Franklin Delano Roosevelt, l’unico presidente Usa eletto quattro volte consecutive 

Larga parte della fama di Franklin Delano Roosevelt, è dovuta al "New Deal", un vasto e radicale programma di riforme economiche e sociali, attuato fra il 1933 e il 1937, grazie al quale gli Stati Uniti riuscirono a superare la grande depressione dei primi anni trenta

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Franklin Delano Roosevelt, nato ad Hyde Park, il 30 gennaio 1882, e morto a Warm Springs, il 12 aprile 1945, è stato il 32esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Iniziò il suo mandato il 4 marzo del 1933 a mezzogiorno, con la cerimonia d’inaugurazione, per poi terminare dopo quattro mandati consecutivi, il 12 aprile del 1945.

E’ stato l’unico presidente degli Stati Uniti a essere eletto per più di due mandati consecutivi, vincendo le elezioni presidenziali per quattro volte nel 1932, nel 1936, nel 1940 e nel 1944.

Era lontano parente di Theodore Roosevelt

Apparteneva ad una famiglia aristocratica, ed era anche un lontano parente di Theodore Roosevelt, a  sua volta Presidente degli Stati Uniti per due mandati. Dopo aver studiato alle università di Harvard e della Columbia, e aver praticato per un breve periodo la professione legale, entrò nella politica come democratico e nel 1905 si sposò con la nipote di Theodore, Anna Eleanor Roosevelt.

Fu eletto membro del Senato dello Stato di New York nel 1910 e rieletto nel 1912, anno nel quale si impegnò particolarmente nella campagna per l’elezione alla presidenza di Wilson. Questi, insediatosi alla Casa Bianca, lo nominò sottosegretario alla Marina, carica che Roosevelt tenne per le due presidenze Wilson (1913-21), distinguendosi specie durante la prima guerra mondiale.

La lotta contro la poliomielite

Nel 1920 fu affiancato, come candidato alla vicepresidenza, a Cox, il candidato presidenziale democratico, ma furono entrambi sconfitti. Roosevelt si era di nuovo ritirato nell’attività privata quando nel 1921 fu colpito dalla poliomielite: la lotta ingaggiata contro la malattia per riconquistare la normalità incise profondamente sul suo carattere rendendolo più tenace e determinato.

Così nel 1924 fu in grado di riprendere l’attività politica e nel 1928 ottenne la carica di governatore dello Stato di New York (1929-33), dove realizzò un vigoroso programma progressista per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori e dei contadini e la disciplina del lavoro infantile e femminile.



Il “New Deal

Intanto la crisi economica investiva gli Stati Uniti e i democratici che, di fronte al laissez faire” dei repubblicani, reclamavano un deciso mutamento di rotta. Roosevelt fu scelto come proprio candidato alle presidenziali del 1932. Il 23 settembre di quell’anno in un celebre discorso Roosevelt enunciò le linee del suo “New Deal“, il nuovo corso che intendeva offrire al Paese per rimettere le strutture della società americana in grado di funzionare.

Infatti larga parte della sua fama è dovuta proprio al “New Deal“, ovvero un vasto e radicale programma di riforme economiche e sociali attuato fra il 1933 e il 1937, grazie al quale gli Stati Uniti riuscirono a superare la grande depressione dei primi anni trenta.

Roosevelt venne eletto con una confortevole maggioranza sul suo rivale Hoover; fu rieletto, unico presidente nella storia americana, per quattro volte consecutive. Installatosi alla Casa Bianca, il 4 marzo 1933, Roosevelt, assistito dal suo “brain trust” (gruppo di intellettuali progressisti), passò all’attuazione del New Deal, la cui idea-forza consisteva nell’affermazione a livello economico e sociale della preminenza del pubblico sul privato e nell’attribuzione allo Stato del compito di fronteggiare le difficoltà sociali. Il New Deal prevedeva interventi immediati e a lungo termine per il risanamento delle strutture economiche. Riconfermato trionfalmente alla presidenza.

Il “Social Security Act

Fra le sue più importanti innovazioni vanno ricordati il “Social Security Act“,  con il quale vennero introdotte per la prima volta negli Stati Uniti l’assistenza sociale e le indennità di disoccupazione e vecchiaia, e la creazione della “Securities and Exchange Commission” (SEC), l’Agenzia federale per il controllo del mercato azionario.

Il secondo “New Deal

Nel 1936, Roosevelt varò il secondo New Deal, di ispirazione più nettamente sociale, le cui maggiori realizzazioni consistettero nell’introduzione di un sistema nazionale di previdenza sociale e nella legge sindacale, grazie alla quale il sindacalismo americano si è sviluppato notevolmente.

Assorbito dai problemi interni, Roosevelt aveva dedicato scarse energie alla politica estera, ma nel 1937 la situazione in Europa e in Asia si faceva minacciosa e il presidente si rese subito conto della necessità di strappare gli USA dal rigido isolazionismo in cui si erano rinchiusi dopo la prima guerra mondiale.

Le “leggi di neutralità

Aveva tuttavia dovuto accettare le “leggi di neutralità” votate dal Congresso nel 1935, 1936 e 1937, quest’ultima però meno rigida per l’introduzione della clausola del cash and carry. Così, quando scoppiò la seconda guerra mondiale, l’embargo sulle forniture militari ai belligeranti in realtà non impedì che gli Stati Uniti divenissero, come diceva Roosevelt, “l’arsenale delle democrazie”.

E negli stessi Stati Uniti Roosevelt dette impulso alla preparazione del Paese a una guerra che sapeva essere inevitabile. Riconfermato presidente per la terza volta nel 1940, nel 1941 si incontrò con Churchill al largo delle coste canadesi per mettere a punto la Carta Atlantica.

L’attacco giapponese a Pearl Harbor

Il 7 dicembre dello stesso anno l’attacco giapponese a Pearl Harbor determinava l’intervento degli Stati Uniti in guerra. Roosevelt, dopo essersi dimostrato un capo energico all’interno, si imponeva ora anche sulla scena internazionale.

Con il suo ottimismo, la sua calma e la sua capacità di giudizio, ebbe un ruolo di grande rilievo nel grandioso sviluppo della potenza militare statunitense, nella conduzione politico-strategica della guerra, nel consolidamento della “Grande Alleanza” con il Regno Unito di Winston Churchill e l’Unione Sovietica di Stalin e nelle decisioni geopolitiche della fase finale del conflitto.

Da questo momento la sua vicenda fu tutt’uno con la condotta degli Stati Uniti nella guerra, anzi con la condotta dell’intera coalizione alleata, in una non facile collaborazione con Churchill e Stalin.

La costruzione delle prime bombe atomiche

Sostenne anche, a partire dal 1942, lo sviluppo e la costruzione delle prime bombe atomiche della storia dell’umanità che verranno impiegate dal suo successore Harry Truman sulle città di Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Diede inoltre un contributo fondamentale alla formazione dell‘Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

La morte

Rieletto per la quarta volta alla presidenza nel 1944, Roosevelt partecipò con Churchill e Stalin nel febbraio 1945 alla Conferenza di Yalta. Non poté tuttavia raccogliere i frutti della vittoria. Il 12 aprile 1945 veniva stroncato da un’emorragia cerebrale. Roosevelt è considerato dagli studiosi fra i tre più popolari presidenti degli Stati Uniti, assieme a Abraham Lincoln e George Washington.

Riferimenti

https://www.sapere.it/enciclopedia/Roosevelt%2C+Franklin+Delano.html

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