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Il favoloso robot umanoide dotato di intelligenza artificiale evoluta presentato dal canale tv Russia 24

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Questa settimana la televisione di stato russa ha offerto al suo pubblico la copertura di un forum di robotica. Si trattava di un evento rivolto soprattutto ai giovani appassionati di robotica ma la parte che ha attirato l’attenzione dell’emittente era un robot dal comportamento incredibilmente umano chiamato Boris.

Nel corso della trasmissione, Boris si è esibito in complessi passi di danza ed in conversazioni con i conduttori.

Boris, è stato definito dai conduttori della trasmissione “il robot più moderno del paese” e a riprova di questo, il robot ha risposto alle domande dell’intervistatore associando le sue parole a movimenti straordinariamente umani.

La registrazione della trasmissione è stata caricata su You Tube dove, però, più di uno spettatore ha avanzato dubbi e sospetti sul comportamento fin troppo realistico del robot. Effettivamente, il robot mostrato da Russia 24 rappresenterebbe un progresso sorprendente nella robotica e un enorme salto nell’evoluzione di un’intelligenza artificiale in grado di imitare gli esseri umani.

Dopo la pubblicazione del video, il sito russo TJournal, ha avanzato dei sospetti e deciso di indagare più a fondo: “Come è possibile che gli scienziati russi abbiano raggiunto un simile risultato così rapidamente e senza pubblicare risultati intermedi? E perché gli hanno dato la forma di un costume da robot con un uomo al suo interno, piuttosto che realizzare una macchina incernierata?” Queste sono state le domande che hanno posto su Twitter.

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In effetti, è bastata una rapida indagine sulle immagini disponibili per dimostrare che Boris sembra un umano in un completo robotico perché è un umano in un costume da robot.

Le foto trasmesse mostrano chiaramente che il robot ha un collo umano, che non assomiglia ai classici “pezzi di filo e metallo” che normalmente si trovano all’interno di un robot.

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Ulteriori indagini hanno permesso a TJournal di scoprire che un uomo si era esibito indossando un Alyosha, un costume da robot creato da una compagnia chiamata Show Robots

Gli organizzatori dell’evento si sono difesi dicendo che nessuno di loro ha mai affermato che Boris fosse qualcosa di diverso da un uomo in un costume molto costoso, secondo quanto riferisce la BBC.

Russia 24, che nella sua trasmissione ha parlato del robot come fosse realmente una macchina provvista di una straordinaria Intelligenza Artificiale e una grande fluidità di movimenti, non ha ancora rilasciato una dichiarazione sul fatto.

Spazio, nuova frontiera: ecco gli eventi astronomici e spaziali già previsti per il 2019

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Dal punto di vista dell’esplorazione spaziale e dell’evoluzione tecnologica legata alla conquista del sistema solare il 2018 è stato un anno straordinario, con tanti avvenimenti eccitanti ed interessanti che hanno dimostrato il sempre maggiore interesse dell’industria pubblica e privata di tutto il mondo per questa nuova straordinaria frontiera.

SpaceX, nello scorso febbraio, ha effettuato la prima missione del più potente lanciatore attualmente attivo: il Falcon Heavy, che oltre a decollare e raggiungere senza problemi l’orbita alta ha lanciato, a titolo dimostrativo, la Tesla Roadster del suo CEO Elon Musk, con a bordo un manichino in tuta da astronauta, oltre l’orbita di Marte, che ha superato un mese fa. A fine anno SpaceX avrà migliorato il suo record di lanci annuali portandolo a 22.

La NASA, tra le altre cose ha lanciato verso il Sole la Sonda Parker, destinata a studiare da vicino la nostra stella e ha fatto atterrare con successo il lander Insight che studierà le profondità di Marte. Inoltre, a primavera la NASA, con l’aiuto di SpaceX, ha lanciato il telescopio orbitale TESS destinato a studiare i pianeti extrasolari.

La Cina ha lanciato una marea di satelliti ed inviato una sonda con a bordo un lander ed un rover verso la Luna.

Sono state anche molte le aziende private e le agenzie spaziali di piccoli paesi che si sono messe in vista. Su tutte oggi spicca Virgin Galactic, capace di mandare per la prima volta la sua navetta ibrida ai confini tra atmosfera e spazio e può ora prepararsi per i primi voli turistici ai limiti dell’atmosfera.

Intanto, noi appassionati già possiamo iniziare a leccarci i baffi per quello che ci riserva il 2019 che deve ancora cominciare ma già prevede un fitto calendario di eventi. Vediamo gli eventi più salienti già annunciati che ci aspettano.

Questo articolo verrà aggiornato man mano che verranno comunicati nuovi eventi.

