I cadaveri delle bufale

Da quando abbiamo iniziato a seppellire i morti e a farlo in modo che i cadaveri si conservino, abbiamo scoperto una cosa curiosa: a prima vista sembra che i capelli e le unghie dei defunti continuino a crescere, almeno per un certo tempo

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Da quando abbiamo iniziato a seppellire i morti e a farlo in modo che i cadaveri si conservino, abbiamo scoperto una cosa curiosa: a prima vista sembra che i capelli e le unghie dei defunti continuino a crescere, almeno per un certo tempo.

Molti credono a questa strana e macabra leggenda metropolitana ma la realtà è un’altra: unghie e capelli possono crescere solo per qualche giorno dopo il decesso cioè fino a quando tutte le cellule del corpo umano non hanno cessato ogni attività.

Ma come è nata questa convinzione?

In realtà dopo la morte e con l’inizio del processo di decomposizione, il corpo, per cosi dire, si restringe. Perdendo liquidi attraverso i processi della decomposizione la pelle si ritira, ma non allo stesso modo si ritirano unghie e capelli.

L’effetto apparente, se si osserva un cadavere, è quello della crescita dopo il decesso, ma si tratta solo di un effetto visivo dovuto, appunto, al ritirarsi della pelle.



Un’altra leggenda che circola insistentemente è quella che vede come protagonisti i conservanti che avrebbero degli effetti indesiderati, cioè impedirebbero la decomposizione dei cadaveri, facendo nascere un ulteriore problema, i cimiteri si intaserebbero come sostengono alcuni blogger chiamando in causa autorevoli anatomopatologi, ovviamente senza mai fare nomi.

Secondo questi anonimi, i cimiteri dei piccoli comuni ultimamente stanno accusando la carenza di loculi perché quando riesumano una salma per trasferire poi i resti nell’ossario trovano ancora i corpi non decomposti e questo, secondo queste voci, sarebbe dovuto dal fatto che in questi ultimi decenni consumiamo alimenti pieni di conservanti che restano nel nostro corpo e “conservandolo” dopo la morte.

Anche all’estero circolano storie simili ma sempre provenienti da fonti che rimangono anonime.

Probabile che la teoria a forza di circolare sia entrata a far parte di quel tipo di cultura popolare che poi continua ad alimentarne la fama a dismisura con un messaggio non troppo velato, tutto quello che non è naturale, ma volontariamente inserito nei cibi e nelle bevande, è dannoso e va eliminato.

Le leggende metropolitane vengono raccontate e entrano a far parte della conoscenza di tanti perché in generale le persone che le credono vere non applicano nessun pensiero razionale, nessun senso critico, si creano un pensiero pieno di preconcetti che, se analizzati in modo razionale e logico, si risolvono sempre in notizie palesemente inventate.

Infatti che la storia sia una leggenda è palese perché ritroviamo la stessa storia in diverse forme da decenni.

Il sito antibufala Snopes.com cita la diceria che già durante la guerra del Vietnam (terminata nel 1975) i corpi dei soldati americani si decomponevano più lentamente di quelli vietnamiti a causa dell’abbondanza di conservanti nella dieta.

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