La cometa di Halley, Covid-19 e la storia dei rimedi “miracolosi”

Nei primi anni del secolo scorso la natura delle comete era ancora in gran parte sconosciuta, il passaggio della Halley causò una grande preoccupazione sia in Europa che negli Stati Uniti. Per molti la cometa era foriera di sventure, per altri di malattie e morte

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Il 27 marzo scorso è stata scoperta una cometa, NEOWISE (C / 2020 F3). La nuova cometa è via via diventata sempre più luminosa e a luglio è diventata visibile a occhio nudo nell’emisfero settentrionale. Molti anni fa, esattamente nel 1910, la cometa di Halley fu avvistata dopo il suo ultimo passaggio avvenuto nel 1834. La cometa di Halley divenne visibile a occhio nudo a partire del 15 aprile e tale rimase fino al 5 luglio dello stesso anno.
Nei primi anni del secolo scorso la natura delle comete era ancora in gran parte sconosciuta, il passaggio della Halley causò una grande preoccupazione sia in Europa che negli Stati Uniti. Per molti la cometa era foriera di sventure, per altri di malattie e morte. Ci fu chi si spaventò a tal punto da credere che il mondo avesse in quei giorni le ore contate.
In questo periodo la pandemia ha risvegliato gli interessi di individui privi di qualsiasi scrupolo che propongono rimedi miracolosi contro la covid-19, tisane, argento colloidale fino ad arrivare a un dentifricio “stopgate“. Ma anche nel secolo scorso, quando la cometa si affacciò sul nostro mondo i tanti creduloni avevano a disposizione prodotti e intrugli vari per allontanare le presunte sventure provenienti dallo spazio.
La paura scatenata dalla cometa di Halley derivava da due fatti. In primo luogo dal suo avvicinamento alla Terra, infatti nel 1910 fu di “soli” 23 milioni di chilometri, sessanta volte la distanza della luna. Inoltre la Terra ne avrebbe attraversato la coda nella notte tra il 18 e il 19 maggio. Il secondo derivò da una scoperta fatta dagli scienziati che rilevarono un gas tossico, il cianogeno presente nella coda di un’altra cometa, la Morehouse. Per questo la cometa di Halley per tante persone era un’enorme palla di gas velenoso e mortale che si avvicinava al pianeta alla folle velocità di 190 mila chilometri all’ora.
La paura crebbe e a quel punto le autorità francesi decisero di chiedere l’aiuto di un illustre e rispettato astronomo, Camille Flammarion. L’astronomo si mise a disposizione e prese in considerazione la possibilità che la vita sulla Terra poteva essere distrutta se fosse avvenuta una collisione con la cometa di Halley. Se una quantità sufficiente di idrogeno presente nella coda della cometa si fosse combinata con l’ossigeno dell’atmosfera terrestre, tutta la vita animale sarebbe soffocata in pochi istanti, esseri umani compresi.
Flammarion considerò l’evento improbabile a causa della scarsità di gas presente nelle code delle comete un fatto che venne confermato in seguito, tuttavia ammise l’incertezza. Flammarion era uno scienziato rispettabile, raccolse tutti gli elementi utili e gli analizzò. Tuttavia, la stampa diede un grande risalto alla parte più straordinaria delle sue parole, il possibile soffocamento di tutta l’umanità ignorando la scarsa probabilità che l’astronomo calcolò. Cosi la stampa diede in pasto al pubblico la notizia terrorizzandolo ulteriormente a causa dei presunti effetti letali che il passaggio della cometa avrebbe avuto.
La cometa si avvicinò alla Terra nel febbraio del 1910, le osservazioni spettroscopiche effettuate presso l’osservatorio Yerkes negli Stati Uniti confermarono la presenza del velenoso cianogeno nella coda. Gli scienziati descrissero cosa fosse accaduto se la Terra avesse incrociato lungo la sua orbita la coda della cometa di Halley: il cianogeno si sarebbe decomposto nell’alta atmosfera, scongiurando ogni pericolo di soffocamento. Eppure le loro conclusioni rassicuranti sono passate in gran parte inosservate alla stampa e al grande pubblico.
Dopo la diffusione delle notizie della possibile catastrofe alcuni vendettero i loro beni, altri si dettero all’alcol, altri ancora cercarono di sigillarsi in casa in modo da evitare di respirare il potente veleno presente nella coda della cometa. Anche in Europa iniziò il finimondo, in Italia e in Francia molti si rifugiarono in chiesa raccomandando la loro anima al Signore. Altri si radunarono in piazza San Pietro in preghiera. Un ungherese si suicidò piuttosto che rischiare di essere soffocato. Fu proprio la disperazione e la paura della gente ad attirare i ciarlatani che videro nella cometa di Halley e nel terrore che generava un modo semplice per spillare quattrini vendendo pillole “anti-cometa“, a base di zucchero e chinino, e persino un “elisir anti-cometa di Halley“.
Per fortuna non tutti persero la testa. Flammarion e altri astronomi furono invitati da Gustave Eiffel all’omonima torre per osservare la cometa, e molti parigini fecero grandi feste con banchetti e balli in onore del passaggio della cometa di Halley. Tuttavia durante il passaggio molti astanti rimasero delusi, come oggi sappiamo, la cometa è molto debole nei suoi passaggi.
Durante il passaggio della cometa, la compagnia Air Liquide prelevò campioni dell’atmosfera a Parigi ma non vi riscontrò nessun gas tossico. In seguito si scoprì che la coda della Halley non incrociò il percorso della Terra nello spazio in quell’anno. La coda della cometa mancò la Terra di una distanza di poco superiore a quella della Luna, circa 400 mila chilometri.
La cometa di Halley non fu la sola ad essere visibile nel 1910. A gennaio un’altra cometa, C / 1910 A1 apparve nel cielo, prima osservata in Sud Africa e poi in Europa. Inizialmente confusa con la cometa di Halley, era stata soprannominata “la grande cometa“. All’epoca i passaggi delle comete attiravano molta attenzione, anche perché l’inquinamento luminoso era di molto inferiore a quello che riscontriamo oggi.
Un esempio di quanto quei corpi celesti seguiti da una lunga chioma fossero impressionanti lo ritroviamo nella rappresentazione del 1066 di una cometa, era la Halley, anche se non porta ancora quel nome, sul ricamo della regina Mathilde, meglio noto come arazzo di Bayeux. La cometa compare in alto, accanto al testo latino “Isti mirant stella” (“ammirano la stella”). Una folla indica la cometa, che sembra più un girasole che tira un rastrello dietro di sé, la coda della cometa è  già  più spaventosa della sua testa.
La superstizione all’epoca veniva associata a molti fenomeni celesti sconosciuti e i passaggi cometari sono sempre stati associati a sventure e catastrofi. La cometa attraversò il cielo dell’Europa nell’aprile di quell’anno e la battaglia di Hastings non si sarebbe svolta fino a metà ottobre. Mentre il re Harold d’Inghilterra vedeva nel passaggio della cometa un presagio di invasione, Guglielmo il Conquistatore era fiducioso che predicesse il successo nella sua conquista. Nella chioma cometaria alcuni hanno persino visto una somiglianza con la corona d’Inghilterra.
Oggi le comete fanno certamente meno paura, come la nuova cometa NEOWISE (C / 2020 F3) ha dimostrato. Per la maggior parte di noi sulla Terra è passata inosservata, persa nei bagliori delle luci notturne non ha fatto quasi notizia se non per gli addetti ai lavori e gli appassionati. Se il suo passaggio fosse avvenuto mille anni fa è facile immaginare quanti vi avrebbero visto presagi oscuri.

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