Il comandante della Stazione Spaziale bolla come “vergognose” le illazioni su un presunto sabotaggio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale

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Alcuni giorni fa, come molti ricorderanno, si verificò un allarme sulla Stazione Spaziale Internazionale, provocando una lieve agitazione nel controllo missione a Terra. La causa fu presto individuata in un microscopico foro scoperto nel modulo orbitale della Soyuz che fu rapidamente riparato.

Il modulo orbitale è una parte della capsula Soyuz che serve, sostanzialmente, ad agganciare la capsula russa alla ISS.

Riparato il danno ci si concentrò sulla sua causa e l’iniziale diagnosi che fosse stato causato da un micrometeroide venne ababndonata perchè dalla ROSCOSMOS, l’agenzia spaziale russa, arrivò l’informazione che una rapida indagine interna aveva permesso di appurare che a causare il danno era stato un tecnico a Terra cui era sfuggito, non è chiaro se accidentalmente o di proposito, il trapano durante un lavoro di manutenzione. Il tecnico aveva riparato il danno alla meno peggio ma il rattoppo, sottoposto agli stress del vuoto, aveva ceduto provocando la perdita.

Fortunatamente, il danno non avrà conseguenze sulla capacità di rientro della capsula Souyz perchè il modulo orbitale verrà sganciato e abbandonato prima del rientro in atmosfera.

Purtroppo, i soltiti mestatori nel torbido ed i diffusori di notizie ad effetto e bufale, colsero l’occasione per diffondere voci e notizie relative a liti tra astronauti americani e cosmonauti russi  bordo della ISS e non solo: qualcuno ha anche diffuso una notizia secondo la quale, addirittura, il foro sarebe stato provocato ad arte dagli stessi astronauti che, stufi di stare in orbita, avrebbero deciso di ricorrere a questo sistema per ottenere un rientro anticipato alla base.



Che dire? Ognuno degli astronauti attualmente impegnati in missione sulla ISS ha trascorso anni ed anni della sua vita a prepararsi per questa missione (e per alcuni sarà l’unica occasione della vita di stare nello spazio). Questa missione, per loro, è il coronamento di una vita trascorsa ad inseguire un sogno e appare estremamente improbabile che abbiano tentato di sabotare la missione.

Premesso questo, sull’argomento è voluto intervenire il comandante attuale della missione in corso sulla ISS che ha respinto con decisione la possibilità che in questa ipotesi, nata su alcuni organi di stampa, vi sia un qualsiasi fondamento di verità.

Posso inequivocabilmente affermare che l’equipaggio non ha avuto nulla a che fare con questo“, ha dichiarato l’astronauta NASA Drew Feustel, comandante dell’Expedition 56 sulla ISS, durante un’intervista spazio-terra con la tarsmissione dell’emittente ABC News, Florida Today. “Penso che sia assolutamente un peccato, un po’ imbarazzante e una vera vergogna che qualcuno stia perdendo tempo a fantasticare di qualcosa in cui sarebbe stato coinvolto l’equipaggio.”

Nella notte del 29 agosto, il controllo di Terra dell’ISS notò una leggera caduta di pressione a bordo dell’avamposto orbitante. Una volta notificato il problema all’equipaggio, americani e russi si diedero da fare collaborando tra loro e la causa del problema venne rapidamente individuata e, nel giro di 24 ore, riparata usando resina epossidica e garza.

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Una riparzione di fortuna ma che servirà allo scopo fino al momento in cui la Soyuz dovrà rientrare a terra e si libererà del modulo orbitale prima del rientro in atmosfera. Nessun pericolo per l’equipaggio.

Secondo alcun cronisti, il capo dell’agenzia spaziale russa ROSCOSMOSDmitry Rogozin, avrebbe promesso di scoprire se il danno sia stato provocato accidentalmente o volontariamente, “sulla Terra o nello spazio“.

Ovviamente, questa dichiarazione è stata rilanciata da moltissimi media che hanno ventilato la possibilità che fossero stati gli astronauti stessi a sabotare la missione per ottenere un rientro anticipato.

Ed è questo che ha scatenato l’ira del comandante Feustel.

Nella sua intervista con ABC News, Feustel ha esortato i manager della ISS sul campo a capire esattamente cosa è successo, dicendo che “le implicazioni sono enormi per l’intero programma spaziale“. E ha elogiato l’equipaggio dell’Expedition 56 per la sua gestione di una situazione difficile.

Non potrei spiegare adeguatamente l’eccezionale rendimento dell’equipaggio messo di fronte ad una crisi, su come abbiamo reagito, su come abbiamo risposto, su come siamo rimasti uniti e abbiamo continuato a lavorare come una squadra, come sempre, per garantire la nostra stessa sicurezza, la sicurezza della stazione spaziale ed il mantenimento delle priorità di missione “, ha affermato Feustel, secondo Florida Today.

La navicella Soyuz, arrivata sulla ISS lo scorso giugno, rientrerà sulla terra a dicembre, portando con sé Prokopyev, l’astronauta NASA Serena Auñón-Chancellor e l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea Alexander Gerst.

La navicella spaziale Soyuz è stato l’unico mezzo di collegamento con la ISS da quando la NASA ha ritirato la sua flotta di space shuttle nel 2011. entro aprile 2019, però, è previsto che la capsula Dragon Crew di SpaceX si qualifichi per il trasporto di astronauti entro aprile 2019 e lo stesso dovrebbe riuscire a fare il veicolo spaziale Starliner sviluppato da Boeing entro i primi mesi del 2020. A breve, quindi, le due compagnie private, concessionarie della NASA, inizieranno regolari voli per facilitare l’avvicendamento degli astronauti delle missioni sulla ISS.

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