Covid, cosa succederà dopo il 6 aprile? ecco le ipotesi

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Il 2 marzo 2021 il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato, a seguito della proposta del ministro della Salute, Roberto Speranza, il nuovo Dpcmentrato in vigore il 6 marzo 2021 e che sarà vigente fino al 6 aprile 2021.

Al fine del contenimento dell’emergenza da virus Sars-CoV-2, fino a tale giorno sappiamo che rimarrà confermata la ripartizione dell’Italia in aree, bianca, gialla, arancione e rossa, in base ai livelli di rischio, nonché l’obbligo di mascherine anche all’aperto.

Confermato dunque anche l’obbligo distanziamento interpersonale di almeno un metro ed il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5. Inoltre rimane il divieto di spostamenti tra le regioni, mentre sono sempre consentiti il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione e gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità.

Ma cosa succederà dopo il 6 aprile?

Quello che sappiamo è che da una parte Lega e Forza Italia spingono per un progressivo allentamento delle misure contenitive verso una conseguente reintroduzione della zona gialla, ma ci sono anche altre forze politiche che hanno le loro idee.



Dall’altra sponda infatti altre fazioni, guidate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, vogliono mantenere attiva solo la zona rossa e zona arancione per tutto il mese di aprile con la possibilità di riaprire però le scuole.

L’idea del ministro speranza è infatti quella di rimanere sì in zona rossa ma, qualora le condizioni lo permetteranno, di far tornare bambini e ragazzi in aula, ma solo fino alla prima media.

Come si sta svolgendo in questo momento la scuola?

Nelle regioni rosse sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia, ovvero tutti gli asili nido e i micronidi, le sezioni primavera e i servizi integrativi come gli spazi gioco, tutti i centri per bambini e famiglie; interrotti anche i servizi educativi in contesto domiciliare.

Sempre nelle zone di colore rosso tutte le attività scolastiche e didattiche, ovvero tutte le scuole materne, elementari, medie, superiori, istituti tecnici e altro, si svolgono solamente con la DAD, ovvero didattica a distanza.

Garantita invece la possibilità di svolgere lezioni e attività in presenza solo per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. .

Nelle zone di colore arancione invece, in questo momento, asili nido, scuole dell’infanzia, elementari e medie sono rimaste aperte, mentre licei e istituti professionali hanno adottato la didattica a distanza, cosa che permette a studenti e insegnanti di proseguire il percorso di formazione e apprendimento anche se fisicamente distanti.

Resta comunque sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratorio.

Le ipotesi più plausibili per il dopo Pasqua

Sappiamo le restrizioni a cui dobbiamo attenerci oggi, ma non sappiamo ancora cosa accadrà “domani“, ad ogni modo lo scenario più plausibile che potrebbe aprirsi davanti a noi, al momento è che dopo Pasqua l’Italia non tornerà gialla.

Infatti è molto probabile che per un paio di settimane il nuovo decreto prorogherà le misure attualmente in vigore, con spostamenti tra regioni vietati e quasi sicuramente il mantenimento della zona rossa e arancione.

E’ anche una delle ipotesi quella che permanga la chiusura di tante attività almeno fino a metà aprile.

L’unica eccezione dunque potrebbe valere solo per le scuole: riaprirle almeno per i più piccoli, fino alla prima media, anche in zona rossa.

Staremo a vedere.

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