I gatti del Bengala sono apprezzati per il loro aspetto; i cappotti esoticamente marmorizzati e maculati di questi animali domestici li fanno sembrare piccoli ed eleganti leopardi provenienti dalla savana.
L’origine di questo tipo di mantello – che si presume provenga dai geni dei gatti leopardo asiatici allevati con i classici micetti domestici – non è come potremmo immaginarla. I ricercatori della Stanford Medicine, in collaborazione con allevatori di questa razza felina, hanno scoperto che la lucentezza iridescente e i motivi leopardati del manto possono essere fatti risalire ai geni dei mici domestici prelevati dopo lo stretto contatto con i loro corrispettivi selvatici.
Gatti del Bengala: una questione di DNA
Gregory Barsh, ricercatore e professore emerito di Genetica, ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate da Scitechdaily: “La maggior parte dei cambiamenti del DNA che sono alla base dell’aspetto unico della razza del gatto del Bengala sono sempre stati presenti nei felini domestici. È stato davvero il potere dell’allevamento a farli emergere”.
Per uno studio pubblicato online il 25 marzo sulla rivista Current Biology, Barsh e i suoi colleghi hanno analizzato i geni raccolti da quasi 1.000 gatti del Bengala nel corso di 15 anni. Barsh è l’autore senior dell’articolo. I risultati fanno luce non solo sul mantello di questa razza, ma aiutano anche a rispondere a domande più ampie su come l’aspetto è codificato nella genetica e su come diversi geni lavorano insieme per produrre colori, motivi e caratteristiche fisiche.
Barsh e i suoi colleghi, tra cui il ricercatore e scienziato Christopher Kaelin, usano gatti e altri animali per studiare la genetica delle caratteristiche fisiche. In studi precedenti, avevano identificato i geni responsabili della variazione del colore del mantello nella razza soriana e dei segni unici su quella abissina. Barsh ha detto: “La questione generale è come la variazione genetica porta alla variazione nell’aspetto. Questa è una domanda che ha tutti i tipi di implicazioni per le diverse specie , ma pensiamo che i gatti offrano un modo particolarmente trattabile per studiarlo”.
Un po’ di storia sui gatti del Bengala
Come abbiamo già spiegato a inizio articolo, i gatti del Bengala sono una razza relativamente nuova e sono il risultato di un incrocio tra i mici domestici e il gatto leopardo asiatico (Prionailurus bengalensis). Questa razza è stata “creata” negli anni ’60 e ’70 da Jean Mill negli Stati Uniti. Questa razza viene chiamata “Bengala” perché deriva dal nome scientifico del gatto leopardo asiatico. In natura, tai felini sono originari delle foreste tropicali e subtropicali dell’Asia meridionale, come India, Bangladesh e Nepal. Nella loro forma domestica, tuttavia, possono adattarsi a una varietà di ambienti, purché siano fornite opportunità sufficienti afinché questi simpatici (e splendidi) gattini possano esplorare e arrampicarsi, come tutti i loro simili del resto.
I gatti del Bengala sono noti per il loro aspetto sorprendente e selvaggio, che ricorda vagamente quello del leopardo. Hanno un mantello corto e lucido, con un pattern di macchie o marmorizzazione che può essere di varie tonalità di marrone, arancione, beige e nero. Alcuni di essi presentano anche una variante chiamata “snow”, che mostra una colorazione più chiara simile a quella del leopardo delle nevi.
I gatti del Bengala sono noti per essere molto attivi e energici. Amano giocare e fare esercizio, quindi è importante fornire loro stimoli mentali e fisici sufficienti. Questi felini sono estremamente curiosi e amano esplorare il loro ambiente. Possono arrampicarsi facilmente su mobili e tendono ad essere molto agili. Spesso sono più socievoli rispetto ad altre razze. Possono legarsi strettamente con i loro proprietari e desiderare interazioni frequenti.
Mici adorabili
Terminiamo il nostro articolo specificando come i gatti del Bengala sono una razza affascinante con una personalità vivace e un aspetto unico. Possono essere ottimi compagni per coloro che sono disposti a dedicare tempo ed energia alla loro cura e interazione. Questi mici, almeno la maggior parte, sono per natura affettuosi e possono essere molto giocosi. Bisogna tuttavia rispettare le loro esigenze e capire quando vogliono essere lasciati soli.