venerdì, Gennaio 17, 2025
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Disponibile un’app per scegliere il farmaco più adatto per curarsi, c’è però un ma….

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Una nuova app permette di avere una consulenza farmaceutica online associando malattia e rimedi. Di che si tratta? Come funziona? E, soprattutto, è legale?

Proviamo a scoprirlo.

Soffri di emicrania e vorresti cosa prendere per far cessare il mal di testa? Hai la tosse e vorresti uno sciroppo adatto a sedarla? Hai la febbre alta e non ricordi il nome dell’antipiretico che il medico ti aveva prescritto l’ultima volta? Ovviamente un’app non può sostituire il consiglio e le prescrizioni  del tuo medico di base, ma per situazioni leggere o solo per curiosità è ora possibile consultare un’app che ti consente di ottenere una consulenza farmaceutica gratuita. L’idea, venuta a un farmacista di Cosenza e, appena disponibile, l’app è diventata subito una delle più scaricate, fornendo un prontuario a rapèida consultazione a disposizione di tutti. In pratica è come avere sul proprio smartphone una sorta di “bugiardino” universale, sia per il malato cronico, per l’ipocondriaco, per l’appassionato di medicina o per chi ha semplicemente trovato occupato il numero di telefono del proprio medico di famiglia e non intende aspettare. Quest’app serve a capire quale medicina prendere per curare determinati sintomi.

Il farmacista è in grado di consigliare prodotti da banco e spesso chi non vuole fare la fila dal medico di base, per piccole patologie, si rivolge direttamente al professionista dietro il banco della farmacia. Intendiamoci, il farmacista non può prescrivere farmaci ma può dare consigli per curare piccoli disturbi quotidiani come un’astringente per liberare il naso o una pomata antidolorifica o una pasticca per il mal di testa.

D’altra parteI piccoli disturbi quotidiani vengono frequentemente risolti con il fai-da-te. Qualcuno consulta il dottor Google e qualcun altro si fida dei rimedi tradizionali tramandati dagli anziani. Oggi la tecnologia ci fornisce il proprio contributo con un app scaricabile su tutti gli smartphone.

Il nome di questa app che consente di associare sintomi e farmaci è «ill care». La si trova in tutti gli store telematici.

Vediamo come funziona illcare.

Una volta scaricata e installata l’app sul proprio smartphone si può scegliere se indicare un sintomo specifico, il nome di un farmaco o di un principio attivo: A questo punto illCare ti mostrerà le patologie collegate a quanto da te descritto.

Dopo aver identificato la causa del tuo dolore potrai accedere alla sezione successiva dove potrai indicare la gravità del sintomo (leggero, moderato, severo). A questo punto illCare ti indicherà il principio attivo e la foto del rimedio più appropriato, la posologia, le interazioni e le controindicazioni, i consigli di utilizzo.

Se scopri che il farmaco suggerito da illCare non è presente nel tuo armadietto dei medicinali, puoi sfruttare la funzione «in Farmacia» che ti indicherà la farmacia più vicina oppure, ti consentirà ordinare il farmaco in questione e di riceverlo comodamente a casa.

Occhio però, illCare non sostituisce il parere del medico ed è solo in grado di di fornire una serie di informazioni su malattie e farmaci e non è possibile acquistare farmaci che necessitano di prescrizione medica attraverso quest’app.

Per maggiori informazioni si può consultare il sito dell’app all’indirizzo: http://www.illcare.it/chi-siamo/.

Il dott. Arturo Iorio, ideatore dell’app afferma:

Il farmacista è libero di consigliare i medicinali da banco, a patto che vengano messi in evidenza effetti indesiderati e collaterali. Da poco c’è la possibilità (dietro autorizzazione del ministero e della regione competente) di vendere i medicinali da banco online per le farmacie e parafarmacie.”

E che dire della vendita di farmaci online? La ragione per cui non è possibile vendere i medicinali con obbligo di prescrizione online è – sottolinea Iorio – per cautelare la salute del paziente. Nessuno potrebbe garantire che il prodotto ordinato sia quello richiesto, e soprattutto se è stato conservato e spedito a temperature ottimale senza una certificazione.

