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Il futuro della ISS visto da Lockheed Martin, Boeing e altri privati. Ecco le proposte presentate alla NASA

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Secondo il sito The Verge, 12 compagnie aerospaziali commerciali hanno proposto alla NASA idee su come creare una “economia commerciale praticabilenell’orbita terrestre bassa. Idealmente, tra qualche anno, l’agenzia spaziale potrebbe trasferire sulla realizzazione di una o più di queste proposte una buona parte del budget attualmente destinato alla Stazione spaziale internazionale.

Tutte le idee proposte sono disponibili al pubblico sul sito web della NASA. Ecco le aziende coinvolte e quali sono le loro idee:

  • Axiom Space: una nuova piattaforma spaziale commerciale che sostituisca l’ISS in orbita e fornisca uno spazio abitativo sostenibile entro il 2023.
  • Blue Origin: una stazione spaziale che potrebbe essere utilizzata per ricercare e analizzare potenziali mercati in bassa orbita terrestre.
  • Boeing: Proseguire la missione dell’ISS, accrescendola di dimensioni e funzionalità in base alla domanda del mercato.
  • Deloitte: La Stazione Spaziale Internazionale potrebbe essere mantenuta in orbita bassa ed utilizzata per ulteriori ricerche sul volo spaziale umano, ma sfruttata anche per il turismo spaziale e per processi produttivi in microgravità.
  • KBRWyle: lo spazio inutilizzato sulla ISS potrebbe essere affittato ad altri per scopi di ricerca e passaggi di transizione verso altre stazioni.
  • Lockheed Martin: Trasformazione della ISS in una piattaforma commerciale a basso costo che funzioni da laboratorio di ricerca e come punto di partenza per le aziende per il passaggio verso un’economia di bassa orbita terrestre.
  • McKinsey & Company: la NASA dovrebbe sviluppare “leve” che incoraggino il volo spaziale a basso costo e l’applicazione industriale.
  • NanoRacks: I gusci dei missili potrebbero essere trasformati in avamposti multipli e usati per realizzare “ecosistemi di prova”.
  • Northrop Grumman: moduli spaziali a volo libero forniranno supporto all’ISS e serviranno da base per una futura piattaforma commerciale.
  • Sierra Nevada Corporation: le navette spaziali Dream Chaser potrebbero essere utilizzate per trasportare persone e merci verso una nuova stazione spaziale situata nella bassa orbita terrestre che servirà da centro economico.
  • Space Adventures: una nuova stazione spaziale privata potrebbe essere assemblata collegata alla ISS prima di diventare una piattaforma indipendente entro il 2028.
  • Maxar Technologies: dopo il finanziamento iniziale del governo, uno shuttle spaziale modulare potrebbe essere utilizzato come piattaforma multiuso commerciale e privata.

Un’industria spaziale commercialmente redditizia potrebbe favorire l’aumento del numero di piattaforme abitabili in orbita attorno alla Terra. I profitti di queste attività potrebbero derivare da ricerca e sviluppo di nuovi mercati commerciali, come, ad esempio, la videografia, i viaggi, gli eventi sportivi e il marketing.

The Verge rileva inoltre che, indipendentemente dai piani futuri, la NASA potrebbe utilizzare queste strutture, magari pagando un affitto per l’accesso ad una stazione spaziale commerciale. Ormai è chiaro che il futuro per l’agenzia spaziale e la ISS è nello spazio. Insomma, la fine della missione della ISS dovrebbe avvenire nel 2024 ma il suo destino, forse, non sarà una lenta deorbitazione controllata e la disintegrazione in atmosfera. La IIS potrebbe passare sotto la gestione dei privati ed essere utilizzata come trampolino di lancio per future nuove attività in orbita ed oltre.

Ricordate che in “2001: odissea nello spazio” una navetta spaziale fa tappa in una stazione spaziale per trasbordare i passeggeri su uno shuttle che effettuerà la parte finale del percorso verso la Luna? Bene, la ISS ed altre stazioni spaziali simili potrebbero diventare in futuro proprio degli hub di scambio da e verso la Luna, magari anche verso la futura stazione Lunar Gateway, o altre del genere, da dove ci si potrebbe, un giorno, imbarcare per Marte, Venere o altre destinazioni nel sistema solare.



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