Uno studio internazionale condotto dalla Nanyang Technological University di Singapore, ha effettuato un’importante scoperta su un genere di batteri conosciuti come Neisseria. Per molto tempo si è pensato che essi fossero innocui, ma non sarebbe affatto così. Essi, infatti, possono peggiorare malattie polmonari esistenti.
Tali batteri vivono nel corpo umano. I Neisseria causerebbero infezioni in pazienti con bronchiectasie, asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). In uno studio fondamentale, pubblicato il 14 settembre 2022 su Cell Host & Microbe, il team ha mostrato prove conclusive che le specie Neisseria possono causare malattie ai polmoni e sono collegate al peggioramento delle bronchiectasie (un tipo di malattia polmonare) nei pazienti.
Che cos’è la bronchiectasia
La bronchiectasia è una condizione a lungo termine in cui le vie aeree dei polmoni si ingrandiscono in modo anomalo per ragioni sconosciute fino al 50% dei pazienti di Singapore. La malattia è fino a quattro volte più diffusa tra gli asiatici rispetto alle loro controparti occidentali e può verificarsi anche dopo la guarigione dalla tubercolosi. A Singapore, la ricerca presso il Tan Tock Seng Hospital ha descritto 420 casi di bronchiectasie ricoverati in ospedale nel 2017.
Il tasso di incidenza è di 10,6 per 100.000 e aumenta fortemente con l’età. Nonostante la sua prevalenza tra le persone anziane, nella maggior parte dei casi di bronchiectasie non si trova una causa evidente e la condizione tende a manifestarsi spontaneamente e senza preavviso.
Per svelare l’enigma del perché le bronchiectasie peggiorano a un ritmo significativamente maggiore tra i pazienti asiatici più anziani, il team internazionale (composto da ricercatori e ospedali a Singapore, Malesia, Cina, Australia e Regno Unito) guidato dal professor Sanjay Chotirmall di LKCMedicine , Provost’s Chair in Molecular Medicine, ha confrontato i dati di malattie e infezioni di 225 pazienti con bronchiectasie di origine asiatica (Singapore e Malesia) a quelli di pazienti affetti da bronchiectasie in Europa.
Batteri non innocui come si immaginava
Sebbene le specie Neisseria siano ben note per causare meningite e gonorrea, non è noto che infettino i polmoni. Attraverso un’identificazione dettagliata e una meticolosa caratterizzazione, il team di ricerca ha scoperto che Neisseria dominava il microbioma dei pazienti asiatici con bronchiectasie in peggioramento.
In particolare, i pazienti con bronchiectasie con quantità predominanti di un sottogruppo di Neisseria chiamato Neisseria subflava (N. subflava ), hanno manifestato una malattia più grave e infezioni ripetute (riacutizzazioni) rispetto ai pazienti con bronchiectasie senza quantità così elevate di Neisseria. Dopo ulteriori indagini utilizzando modelli cellulari e animali sperimentali, il team di ricerca ha confermato che N. subflava causa la distruzione cellulare, con conseguente infiammazione e disfunzione immunitaria nei pazienti affetti da bronchiectasia con questo batterio. Prima di questa scoperta, Neisseria non era considerata una causa di infezione polmonare o malattia grave nei pazienti con bronchiectasie.
Chotirmall: “Esiti clinici strettamente associati a batteri Neisseria“
Sanjay Chotirmall di LKCMedicine, ricercatore capo, ha parlato dei batteri Neisseria tramite alcune dichiarazioni riportate da Scitechdaily.com: “I nostri risultati hanno stabilito, per la prima volta, che esiti clinici più scarsi come una maggiore gravità della malattia, una funzione polmonare più scarsa e alti tassi di infezione ripetuta tra i pazienti con bronchiectasie sono strettamente associati ai batteri Neisseria e che questa scoperta è particolarmente importante per i pazienti asiatici“.
Sanjay Chotirmall ha aggiunto: “Questa scoperta è significativa perché può cambiare il modo in cui trattiamo i nostri pazienti con bronchiectasie con questo batterio. I medici ora dovranno considerare Neisseria un potenziale “colpevole” nei pazienti che stanno peggiorando nonostante il trattamento e condurre test per identificare coloro che potrebbero ospitare questo tipo di batteri nei loro polmoni. Ci auguriamo che l’identificazione precoce porti a una terapia personalizzata e, di conseguenza, a migliori esiti della malattia per i pazienti asiatici con questa malattia devastante“.