Sono tutte domande che garantiscono la sicurezza della terapia e la salute del paziente.

Oumuamua sarà monitorato da Breakthrough Listen

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Oumuamua, il misterioso asteroide di grandi dimensioni proveniente da un diverso sistema stellare, che sta attraversando il nostro sistema solare sarà esaminato da uno dei più grandi telescopi al mondo alla ricerca di eventuali segni di tecnologia aliena.

Il telescopio Green Bank esaminerà il misterioso asteroide a forma di sigaro per verificare l’eventuale presenza di segni di tecnologia aliena. L’osservazione inizierà mercoledì e sarà svolta da Breakthrough Listen, un programma astronomico globale utilizzato per la ricerca di prove della presenza di altre civiltà.

Il corpo, dotato di un’insolita forma a sigaro lungo circa 400 metri e largo circa 40, è stato avvistato nel sistema solare dagli astronomi del telescopio Pan-Starrs alle Hawaii nel mese di ottobre ed è stato chiamato ‘Oumuamua, parola hawaiana che significa “messaggero“. L’oggetto sta percorrendo il sistema solare ad una velocità di 315.000 km/h.

“‘La presenza di Oumuamua all’interno del nostro sistema solare offre al programma Breakthrough Listen un’opportunità per raggiungere sensibilità senza precedenti verso possibili trasmettitori artificiali e dimostrare la nostra capacità di tracciare oggetti vicini e in rapido movimento”, ha dichiarato Andrew Siemion, Direttore del Centro di ricerca SETI di Berkeley. “Capire se questo oggetto sia artificiale o naturale, è un grande test per Breakthrough Listen.”

“Molto probabilmente si tratta di una steroide di origine naturale ma, poichè non abbiamo altre esperienze di corpi spaziali con quella forma, vorremmo accertarci che la sua peculiarità non abbia una qualche origine artificiale. Proveremo anche a monitorarne eventuali emissioni radio.” Avi Loeb, professore di astronomia all’Università di Harvard e consulente del progetto Breakthrough Listen ha dichiarato che “Se l’oggetto emettesse segnali, anche debolissimi, di origine artificiale, lo sapremo immediatamente.”

Il telescopio, che si trova nel West Virginia, ascolterà i segnali radio di ‘Oumuamua attraverso quattro diverse bande di trasmissione radio. Il potente telescopio può rilevare segnali deboli come quelli emessi da un telefono cellulare. Oumuamua si trova due volte più lontano dalla Terra rispetto al sole.

Il corpo celeste lungo 400 metri è dieci volte più lungo di quanto non sia largo, è ritenuto un asteroide interstellare da molti astronomi, ma la sua forma è diversa da qualsiasi altra vista prima e questo ha suscitato la curiosità di molti ricercatori.

Il progetto Breakthrough Listen è stato lanciato da Stephen Hawking nel 2015 ed è finanziato dal miliardario russo Yuri Milner. Mira ad ascoltare i segnali radio provenienti da potenziali altre civiltà al di fuori del nostro sistema solare.

La NASA annuncia una conferenza stampa per illustrare una nuova scoperta di Kepler

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Giovedì 14 dicembre, la NASA ospiterà una teleconferenza multimediale alle 13:00 EST (ore 19.00 italiane) per annunciare l’ultima scoperta fatta dal suo telescopio spaziale Kepler. La scoperta è stata fatta da ricercatori che hanno utilizzato il software di apprendimento automatico di Google. L’apprendimento automatico è un approccio all’intelligenza artificiale e dimostra nuovi modi di analizzare i dati di Kepler.

