La Luna ha molti più crateri di quanto pensiamo

La superficie lunare è ricoperta per la maggior parte da crateri d'impatto che possono variare in dimensioni e forma, spesso anche sovrapponendosi tra loro

0
336
Indice

La Luna è conosciuta per essere un corpo celeste butterato da crateri di ogni dimensione, ma un nuovo studio ha rivelato che ne ha più di quanti immaginassimo. Grazie all’intelligenza artificiale sono stati scoperto oltre 109.000 nuovi crateri nelle regioni lunari a bassa e media latitudine. Il sistema di intelligenza artificiale (AI) ha utilizzato i dati raccolti dagli orbiter lunari cinesi.
Il numero di crateri presenti sulla superficie lunare è ora più di dodici volte maggiore di prima. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.
“È il più grande database di cratere lunare con estrazione automatica per le regioni della luna a media e bassa latitudine”, ha spiegato a WordsSideKick.com in una e-mail il primo autore dello studio Chen Yang, professore associato di scienze della Terra presso l’Università di Jilin in Cina.
I crateri da impatto, che si formano durante i bombardamenti meteoritici, coprono la maggior parte della superficie lunare. I crateri da impatto possono essere considerati l’equivalente lunare dei “fossili”, che “registrano la storia del sistema solare”, ha detto Yang.
Eppure questi “fossili” possono variare notevolmente in dimensioni e forma, e possono sovrapporsi ed erodersi con il passare del tempo. Questo rende la loro identificazione e datazione estremamente difficile e complessa. Il processo inoltre e è soggettivo, porta a incongruenze tra i database esistenti.
Yang e il suo team hanno affrontato questi problemi con l’apprendimento automatico. Hanno addestrato una rete neurale (dove un computer utilizza strati di calcoli matematici che si alimentano a vicenda) con i dati di migliaia di crateri precedentemente identificati e hanno insegnato all’algoritmo a trovarne di nuovi. La rete è stata quindi applicata ai dati raccolti dagli orbiter lunari Chang’e-1 e Chang’e-2, rivelando 109.956 nuovi crateri sulla superficie lunare.
Un grande numero di nuovi crateri identificati in questo studio sono di dimensioni da “piccole” a “medie”, sebbene dal punto di vista terrestre siano ancora piuttosto grandi, vanno da 1 a 100 chilometri di diametro. La dimensione relativamente piccola dei crateri è probabilmente il motivo per cui non sono stati rilevati prima.
Ma il programma AI è riuscito a individuare crateri molto più grandi e di forma irregolare che erano stati erosi, alcuni dei quali hanno un diametro che raggiunge i 550 km. L’algoritmo ha condotto una stima sulla formazione di quasi 19.000 dei crateri scoperti, che hanno attraversato tutti e cinque i periodi geologici lunari e alcuni risalgono a circa 4 miliardi di anni fa.
Il team spera di migliorare il proprio algoritmo di individuazione dei crateri fornendo ulteriori dati estrapolati dal lander Chang’e 5 lanciato di recente, che ha da poco riportato sulla Terra due chilogrammi di rocce lunari.
I ricercatori vogliono inoltre adattare e applicare il loro approccio di apprendimento automatico ad altri corpi del sistema solare, inclusi pianeti come Marte.
“Questa previsione richiederà generalmente minuti seguiti da alcune ore di post-elaborazione su hardware di calcolo standard”, hanno scritto i ricercatori nello studio.
Fonte: https://www.livescience.com/new-moon-craters-discovered

2