Il telescopio spaziale Hubble ha individuato una cortina fumogena gigantesca all’interno della più grande Nebulosa Laguna.
Questa immagine di Hubble (visibile nell’articolo come immagine in evidenza) presenta una porzione dell’ammasso aperto NGC 6530 che appare come un muro di fumo ribollente costellato di stelle. Situato a circa 4.350 anni luce dalla Terra nella costellazione del Sagittario, NGC 6530 è un insieme di diverse migliaia di stelle.
La Nebulosa Laguna è una gigantesca nube interstellare di gas e polvere. È proprio essa che conferisce a questa immagine il suo aspetto decisamente fumoso; nuvole di gas interstellare e polvere si estendono da un lato all’altro di questa immagine.
La scoperta di Hubble
Come informa Scitechdaily, gli astronomi hanno studiato NGC 6530 utilizzando la Advanced Camera for Surveys (ACS) di Hubble e la Wide Field Planetary Camera 2 (WFPC2). Hanno perlustrato la regione nella speranza di trovare nuovi esempi di proplyd, una particolare classe di dischi protoplanetari illuminati che circondano le stelle appena nate. La stragrande maggioranza dei proplydi è stata trovata in una sola regione, la vicina Nebulosa di Orione. Ciò rende difficile comprendere la loro origine e la loro vita in altri ambienti astronomici.
Un telescopio indispensabile per lo studio degli astri
La capacità di Hubble di osservare a lunghezze d’onda infrarosse, in particolare con Wide Field Camera 3 (WFC3), lo ha reso uno strumento indispensabile per comprendere la nascita delle stelle e l’origine dei sistemi esoplanetari. Le capacità di osservazione senza precedenti del nuovo telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA alle lunghezze d’onda dell’infrarosso integreranno le osservazioni di Hubble consentendo agli astronomi di scrutare attraverso gli involucri polverosi attorno alle stelle appena nate e indagare sulle fasi più deboli e iniziali della nascita delle stelle.
Informazioni sulla Nebulosa Laguna
La Nebulosa Laguna è una nebulosa diffusa visibile nella costellazione del Sagittario. Come informa Wikipedia, Laguna venne scoperta da Le Gentili nel 1747. Hubble ha ripreso tempo fa anche un’immagine della nebulosa in questione. Si tratta di un vasto vivaio stellare situato a 4.000 anni luce di distanza e visibile al binocolo semplicemente come una macchia di luce con un nucleo luminoso. All’interno di essa vi è una stella molto luminosa chiamata Herchel 37, un astro massiccio 32 volte più grande del Sole.
Operativo da oltre 30 anni
Il telescopio spaziale Hubble venne lanciato in orbita nel 1990 e a oltre trent’anni di distanza è ancora operativo nello spazio aperto. Il telescopio è uno dei più potenti e versatili e deve il suo nome all’astronomo Edwin Hubble.
Come informa il portale di Orizzontenergia, Hubble fa parte dei più grandi osservatori della NASA, assieme assieme al Compton Gamma Ray Observatory, il Chandra X-ray Observatory e il telescopio spaziale Spitzer. Il finanziamento per il progetto di Hubble ci fu negli anni ’70. Il lancio fu programmato nel 1983, ma venne rimandato a causa di alcuni imprevisti e problemi tecnici. Hubble è l’unico telescopio progettato per essere modificato in orbita dagli astronauti.
Una recente scoperta
Da Space.com veniamo a sapere come Hubble ha recentemente individuato un inquietante bagliore circondante il sistema solare. Un bagliore persistente, la cui scoperta suggerisce che i modelli della struttura del sistema solare potrebbero dover essere rivisti. Le scoperte sono avvenute quando gli astronomi hanno tentato di rispondere alla domanda: “Quanto è buio?”.
Nell’ambito di un progetto chiamato SKYSURF, il team ha selezionato 200.000 immagini dal telescopio spaziale Hubble, eliminando sistematicamente il bagliore da pianeti, stelle, galassie e dalla polvere nel piano del nostro sistema solare ed effettuando decine di migliaia di misurazioni per rilevare il bagliore residuo nel cielo notturno dopo che queste fonti sono state rimosse. Hanno trovato un minuscolo eccesso di luce, equivalente al bagliore di 10 lucciole sparse in tutto il cielo.
Molto di quello che conosciamo sul’universo al giorno d’oggi, lo dobbiamo proprio a questo nostro amico che fluttua per noi nel vuoto cosmico.