I partecipanti al briefing sono:

  • Paul Hertz, direttore della Divisione Astrofisica presso la sede della NASA a Washington
  • Christopher Shallue, ingegnere informatico senior presso Google AI a Mountain View, California
  • Andrew Vanderburg, astronomo e NASA Sagan Postdoctoral Fellow presso l’Università del Texas, Austin
  • Jessie Dotson, scienziata del progetto Kepler presso il Centro di ricerca Ames della NASA nella Silicon Valley in California

Per informazioni di accesso telefonico, i media devono inviare i loro nomi, affiliazioni e numeri di telefono a Felicia Chou su  felicia.chou@nasa.gov  entro e non oltre le ore 12 dicembre. Le domande possono essere inviate su Twitter durante la teleconferenza utilizzando l’hashtag #askNASA.

L’audio e le immagini della teleconferenza verranno trasmesse in diretta a:

https://www.nasa.gov/live

Quando Kepler è stato lanciato nel marzo 2009, gli scienziati non sapevano quanto i pianeti fossero al di fuori del nostro sistema solare. Grazie al tesoro di scoperte di Keplero, gli astronomi ora credono che possa esserci almeno un pianeta in orbita attorno a ogni stella nel cielo.

Kepler ha completato la sua missione principale nel 2012 e ha continuato a raccogliere dati per un ulteriore anno in una missione estesa. Nel 2014, la navicella spaziale ha iniziato una nuova missione estesa chiamata K2, che continua la ricerca di pianeti al di fuori del nostro sistema solare, noti come pianeti extrasolari, introducendo nuove opportunità di ricerca per studiare stelle giovani, supernove e altri fenomeni cosmici.

Per ulteriori informazioni sulla missione Kepler della NASA, visitare:

https://www.nasa.gov/kepler

Fonte: NASA

Boeing batterà SpaceX nella corsa verso Marte?

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La corsa per Marte è iniziata, a quanto pare, visto che Dennis Muilenburg, CEO di Boeing, ha affermato che la sua compagnia sta aiutando la NASA a costruire il grande razzo che porterà astronauti americani sul Pianeta Rosso prima che possa farlo SpaceX, la compagnia spaziale di Elon Musk.

l’amministratore delegato della Boeing Dennis Muilenburg ha dichiarato nel corso di un’intervista sulla alla CNBC che “Alla fine arriveremo su Marte, e credo fermamente che la prima persona che vi metterà piede su Marte arriverà trasportata da un razzo Boeing”.

Boeing è l’appaltatore principale dell’SLS, lo Space Launch System della NASA , progettato per il lancio di missioni nello spazio profondo utilizzando la nuova navicella spaziale Orion (Altri contractors del progetto SLS sonoUnited Launch Alliance, Orbital ATK e Aerojet Rocketdyne).

La NASA progetta di costruire una stazione spaziale, “Deep Space Gateway” vicino alla luna, con equipaggio permanente che sarà supportato attraverso la navicella Orion, per assemblare la navicella spaziale studiata per inviare esploratori su Marte. Il primo lancio di test è previsto per il 2019.

Elon Musk, dal canto suo, progetta da lungo tempo di inviare uomini su Marte e di avviare la realizzazione di una colonia entro il 2024. A questop scopo, la sua SpaceX sta sviluppando un grande vettore di lancio riutilizzabile, il Falcon Heavy riutilizzabile o BFR, che sarà utilizzato per portare astronauti su Marte, la Luna ed altre destinazioni nello spazio profondo. Secondo quanto comunicato da SpaceX, il nuovo razzo Falcon heavy farà il suo primo volo a gennaio 2018. La scorsa settimana, Musk ha annunciato su Twitter che il primo volo di prova del Falcon Heavy porterà nello spazio la sua Tesla Roadster. La sua destinazione? L’orbita di Marte

Quindi il guanto di sfida nella corsa verso Marte sembra essere stato lanciato.

In risposta a un  post su Twitter che citava la rivendicazione di Muilenburg su chi arriverà primo su Marte, Musk si è limitato a rispondere semplicemente: “Fallo“.

Il team tecnico di sviluppo della Boeing ha, a sua volta, replicato: “Game on!”