1 gennaio 2019: La sonda New Horizons della NASA sorvolerà Ultima Thule, l’oggetto più lontano che l’umanità abbia mai provato a visitare

Dopo che la sonda New Horizons della NASA ha sorvolato Plutone nel luglio 2015, la sua missione è stata prolungata grazie alle buone prestazioni e ai margini ancora disponibili. La nuova destinazione decisa per la sonda a propulsione nucleare fu un corpo celeste chiamato Ultima Thule , o 2014 MU69. L’oggetto si trova nella fascia di Kuiper, a circa 4 miliardi di miglia dalla Terra. Nella notte tra il 31 dicembre 2018 e per tutto il 1 gennaio, New Horizons sorvolerà, studierà e fotograferà l’oggetto misteriosoIl flyby di New Horizon farà di Ultima Thule l’oggetto più distante mai visitato dall’umanità.

3 gennaio: la Cina diventa la prima nazione a sbarcare dall’altra parte della luna

La Cina sta perseguendo un’ambiziosa campagna di esplorazione lunare chiamata Chang’e. La missione Chang’e-4, lanciata il 7 dicembre scorso, tenterà di depositare sulla superficie lunare un lander ed un rover per studiare il polo sud lunare dal lato nascosto della Luna. Per la prima volta un oggetto di fabbricazione umana scenderà dolcemente su quel lato della Luna.

3-4 gennaio: pioggia di meteoriti dei Quadrantidi

Nel 2019, la brillante luce lunare non ostacolerà la visibilità di questa pioggia annuale di meteoriti. L’evento avrà il suo picco nella serata del 3 gennaio e durerà fino all’alba del giorno successivo. I quadrantidi possono produrre da 50 a 100 meteore all’ora, secondo EarthSky ma per godere appieno dell’evento sarà necessario trovarsi in un’area priva di inquinamento luminoso.

6 gennaio: eclissi solare parziale

La luna scivolerà di fronte al sole, oscurandolo parzialmente, per coloro che si trovano nell’Asia nord-orientale e nell’Oceano Pacifico settentrionale.

17 gennaio: SpaceX lancerà per la prima volta la sua capsula passeggeri Dragon Crew

January 17: SpaceX plans to launch its Crew Dragon spaceship for the first time

SpaceX testerà la sua nuova capsula Dragon Crew,in grado di trasportare fino a sette astronauti, che verrà utilizzata per tornare a lanciare astronauti dal suolo americano. Il lancio avverrà da Cape Canaveral, in Florida. Il veicolo è stato progettato e costruito per la NASA per sostituire gli space shuttle ritirati nel 2011. Questo primo volo, chiamato Demo-1, o DM-1, sarà privo di equipaggio e attraccherà alla ISS per poi sgancersi automaticamente e rientrare sulla Terra.

20-21 gennaio: eclissi lunare totale

La Terra coprirà il sole durante la luna piena, proiettando un’ombra rosso rubino sulla superficie lunare. L’America del Nord e del Sud saranno le prime aree a vedere questo evento astronomico.

Gennaio (TBD): SpaceIL dovrebbe essere la prima compagnia privata a lanciarsi verso la luna

January (TBD): SpaceIL plans to be the first private company to launch toward the moon
Il lander lunare “Sparrow”, progettato e costruito da SpaceIL. – SpaceIL

SpaceIL, un’organizzazione senza scopo di lucro sostenuta da un miliardario Israeliano, ha costruito un lander che conta di inviare sulla Luna entro il mese di gennaio.

L’organizzazione si era formata per competere per il premio Google Lunar X da $ 20 milioni, ma quella competizione si è conclusa senza un vincitore a marzi di quest’anno. Indipendentemente da ciò, SpaceIL ha continuato a sviluppare il suo veicolo spaziale e ora è prenotato per il lancio su uno dei razzi Falcon 9 di SpaceXSpaceIL spera di riuscire a lanciare il suo lander oltre l’orbita terrestre per tentare di inviarlo sulla Luna dove il lander tenterà di scendere incolume circa due mesi dopo il lancio.

A quanto se ne sa, il lancio è programmato durante il mese di gennaio, il che significa che lo sbarco lunare potrebbe avvenire nel marzo 2019. Se avesse successo, la missione renderebbe SpaceIL la prima entità privata, e Israele il quarto paese, ad atterrare mai sulla luna.

30 gennaio: l’India lancerà il Chandrayaan-2, la sua seconda missione spaziale autonoma

January 30: India's launch of Chandrayaan-2, the nation's second moon mission
Il razzo GSLV Mark III dell’Organizzazione di ricerca spaziale indiana, un tipo di lanciatore che tenterà di inviare la missione Chandrayaan-2 sulla Luna. – ISRO

La missione Chandrayaan-2 (ISRO) sarà la seconda missione lunare per l’India e la sua agenzia spaziale, avrà un orbiter, un lander e un rover a sei ruote per esplorare la superficie lunare. Questa missione segue la prima missione lunare ISRO, La Chandrayaan-1, lanciata nel 2008. Oltre a fotografare la luna, il satellite indiano lanciò una sonda a schiantarsi sulla superficie, sollevando polvere per studi a distanza.

