Cos’è il niente? Quando la maggior parte di noi pensa al “niente”, pensa allo spazio vuoto, privo assolutamente di qualsiasi cosa. Ma per un fisico, il “niente” può ancora contenere molto.
Quando pensiamo al “niente”, in genere pensiamo a uno spazio in cui non c’è nulla. Uno spazio che non ha particelle, nessuna particella in ogni posto dove potrebbe trovarsi una particella. I fisici lo chiamano “stato di vuoto” e, grazie alla meccanica quantistica, ha alcune proprietà strane.
Uno dei principi più profondi alla base della meccanica quantistica è il principio di indeterminazione di Heisenberg: è impossibile conoscere sia l’esatta posizione di una particella sia il suo esatto momento. Più sai di una variabile, meno sai dell’altra.
Ma il principio di indeterminazione funziona anche per altre quantità. Lo stesso principio vale per l’energia e il tempo. Più conosci l’energia di una particella, meno sai quando lo è e viceversa. Qui accade qualcosa di strano: se sai che non ci sarà mai una particella in un punto particolare, improvvisamente quel punto potrebbe avere una quantità di energia qualsiasi, a volte sufficiente per creare comunque una particella.
Queste particelle sono chiamate “particelle virtuali” e sono fondamentalmente fluttuazioni quantistiche. Una volta che produci abbastanza “niente“, l’universo inizia a cercare un modo per riempirlo, anche se ciò significa creare particelle dal nulla per farlo.
C’è anche la possibilità che l’intero universo sia solo una grande particella virtuale. L’ipotesi della “genesi del vuoto” teorizza che l’intero universo ebbe inizio come una grande fluttuazione nel “nulla” che lo precedeva. Anche se non è stato dimostrato, è sicuramente un’idea interessante a cui pensare: che alla fine, tutto ciò che noi – tu, io, l’intero universo – sommiamo è un grosso mucchio di niente.
Fonte: PBS Spazio Tempo