Insomma, il Team Boeing ha lanciato la sfida a SpaceX ma c’è da dire che se l’azienda di Elon Musk manterrà gli impegni presi in termini di tempistiche nessuno potrà batterlo nella corsa verso il pianeta rosso. Se invece i programmi di Elon Musk dovessero essere procrastinati per una qualsiasi ragione, problemi tecnici o di finanziamenti in primis, tutto verrebbe rimesso in discussione.

Chi sarà a portare il primo uomo a camminare su Marte?

Non vediamo l’ora di scoprirlo!

Fonte: space.com

Navi su Marte

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di Oliver melis

Se su Marte un tempo c’era l’acqua, forse c’erano laghi, fiumi e oceani. Questo comporta forse che in passato, secondo alcuni non troppo remoto, su Marte sia esistita una fiorente civiltà che ha lasciato innumerevoli strutture artificiali, costruzioni, muraglie, piramidi, cupole e navi.

Il canale Youtube Paranormal Crucible afferma di aver trovato un enorme oggetto artificiale sul suolo del pianeta rosso e questo oggetto sarebbe una nave spaziale gigantesca. Il sito in questione avrebbe utilizzato immagini satellitari prese direttamente dal sito della sonda NASA Mars Global Surveyor: si proprio dai cattivoni, insabbiatori dell’ente per la ricerca spaziale americana.

mars anomaly space ship alien2024 Oct. 27Per il sito Paranormal Crucible, l’immagine raffigurerebbe, senza ombra di dubbio, una nave spaziale lunga quasi due chilometri, abbandonata sul suolo marziano.

Per altri invece non si tratterebbe di nulla di più che di una parte di terreno rialzato, una specie di collinetta o una formazione rocciosa, una delle tante su Marte, come tanti sono i presunti artefatti che abbiamo citato ma che, fino ad oggi, si sono rivelati essere parte integrante del panorama e certamente nulla di artificiale.

mars anomaly space ship alien2028 Oct. 27

Nelle foto sopra potete osservare la ricostruzione della nave effettuata dal sito Paranormal Crucible.

Se la NASA insabbia questi oggetti, come mai lascia che queste documentazioni girino liberamente e siano a disposizione di chiunque? Ce lo domandiamo da tempo e la risposta è per noi semplicissima: fare informazione in modo serio forse non paga quanto produrre fake news e bufale che una rete sempre più assetata di curiosità trasforma in una sorta di contro cultura.

Non ce ne vogliano gli appassionati di temi misteriosi ma queste notizie non hanno nulla da spartire con l’informazione e la conoscenza.

NASA: “la palla di cannone” avvistata su Marte non è quello che sembra

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La NASA ha smentito la teoria diffusa sul web da un entusiasta degli UFO secondo cui in una fotografia ripresa dal rover Curiosity sembrerebbe esserci una palla di cannone appoggiata sul suolo polveroso di Marte.

Se mai avessimo trovato una vera palla di cannone su Marte, tutto quello che sappiamo sulla storia del Pianeta Rosso verrebbe rimesso in discussione. Quel momento non è ancora arrivato.” È la risposta dell’agenzia spaziale americana affidata ad un tweet rilasciato dall’account twitter del rover Mars Curiosity della NASA in un messaggio pubblicato insieme ad alcune foto in cui vengono evidenziati diversi oggetti sferici trovati sul pianeta:

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L’immagine pubblicata da Curiosity mostra una forma una sfera perfetta tra i sassi e la polvere del suolo marziano. Si tratta di un’immagine scattata e pubblicata tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 che sta ricevendo una rinnovata attenzione grazie a un post del 2 dicembre sul popolare blog ufosightingsdaily.com, che definisce la sfera come una “palla di cannone delle dimensioni di una una palla da softball” e suggerisce che potrebbe essere la prova di una guerra su Marte.

La NASA afferma che la sfera è in realtà di dimensioni inferiori a un quarto di pollice (5 millimetri) ed è composta da solfato di calcio, sodio e magnesio.

Europa potrebbe avere un’attività tettonica che fornisce cibo al suo oceano

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Sono emerse nuove prove della presenza di attività tettonica sulla luna di Giove Europa, che potrebbe collaborare a fornire risorse alimentari alle eventuali forme di vita che potrebbero essere presenti nell’oceano sotto la coltre di ghiaccio superficiale.