12 febbraio (e altre sei volte nel 2019): l’astronave Juno della NASA sorvolerà Giove

La missione Juno ha raggiunto Giove a luglio 2016 e da allora ha scattato una serie di bellissime immagini del gigante gassoso. L’orbita allungata del veicolo spaziale lo porta oltre il pianeta una volta ogni 53,5 giorni nei flybys chiamati perijoves. Juno ha esplorato finora alcuni dei segreti più profondi di Giove, compreso il mistero del perché la sua Grande Macchia Rossa si sta riducendo. La NASA ha ufficialmente esteso la missione di Juno, dando al robot ancora qualche anno per continuare a sondare Giove.

Il Perijove 18, il primo del 2019, è previsto per il 12 febbraio. I responsabili di missione hanno programmato altre sei manovre di questo tipo per quest’anno: il 6 aprile, il 29 maggio, il 21 luglio, il 12 settembre, il 3 novembre e il 26 dicembre.

SpaceX ha programmato di lanciare in orbita quasi 12.000 satelliti entro i prossimi dieci anni. L’obiettivo è quello di coprire tutta la Terra con un servizio Internet molto più veloce, più economico e più efficiente di qualsiasi servizio attuale. La società ha ricevuto l’approvazione dalla FCC per costruire la rete.

Tuttavia, OneWeb, una società con sede a Londra, prevede di lanciare molti satelliti per istituire lo stesso servizio il prima possibile. I primi 10 sono previsti per il lancio a febbraio ed altri 10 potrebbero seguire ad agosto.

Marzo: Boeing potrebbe effettuare il primo volo di prova della Starliner CST-100, la sua capsula per trasporto passeggeri

March (TBD): Boeing plans to launch its CST-100 Starliner spaceship for the first time
Un’illustrazione della Boeing CST-100 Starliner. – Boeing

Come SpaceX, Boeing sta lavorando ad un veicolo spaziale che aiuterà la NASA a traghettare astronauti da e verso l’orbita. L’astronave di Boeing è chiamata CST-100 Starliner: come per la Dragon di SpaceX, il veicolo volerà autonomamente verso la stazione spaziale.

Febbraio 2019: SpaceX dovrebbe lanciare il suo secondo razzo Falcon Heavy

La prossima missione del lanciatore pesante di SpaceX si chiama Space Test Program-2L’obiettivo è quello di lanciare un gruppo di satelliti militari in orbita. Oltre a questi, verrà lanciato l’esperimento della NASA Deep Space Atomic Clock. Si tratta di un orologio che mira ad offrire una precisione senza eguali nel tempo alle missioni nello spazio profondo, che dovrebbero migliorare le comunicazioni e la navigazione.

4 aprile e 1 settembre: la sonda solare Parker toccherà punti sempre più vicini al Sole

Il Parker Solar Probe (PSP) della NASA è diventato l’oggetto più veloce creato dall’uomo. Il 5 novembre 2018, ha sorvolato il Sole a più di 341.000 Kmh: quasi 193 chilometri al secondo (3,3 volte più veloce della sonda spaziale Juno verso Giove). È abbastanza veloce per volare da New York a Tokyo in meno di un minuto.

La PSP farà altri due sorvoli quest’anno, ognuno più vicino al sole e leggermente più veloce di quello precedente. L’obiettivo è quello di sciogliere due misteri che durano da 60 anni: perché il sole ha un vento solare e pericolose espulsioni di particelle, e come mai la corona – l’atmosfera esterna della stella – può riscaldarsi fino a essere circa 100 volte più calda della superficie. PSP eseguirà un flyby di Venere il 26 dicembre 2019. La manovra utilizzerà la gravità del pianeta per spingere l’astronave in un’orbita più stretta intorno al sole.

6-7 maggio: pioggia di meteoriti Eta Aquarids

Secondo SeaSky.org, Eta Aquarids provocherà una pioggia di meteoriti “al di sopra della media“, al livello di una meteora al minuto. Queste meteore sono i residui della cometa di Halley che la Terra attraversa.

Giugno: primo lancio con equipaggio per la Dragon Crew di SpaceX

Supponendo che la missione DM-1 della Dragon Crew senza astronauti a bordo sia un successo, SpaceX a giugno lancerà la seconda missione di test, questa volta con due astronauti a bordo, Doug Hurley e Bob Behnken, due veterani della NASA. Saranno anche i primi esseri umani a volare su un razzo di SpaceX.

2 luglio: eclissi solare totale

July 2: Total solar eclipseReuters

Nella prossima estate si verificherà un’eclisse totale di Sole, visibile, però, solo nell’emisfero australe.

