata alle nuove sonde. Russell Howard, astrofisico e scienziato di missione della Parker Solar Probe della NASA, ha elogiato l’ingegnosità di questo “progetto unico” e ha aggiunto che avere accesso ai nuovi dati “sarà spettacolare”.
I ricercatori successivamente condurranno un test finale delle telecamere del Coronagraph puntandole verso l’eclissi solare totale dell’8 aprile, che sarà visibile in gran parte del Nord America. A seconda di come andrà, la data di lancio più probabile per Proba-3 è settembre, anche se una data specifica deve ancora essere annunciata.
Se la missione procederà come previsto, il lancio coinciderà con il picco esplosivo del ciclo solare di 11 anni del Sole, noto come massimo solare, che dovrebbe raggiungere il suo pieno svolgimento entro la fine dell’anno e dovrebbe consentire alla missione di iniziare a fare scoperte.