Secondo quanto Pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Planets, i ricercatori della Brown University di Rhode Island hanno utilizzato modelli computerizzati per verificare se la subduzione fosse possibile nel guscio ghiacciato di Europa.

La subduzione è il processo attraverso il quale una placca tettonica scorre sotto l’altra. La Terra è l’unico pianeta in cui siamo sicuri che avvenga un’attività tettonica, mentre, degli altri corpi del sistema solare, ci sono sospetti che almeno Mercurio presenti movimenti delle placche tettoniche.

Secondo questa ricerca, quindi, anche Europa potrebbe presentare attività tettonica, si tratta di un’ipotesi già teorizzata in precedenza. I modelli computerizzati hanno provato a verificare come questo processo potrebbe svolgersi su questa luna ghiacciata e l’ipotesi è che il guscio ghiacciato di Europa potrebbe avere due strati. Uno sarebbe un sottile strato esterno di ghiaccio molto freddo, l’altro uno strato leggermente più caldo di ghiaccio convettivo.

In presenza di quantità variabili di sale nel guscio esterno ghiacciato, potrebbe essere possibile che i piatti dal guscio esterno si immergano nel guscio inferiore. O, in altre parole, avvenga il fenomeno che chiamiamo subduzione.

Su Europa, possiamo vedere le regioni in cui il guscio ghiacciato sembra espandersi, non c’erano però ipotesi certe su come questo processo potrebbe avvenire. Questa nuova ricerca sembrerebbe fornire una risposta almeno parziale.

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Come la tettonica delle placche potrebbe aver luogo su Europa. Noah Kroese, I.NK / NASA

Abbiamo prove di estensione e diffusione delle placche di ghiaccio superficiali di europa e ci siamo domandati dove andasse a finire quel materiale” Ha dichiarato Brandon Johnson, l’autore principale dello studio.

Sulla Terra, la risposta è nelle zone di subduzione. Ciò che abbiamo cercato di dimostrare è che vi sono ipotesi ragionevoli, adeguate alle condizioni di europa, secondo le quali la subduzione potrebbe accadere anche lì, il che, dal nostro punto di vista, è davvero eccitante.”

La ricerca è particolarmente interessante perché è probabile che la crosta superficiale sia ricca di sostanze chimiche in grado di svolgere un ruolo nutritivo per la vita. In pratica, nelle zone di subduzione delle placche, queste sostanze potrebbero entrare in contatto con l’oceano al di sotto della superficie ghiacciata.

Se effettivamente c’è vita in quell’oceano, la subduzione offre un modo per fornire i nutrienti di cui avrebbe bisogno“, ha concluso Johnson.

Nella nostra ricerca della vita al di fuori della Terra, Europa sembra essere una scommessa abbastanza buona, e se davvero presentasse una tettonica a placche, allora qualsiasi eventuale forma di vita fosse presente nel suo oceano potrebbe avere una migliore possibilità di sopravvivere.

A mani Nude di Ferdinando Orsi – con Gabriele Orsi e Susanna Marcellini

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Fernando Orsi è stato ed è (perché da quel ruolo non ci si stacca mai) un portiere d’altri tempi. Tempi di uomini e non di supereroi, in cui l’applicazione, la serietà e la grande preparazione tecnica e atletica non precludevano lo spazio alla leggerezza nell’interpretare un mestiere che era anche, e forse soprattutto, un magnifico gioco.

In questa autobiografia romantica, Orsi ci racconta con sincerità e ironia la sua bella storia: la mamma romanista e il papà laziale, le giovanili nella Roma e la maturità nella Lazio, dove rimane per vent’anni. E poi i compagni “storici” come Giordano, Manfredonia, D’Amico, gli allenatori improbabili come Lorenzo, gli autogollisti implacabili come Miele. E anche la celebre tripletta subita da Maradona, perché fare il portiere significa anche questo. Storie di sport e di vita che s’incastrano con i momenti più intensi della nostra cronaca: quella degli anni Settanta e Ottanta,due decenni agli antipodi, e poi via via fino al mondo e al calcio di oggi. A fare da sfondo, i ricordi emozionati ed emozionanti di un figlio, Gabriele, che racconta un padre calciatore. Anzi, un padre portiere, che è decisamente un’altra cosa.