Giugno (TBD): la Cina prevede di condurre un lancio di prova di un nuovo veicolo spaziale con equipaggio

June (TBD): China plans to conduct a test launch of a new crewed spacecraft
Un’illustrazione del veicolo spaziale con equipaggio di nuova generazione della Cina. – CNSA

La Cina sta accelerando il suo impegno spaziale e durante quest’anno prevede di collaudare una nuova capsula spaziale per il lancio di taikonauti chiamata New Generation Manned Spacecraft.

11 novembre: Mercurio transita davanti al sole

Il mercurio è così piccolo e così vicino al sole che è generalmente difficile da vedere. L’11 novembre 2019, transiterà davanti alla nostra stella. L’ ultima volta accadde nel 2016, precedentemente nel 2006, quindi si tratta di un evento piuttosto raro.

Fine 2019: la Cina potrebbe lanciare la missione lunare Chang’e-5

Chang’e-5 sarà la missione lunare più ambiziosa realizzata finora dalla Cina. Un lander tenterà di perforare la superficie lunare e di raccogliere un certo quantitativo di terreno lunare, per poi lanciare il campione prelevato verso la Terra. Se la missione riuscirà, la Cina otterrà i suoi primi campioni di suolo lunare da studiare.

Dicembre 2019: SpaceX prevede di effettuare il primo lancio di prova della Starship

Late 2019: SpaceX says it will conduct a test launch of Elon Musk's new Starship spaceship in southern Texas
Un’illustrazione della Starship – SpaceX

SpaceX sta sviluppando una nave spaziale ed un nuovo lanciatore pesante destinata, nei piani di Elon Musk, a portare l’uomo su Marte, anche se la prima missione prevista è quella di portare in un viaggio intorno alla Luna un miliardario giapponese. La nave si cchiamerà Starship. Elon Musk, fondatore e chief designer dell’azienda, e Gwynne Shotwell, presidente e chief operating officer, hanno entrambi dichiarato di sperare di condurre il lancio di prova dell’astronave, effettuando brevi saltelli entro la fine del 2019. L’azienda di Elon Musk ha già chiesto ed ottenuto la licenza per effettuare voli di prova nei prossimi due anni.

26 dicembre: eclissi solare anulare

December 26: Annular solar eclipse
Un’eclissi solare anulare vista dalla nave spaziale giapponese Hinode il 20 maggio 2012. – JAXA / NASA / Hinode tramite Getty Images

La Luna non orbita attorno alla Terra in un cerchio perfetto, quindi a volte sembra più piccola e più lontana. Se la Luna passa davanti al Sole nella fase di massima lontananza, si verifica un’eclissi solare anulare, ovvero accade che il cerchio nero della luna non copre interamente il disco del sole.

L’evento nel 2019 sarà visibile in parti dell’Europa, dell’Asia, dell’Australia e dell’Africa, nonché a parti dell’Oceano Indiano e del Pacifico.

Fonte: Business Insider

Iniziati i preparativi per il prossimo lancio del Falcon Heavy

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Il razzo operativo più potente di SpaceX è quasi pronto per il suo ritorno. La compagnia non ha detto una parola sul Falcon Heavy da quando ha effettuato il primo lancio, inviando la Roadster di Elon Musk con il manichino Starman oltre l’orbita di Marte. Alcuni post sui social media hanno rivelato che SpaceX è quasi pronto per lanciare nuovamente il lanciatore pesante più potente oggi operativo.

Uno dei booster laterali del Falcon Heavy è stato fotografato mentre veniva trasportato attraverso Maricopa, in Arizona, da Eric Schmidt, un membro di un gruppo Facebook di appassionati di SpaceX. Questa immagine si unisce a una foto apparsa su Reddit di un oggetto simile, sempre in Arizona e ad un video del 10 novembre che è stato ripreso mentre il booster lasciava la base di Hawthorn di SpaceX. Tutto ciò dovrebbe indicare che la compagnia aerospaziale di Musk si sta mobilitando per lanciare il Falcon Heavy, all’incirca un anno dopo il suo primo volo.

falco rinforzatore laterale pesante

La prossima missione ufficiale del Falcon Heavy è programmata tra gennaio e febbraio 2019. SpaceX è stata incaricato di lanciare il satellite per telecomunicazioni Arabsat 6A per un operatore saudita. Si prevede che decollerà dal Complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center, in Florida, secondo il programma delle missioni pubblicato dalla compagnia.

Il Falcon Heavy è decollato senza problemi nel suo primo lancio ufficiale nel febbraio scorso. I due booster laterali rientrarono alla base di lancio con uno spettacolare atterraggio simultaneo.

atterraggio boosters

Strutture anomale nel sistema solare: cosa vedono i cospirazionisti

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di Oliver Melis

Secondo molti siti sensazionalistici, e a detta di molti noti ufologi, diverse immagini fotografiche della Luna, di Marte, di Venere e di diversi satelliti del sistema solare presentano edifici di vari tipi, piramidi, sfingi, facce, muraglie, torri, città, statue e resti di astronavi appartenute ad antiche civiltà extraterrestri.

