Informazione e AI. La denuncia – video

Gli sfoghi

Youtube si sta riempiendo di video spam creati con IA. Anche solo nel campo scientifico, ci sono dozzine di diversi canali che postano un video ogni 12 ore circa.

Lo script viene generato tramite sistemi come ChatGPT, poi viene letto da software di text to voice, che sono sempre più umani a sentirli, specie per un orecchio non allenato, poi vengono aggiunte sopra in modo random immagini e video stock, vagamente a tema, e infine viene pubblicato tutto con le copertine più clickbait possibili per poi essere riempito di commenti finti da altri software che generano bot, per farti credere, quando capiti lì, che c’è davvero un engagement umano.

Fai e ripeti e poi ripeti di nuovo continuamente e finirai per avere centinaia di video al mese su decine di canali simili, per poi raccogliere soldi.
E molti di questi canali hanno numeri assurdi con milioni di iscritti e centinaia di migliaia di visualizzazioni sotto ogni video.

Ogni pochi video c’è di nuovo o Micho Kaku, o Tesla o Elon Musk o chiunque altro è molto popolare in quel momento. Il richiamo si base sulle stesse frasi clickbait su come “non ci crederai mai” e “questo è appena successo!!” o “la nasa non sa spiegarlo” etc.
Molti di questi canali sono così simili che potrebbero essere fatti dalle stesse persone, che poi postano gli stessi video su tutte le piattaforme, magari leggermente diversi, per poi aspettare che diventino virali.

A volte coinvolgono anche bot per avere numeri alti di iscritti (finti) per farti credere che sono legittimi, oppure bot che commentano con frasi generate da altri software IA.
Questa cosa è talmente pervasiva che esistono decine e decine di TUTORIAL su come riuscire a farli in automatico e come fare soldi facili con questi sistemi.

Questo succede nel caso della scienza ma non solo. E’ con l’aumento e miglioramento di tool per generare contenuti, questo problema sarà GIGANTESCO.

Qualsiasi video io possa fare su argomenti di astronomia verrà affogato in un oceano di spam continuo dal punto di vista dell’algoritmo.
Questo problema non riguarda solo me o la scienza, ma la nostra dieta futura di informazioni su internet. Ed è un problema, secondo me, ancora troppo sottovalutato“.

Un problema Reale

Il testo riportato sopra è lo sfogo di Adrian Fartade, un bravo divulgatore abbastanza noto su YouTube. Il video linkato sotto è di Kyle Hill, uno youtuber piuttosto quotato. Entrambi denunciano cosa sta succedendo a causa dell’abuso dell’IA nella generazione di contenuti.

Un pericolo reale, che va ben oltre l’eventuale calo di guadagni dei creators. Loro che lavorano in video se e accorgono solo ora che la cosa li tocca, noi che ci occupiamo di divulgazione scritta siamo alle prese con questo problema almeno dall’inizio dell’epidemia di covid e non è questione di fake news, il problema è lo spam generato con mezzi discutibili per rendere virali i contenuti che affoga il nostro lavoro.

Non credo che vi sia soluzione perché, finché sarà possibile guadagnare in questo modo, ci sarà chi sfrutterà tutti i sistemi disponibili per guadagnare sempre di più e con sempre minore fatica.

L’unica conseguenza certa è che la moltiplicazione del numero di siti e canali video che offrono spazi per la pubblicità ha fatto crollare il ritorno economico della pubblicità, portando molti siti all’aumento dei banner e, quindi, ad una maggiore invasività della pubblicità. Al contempo il crollo delle entrate ha costretto molti siti e canali (più o meno tutti) a tagliare radicalmente le collaborazioni e già c’è chi ha cominciato a rinunciare ai collaboratori in carne e ossa e a generare contenuti automatici con ChatGPT ed altre AI.

Lo stessso vale per i video e perfino per la musica: non solo YouTube è infestato di canali che generano spam senza nessuna affidabilità ma anche Spotify è pieno di canali con musica generata dall’AI, canali su cui il traffico viene generato da spambot che condividono a raffica sui vari TikTok, Instagram eccetera…

Ecco, sarebbe interessante un confronto con gli utenti sul problema, in attesa che Google e gli altri operatori del mercato pubblicitario (a cominciare dalle aziende committenti) si accorgano che stanno pagando il nulla, pubblicità che viene mostrata in gran parte a bot.

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