Fernando Orsi è nato a Roma nel 1959. Ha giocato da professionista nel Siena, nel Parma, nell’Arezzo e nella Lazio, dove ha terminato nel 1998 la carriera di calciatore per iniziare quella di preparatore dei portieri e poi, nel 2001, quella di allenatore, come vice di Roberto Mancini; nel 2004 ha seguito Mancini all’Inter, e nel 2007 ha esordito sulla panchina del Livorno. Dopo l’ultima esperienza alla guida della Ternana, dal 2011 fa parte in pianta stabile della scuderia di Mediaset Premium come opinionista.Gabriele Orsi è nato nel 1991 e si è laureato in Lettere classiche all’Università La Sapienza di Roma, dove vive e prosegue gli studi. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo, Ali di piombo (Curcio).

Susanna Marcellini, giornalista, è redattrice per l’emittente radiofonica Radio Radio. Per Ultra ha scritto Rosa d’amore, Bomber (con Roberto Pruzzo) e Cobra (con Sandro Tovalieri). Nel 2016 ha vinto il Premio internazionale di Letteratura Sportiva Antonio Ghirelli.

orsi

Cosa succede se Trump fa saltare la net neutrality

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Tutti i siti sono uguali davanti alla connessione, stabilisce la legge voluta da Obama per fissare un principio democratico che esiste da quando esiste internet. E che ora rischia di sparire.

Dopo l’accordo sul clima di Parigi e l’intesa sul nucleare iraniano, l’amministrazione Trump si prepara a demolire un altro dei principali lasciti della presidenza Obama: la legge sulla net neutrality. Ovvero il principio in base al quale ogni sito internet ha pari dignità e nessun provider può decidere se rendere più lento o più rapido l’accesso a una determinata pagina, né creare “corsie preferenziali” sulle autostrade della rete, ovvero proporre pacchetti con connessioni più veloci a pagamento. I giganti del web, da Google a Facebook, lanciano un allarme che è anche democratico. I provider, ovvero le aziende che materialmente forniscono la connessione, come ComcastVerizon e AT&T, si fregano invece le mani, pregustando l’impennata dei fatturati che verrebbe garantita da una “deregulation” che non renderebbe più il traffico uguale per tutti.

Confidano fonti ben informate a Politico che Ajit Pai, il nuovo presidente della Federal Communication Commission (Fcc), è pronto a presentare nei prossimi giorni un piano per il “repeal”, ovvero l’abrogazione, della norma voluta da Obama per fissare nero su bianco un principio che esiste da quando esiste internet. Salterebbero così le regole federali che impediscono ai provider di rallentare, bloccare o imporre pagamenti a dei siti in maniera discriminatoria, cioè garantendo nel frattempo ad altri un trattamento differente.

Cosa succede se Trump fa saltare la net neutrality
Una manifestazione per la net neutrality

Perché è una questione di democrazia

Comprendere perché si tratti di una questione di democrazia è semplice. Da una parte, i clienti più ricchi potrebbero godere di una connessione superveloce, mentre chi ha meno soldi da spendere in bollette si ritroverebbe con un pacchetto “free basics” e rivivrebbe l’ebrezza vintage dei vecchi modem a 56k. Dall’altra, ogni provider potrebbe scegliere quali siti privilegiare e quali no, magari sulla base delle pressioni politiche del momento o di altre forme di lobbying. Per esempio, un’azienda multinazionale si ritroverebbe con le risorse necessarie per poter garantire un accesso rapido alla propria pagina, qualora i provider decidessero di monetizzare su questo fronte, mentre una piccola impresa resterebbe al palo.