Molti ufologi e studiosi di discipline alternative, grazie a queste foto, si sono convinti che una razza aliena abbia realizzato queste opere. Anche la Terra, secondo tanti appassionati di misteri, è stata un tempo colonizzata da esseri di altri mondi che hanno realizzato le varie strutture megalitiche presenti su di essa, lasciandole ai posteri, che saremo noi, eredi di queste costruzioni.

Internet, o meglio molti siti che lo popolano, non lasciano molti dubbi in proposito: sicuramente una o più razze extraterrestri hanno edificato strutture piramidali e altri edifici sulla Terra, sulla Luna, su Marte e altri pianeti del nostro sistema stellare.

Immagini che, secondo “gli esperti” spesso sono censurate dalla rete per ovvi motivi, ovvi solo a loro però, infatti non ci spieghiamo come mai la rete prima permette la pubblicazione e poi censura e soprattutto consente a decine di cospirazionisti di usufruirne liberamente a dispetto di chi invece non vuole far conoscere la verità all’umanità…

Misteri del clickbait…

I cospirazionisti accusano da decenni la NASA di aver allestito delle finte missioni spaziali realizzando dei falsi e poi sfruttando l’enorme quantità di materiale fotografico e documentale che la stessa NASA condivide in rete, per dimostrare che… La NASA ci nasconde la presenza di manufatti alieni sulla superficie di altri mondi e nello spazio perché non vorrebbe che tutto ciò che riguarda le strutture aliene scoperte su altri pianeti, diventi di dominio pubblico.

I teorici della cospirazione non hanno nessun dubbio, la Luna , Marte e altri pianeti del sistema solare celano antiche vestigia appartenenti agli antichi viaggiatori dello spazio.

La teoria della presenza sulla Luna di vestigia costruite da una razza aliena intelligente non è nuova, per dimostrarlo, i cospirazionisti hanno studiato foto di strane luci e altre strutture anormali, attirando l’attenzione degli ufologi, secondo cui sarebbero stati identificati edifici che noi uomini appena giunti sulla soglia dello spazio non saremo in grado di realizzare.

Secondo i cospirazionisti la sonda spaziale “Clementine” è stata in grado di catturare foto compromettenti ad alta risoluzione della superficie della Luna. Durante oltre 300 orbite, la sonda ha preso moltissime immagini ad alta risoluzione ma chi era in attesa è rimasto molto sorpreso quando la Marina degli Stati Uniti, che gestiva la missione Clementine, ha pubblicato la sua prima serie di immagini pesantemente pixelate, modificate e a bassa risoluzione, per non rivelare nulla al pubblico.

La NASA e la Marina, secondo i cospirazionisti, nasconderebbero qualcosa, lo si intuirebbe chiaramente nel caso delle immagini relative alla regione “Rainer Gamma“, una zona di alto albedo larga 40 miglia a ovest del cratere Reiner. La spiegazione ufficiale del zona oscurata sarebbe la “perdita di dati“, ma per i teorici del complotto la verità è un’altra: la NASA mente.

Per gli ufologi e i cospirazionisti anche le immagini di Marte sono state modificate e censurate per sopprimere la verità sulla presenza di strutture inspiegabili, ma questo non spiega perché, invece, il presunto volto e la zona delle piramidi sia rimasta in bella vista, forse per rilasciare informazioni con il contagocce, come affermano alcuni ufologi? O, forse, perché la realtà è semplicemente diversa da quella che i cospirazionisti raccontano e su Marte non c’è nessun volto umano o alieno che sia e le piramidi sono dei semplici rilievi erosi dalla sabbia.

La NASA non ha niente da guadagnare a nascondere segreti del genere, anzi, se fosse vero che il sistema solare è pieno di artefatti alieni, quali basi, monumenti, macchine, riceverebbe molti più finanziamenti per la ricerca.

Non manca chi accusa la NASA di volersi impossessare della presunta tecnologia aliena per integrarla nella tecnologia militare statunitense perché chi possiede una tecnologia superiore domina il mondo. Come se fosse cosi semplice trovare tecnologia estremamente avanzata, capirla e riprodurla.

La ricerca scientifica per fortuna è diversa da un film di fantascienza.

Dopo la Luna e Marte non c’è pace nemmeno per Venere, il secondo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole. Ufologi, cospirazionisti e appassionati hanno diffuso immagini 3D della superficie di Venere dove comparirebbero misteriose strutture artificiali che per alcuni sono le vestigia di una civiltà antica ed evoluta ormai scomparsa.

Il video, pubblicato sul canale YouTube mundodesconocido, mostra alcune aree geografiche della mappa di Venere, ottenuta grazie alla scansione della sonda Magellano che giunse su Venere nel 1990 continuando ad orbitarvi attorno per circa quattro anni. Le immagini sono un Dem (Digital elevation model) che serve a rappresentare in formato digitale le quote di una determinata area. Così ad ogni pixel viene attribuita una quota assoluta.

Dietro a questa sigla possono esservi varie tecniche. Quando il software deve elaborare una ricostruzione 3D sarebbe meglio utilizzare materiale ad alta risoluzione, cosa che non è stata fatta per le immagini degli artefatti venusiani, ottenendo immagini distorte che sembrano mostrare apparenti artefatti in grado di trarre in inganno chi già vuole vederci qualcosa di anomalo.

Grazie al lavoro della sonda Magellano abbiamo una mappa accurata della superficie di Venere e le immagini ci mostrano numerosi vulcani e segni evidenti di una tettonica delle placche. Anche se Venere avesse avuto degli oceani ed una atmosfera simile a quella della terra ormai ha da miliardi di anni perso questi elementi – necessari alla formazione e al mantenimento di forme di vita per lunghi periodi.

Fonti: Scienze fanpage; Segnidalcielo

Hayabusa2: immagini suggestive da Ryugu ma qualche complicazione per completare la missione

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La JAXA, L’agenzia spaziale giapponese, ha comunicato ieri che in oltre 200 foto scattate dai due piccoli rover che la sonda Hayabusa2 ha scaricato sull’asteroide Ryugu, non si evidenzia un’area liscia adatta per il pianificato atterraggio della sonda per il prelievo di un campione di suolo da rimandare sulla Terra. L’operazione è pianificata per l’inizio del prossimo anno.

Il comunicato dell’agenzia giapponese rende anche noto che i due rover a energia solare sono al momento inattivi, probabilmente perché sono in una zona d’ombra, ma che continuano a rispondere ai segnali dopo tre mesi di funzionamento, parecchi giorni oltre il periodo di funzionamento previsto.

I rover Minerva II-1, chiamati anche Hopper per via del loro sistema di deambulazione a balzi, sono stati lanciati dalla sonda Hayabusa2 sull’asteroide Ryugu, a circa 280 milioni di chilometri dalla Terra, lo scorso allo scopo di raccogliere dati e informazioni sulla superficie dell’asteroide.

Le foto mostrano una superficie rocciosa ed estremamente irregolare, fatto che trasformerà il touchdown per raccogliere un campione dell’asteroide da rimandare sulla Terra, in una vera e propria sfida per i tecnici giapponesi. Il tentativo di discesa sulla superficie dell’asteroide è stato posticipato al prossimo ottobre.

La JAXA ha comunicato di avere ridotto i potenziali punti di atterraggio e che i suoi tecnici stanno analizzando i dati inviati dai rover per finalizzare i piani, inclusa la possibilità di effettuare un altro test prima di tentare effettivamente l’atterraggio.

Le foto dei rover spaziali giapponesi mostrano la superficie di un asteroide roccioso

Uno dei due rover ha percorso circa 300 metri sull’asteroide, inviando oltre 200 foto e altri dati alla navicella, che ha fatto da ponte per ritrasmettere tutto a Terra. L’altro rover ha preso circa 40 foto e ha smesso di muoversi dopo circa 10 giorni. La temperatura superficiale dell’asteroide, più bassa di quanto si pensasse, potrebbe aver contribuito a rallentare il deterioramento dei rover.

I dati raccolti finora sembrano mostrare diverse somiglianze, tra cui la forma e la superficie, con Bennu, l’asteroide che la NASA sta studiando con la sonda Osiris-Rex. I risultati iniziali mostrano che gli asteroidi sono più umidi e costellati di massi di quanto si pensasse.

Gli asteroidi, che orbitano attorno al sole ma sono molto più piccoli dei pianeti, sono tra gli oggetti più antichi del sistema solare e possono aiutare a spiegare come si è evoluta la Terra.

Le foto dei rover spaziali giapponesi mostrano la superficie di un asteroide roccioso
Le foto dei rover spaziali giapponesi mostrano la superficie di un asteroide roccioso

Virgin Galactic quasi pronta per i lanci spaziali turistici

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Oggi, 13 dicembre 2018, per la prima volta, Virgin Galactic, la compagnia di Sir Richard Branson,  ha raggiunto lo spazio.

In realtà, la VSS Unity suborbital spaceliner ha raggiunto un’altitudine massima di 82,7 chilometri durante un volo di prova, stando a quanto riferiscono i rappresentanti dell’azienda.  80 chilometri e la quota che la NASA e l’aeronautica degli Stati Uniti usano quando assegnano le ali agli astronauti, ma al di sotto della più famosa “Linea Karman” posta a 100 km di altezza. La Karman Line è la più comunemente accettata per definire il confine convenzionle tra l’atmosfera terrestre e lo spazio.