 Non finisce qui: verrebbero cancellate anche le “regole di condotta generale” che consentono alla Fcc di intervenire sulle politiche dei provider che considerano irragionevoli. Le competenze passerebbero in parte alla Federal Trade Commission, che avrebbe lo scopo di vigilare sul rispetto delle norme sulla concorrenza. I provider sarebbero sottoposti all’obbligo di informare i consumatori sulle loro pratiche su materie come il rallentamento o l’accelerazione della connessione.
 Secondo Politico, il piano verrà votato il 14 dicembre dal board della Fcc, il cui portavoce non ha voluto commentare le indiscrezioni. I pesi massimi del web, da Netflix ad Air B&B, da Reddit a PornHub, si preparano invece a una nuova dimostrazione come quella dello scorso luglio, quando si oscurarono o rallentarono per far toccare con mano all’opinione pubblica uno scenario che, se Pai andrà avanti, diventerà realtà. Almeno per chi non potrà permettersi altrimenti.

@CiccioRusso_Agi

Fonte: Agenzia AGI

Le storie sul furto di reni

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La recente pandemia ha infierito su tantissime realtà e ha messo in ginocchio molti lavoratori. L'Africa ha subito un grande deficit con il turismo inesistente. Per compensare questa enorme lacuna e per conservare la fauna selvatica è nato il Safari virtuale, per aiutare la gente che vive di questo, ma anche gli animali e la natura

di Oliver Melis

Come altre leggende, quella degli espianti di rene da donatori involontari è stata italianizzata a partire dai miti d’oltre oceano e si è diffusa principalmente in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia grazie alla stampa locale che si è interessata a questi casi che vennero però prontamente smentiti dalle forze dell’ordine.

A marzo ’94 su La stampa apparve un articolo in cui si riportava la leggenda della donna fascinosa e del malcapitato cui, dopo essere stata somministrata della droga, veniva espiantato un rene.

L’articolo faceva riferimento a un uomo di Imperia che in realtà non era mai incappato in simili vicissitudini.

La leggenda conosce diverse varianti: un uomo viene agganciato in un bar o in una discoteca da una bella donna e il mattino dopo si risveglia davanti a un ospedale, in un fosso o in una camera d’albergo privo del rene e con una flebo attaccata al braccio.

La leggenda è simile alla nota AIDS Mary, quando un felice abbordaggio del protagonista si conclude con il ritrovamento di una scritta sullo specchio del bagno, impressa con il rossetto: “Benvenuto nel mondo dell’AIDS”.

Ma nonostante le tante analogie con la leggenda dell’AIDS quella del rene rubato non deve essere presa troppo alla leggera, infatti storie simili a quelle raccontate in Italia erano apparse in nazioni come la Turchia, la Germania, il Belgio, la Danimarca, l’Olanda, e l’Irlanda. Le precedenti versioni europee, come riporta Paolo Toselli nel libro “La famosa invasione delle vipere volanti”, vedevano il protagonista impegnato in un viaggio all’estero, viaggio che si compiva in paesi esotici o Est europeo, dove come è noto il mercato degli organi è tutt’oggi particolarmente attivo e redditizio.

Stefano Bagnasco del CICAP sottolinea però che la leggenda del rene non è verosimile, perché espiantare un organo richiede una certa tempistica e non è certamente cosa semplice da eseguire, anche se i “furti” di rene sono possibili, magari in quei paesi dove avviene il racket degli organi, per esempio nel 2008 il Washington Post, che non è una testata da gossip, ha pubblicato l’articolo India Uncovers Kidney Racket dove metteva a nudo il racket del traffico d’organi che vedeva “vittime” i lavoratori più poveri del paese, attirati da false promesse di lavoro giornaliero per essere poi “depredati” di un rene…

Insomma, bufala si ma fino ad un certo punto. Quasi certamente queste cose non capitano nell’occidente evoluto ma non sono rare in paesi meno evoluti o socialmente più poveri.

Qualche volta le leggende metropolitane hanno qualcosa di più di un fondo di verità.

Fonte: La tela nera