Il volo di oggi è iniziato alle 15.00 GMT quando la VSS Unity ha preso il volo sotto il suo velivolo madre, il WhiteKnightTwo, dal Mojave Air e Space Port

il WhiteKnightTwo ha sganciato la VSS Unity ad una quota di 15.000 metri, dove il pilota Mark Stucky e il copilota Frederick CJ Sturckow hanno attivato il propulsore a razzo che ha accelerato la navetta per 60 secondi, portandola a Mach 2.9, secondo la relazione dei rappresentanti di Virgin Galactic. La missione di oggi si è conclusa alle 16.15 GMT, con l’atterraggio dello spaceliner alla base Mojave su una pista di atterraggio.

Il volo è stata la quarta missione di test del razzo VSS Unity, che Virgin Galactic ha presentato ufficialmente  a febbraio 2016. Gli altri tre test hanno avuto luogo ad aprile, maggio e luglio di quest’anno, e hanno portato la Unity a quote massime di 25.7, 34.9 e 52 km, rispettivamente.

Quando sarà completamente operativa, la VSS Unity trasporterà passeggeri in brevi viaggi nello spazio suborbitale, al costo di 250.000 dollari per biglietto. Queste missioni permetteranno ai turisti di sperimentare alcuni minuti di assenza di gravità e di vedere anche la curvatura della Terra contro l’oscurità dello spazio.

Insomma, il turismo spaziale commerciale è ormai alle porte. Lo sviluppo della nave spaziale della Virgin Galactic ha richiesto molto più tempo del previsto e ha subito una battuta d’arresto quando il primo velivolo sperimentale si è schiantato durante un volo di prova del 2014, uccidendo il co-pilota.

È un giorno che aspettavamo da molto tempo“, ha detto Whitesides, Ceo della compagnia. Secondo quanto ha riferito, sono già oltre 600 le persone che si sono impegnate a versare 250.000 dollari per una veloce cavalcata spaziale. Molti di questi aspettano già da anni di provare l’emozione del lancio e della corsa velocissima verso il buoi dello spazio, oltre che la sensazione dell’assenza di peso, sia pure per pochi minuti. L’astronave non viene lanciata da terra ma viene trasportata sotto un aereo speciale ad un’altitudine di circa 15.000 metri, dove si stacca dall’aereo, accende il suo motore a razzo e sale. Il razzo si spegne e l’imbarcazione si inerpica fino al limite dell’atmosfera per poi iniziare una discesa rallentata e stabilizzata dall’esclusiva tecnologia del “piumaggio”. Le pinne gemelle della coda del razzo ruotano temporaneamente verso l’alto per aumentare la resistenza, quindi ritornano alla normale configurazione di volo prima che la navetta tocchi la pista di atterrggio.

Branson ha annunciato la fondazione della Virgin Galactic nel 2004 con lo scopo di aprire viaggi spaziali a un numero sempre maggiore di persone. Branson non è il solo nel business del turismo spaziale: Blue Origin di Jeff Bezos ha in programma di portare turisti spaziali in viaggi suborbitali, usando il metodo più tradizionale di una capsula in cima a un razzo lanciato da una rampa di lancio. SpaceX di Elon Musk ha recentemente annunciato che porterà, nel 2023, un ricco imprenditore giapponese e un gruppo di artisti selezionati in un viaggio intorno alla luna.

Secondo Branson, il primo volo con turisti a bordo potrebbe avvenire già verso la fine del 2019.

Un anno fa il SETI ha “ascoltato” ‘Oumuamua, senza rilevare alcun segnale

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La ricerca effettuata l’anno scorso dal SETI Institute sull’oggetto noto come ‘Oumuamua non ha dato risultati definitivi in un senso o nell’altro

Lo scorso anno, per la prima volta, fu individuato un visitatore da un altro sistema stellare mentre passava a circa 200 milioni di chilometri dalla Terra. Da allora molti scienziati si interrogano sulla sua natura: asteroide, cometa… o artefatto alieno?

Gli scienziati dell’Istituto SETI,tra il novembre ed il dicembre del 2017, hanno tentato di rispondere a questa domanda usando l’Allen Telescope Array (ATA) per osservare ‘Oumuamua quando era a circa 260 milioni di chilometri dalla Terra. L’intenzione era di misurare le trasmissioni radio artificiali che, se scoperte, avrebbero costituito una prova evidente che l’oggetto non è semplicemente una roccia lanciata nello spazio da una casuale interazione gravitazionale avvenuta nel suo sistema stellare di origine.

Stavamo cercando un segnale che dimostrasse che questo oggetto incorpora una tecnologia – che era di origine artificiale“, dice Gerry Harp, autore principale di un articolo che sarà pubblicato nel numero di febbraio 2019 di Acta Astronautica . “Non abbiamo riscontrato tali emissioni, nonostante una ricerca piuttosto minuziosa. I dati ricavati da questo studio, anche se non possono escludere in modo definitivo un’origine non naturale per” Oumuamua “, permetteranno di capirne meglio la composizione“.

Dopo la sua scoperta, avvenuta nell’ottobre 2017, ‘Oumuamua è stata oggetto di speculazioni popolari su una possibile origine non naturale, in gran parte perché ha richiamato alla mente di molti l’astronave interstellare protagonista del romanzo di Arthur C. Clarke Rendezvous with Rama. Alcuni hanno trovato soprattutto la sua forma  estremamente allungata, decisamente anomala rispetto alle caratteristiche di comete ed asteroidi che conosciamo,  suggestioni che hanno rafforzato questa ipotesi.

Un recente articolo pubblicato su Astrophysical Journal Letters dai ricercatori di Harvard ha anche suggerito la possibilità che ‘Oumuamua sia un artefatto alieno. I ricercatori di Harvard sostengono che la leggera, inaspettata accelerazione osservata per questo oggetto potrebbe essere causata dalla pressione della luce del sole. La loro ipotesi è che l’oggetto potrebbe essere una leggerissima vela solare (meno di un millimetro di spessore, intenzionalmente o accidentalmente inviato sulla nostra strada. Un’origine deliberata è considerata in qualche modo più probabile perché il nostro sistema solare è un bersaglio molto piccolo per qualsiasi oggetto che non vi sia inviato deliberatamente.

Tali argomenti, a prescindere se realistici o meno (non lo sapremo mai), rafforzano l’importanza di osservazioni come quelle condotte sull’Ata che possono aiutare a circoscrivere la vera natura di oggetti come ‘Oumuamua.

Le osservazioni sono state fatte tra il 23 novembre e il 5 dicembre 2017, utilizzando il correlatore a banda larga dell’ATA a frequenze comprese tra 1 e 10 GHz e con una risoluzione di frequenza di 100 kHz. Nessun segnale è stato rilevato ad un livello che sarebbe stato prodotto da un trasmettitore omnidirezionale a bordo dell’oggetto con una potenza dai 30 ai 300 milliwatt. In porzioni dello spettro radio che sono abitualmente ingombrate dalla telemetria satellitare artificiale, la soglia per il rilevamento era di 10 watt. In tutti i casi, questi limiti alle potenze che potrebbero essere rilevate sono piuttosto modeste, in paragone a quelle dei telefoni cellulari o delle radio delle bande cittadine.

Anche se non sono stati trovati segnali provenienti da ‘Oumuamua, i tipi di osservazioni riportate dagli scienziati del SETI Institute potranno avere utilità nel determinare la possibile natura di qualsiasi oggetto interstellare rilevato in futuro, o anche alcuni piccoli oggetti ben noti del nostro sistema solare. È stato a lungo ipotizzato che alcuni di questi potrebbero essere sonde interstellari e le osservazioni radio offrono un modo per affrontare questa idea fantastica, ma non impossibile.

Chang’e-4 è in orbita lunare

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La navicella spaziale cinese Chang’e-4 è entrata con successo nell’orbita lunare dopo un volo di quattro giorni e mezzo.

Il China Lunar Exploration Project (CLEP) ha annunciato il successo della cruciale manovra di frenata che ha permesso alla navicella di immettersi in un’orbita polare ellittica a 100 chilometri dalla superficie. Il centro di controllo ha confermato che il veicolo spaziale sta funzionando bene e, dopo aver affinato la sua orbita, inizierà i preparativi per i test di comunicazione con Queqiao, il satellite a relè posizionato in orbita lagrangiana L2.

Chang’e-4 è stato lanciato  da un razzo vettore Long March 3B dal centro di lancio di Xichang, nel sud-ovest della Cina, alle 13:23 del 7 dicembre per un viaggio di 110 ore verso la luna.

Inizialmente erano state previste tre manovre di aggiustamento della traiettoria della navicella ma, alla fine, l’ottimo lancio effettuato ha permesso di evitarne due, così la Chang’e-4 è arrivata in orbita lunare più in fretta del previsto.

Composto da un lander e un rover, il veicolo spaziale tenterà di effettuare il primo atterraggio morbido della storia sul lato più lontano della luna, quello che, a causa del blocco delle maree non affronterà mai la Terra, nei primi giorni del 2019.

Il lander e il rover sono dotati di telecamere e payload scientifici per analizzare la geologia e il sottosuolo della superficie lunare, le interazioni del vento solare ed eseguire osservazioni radio a bassa frequenza nell’unico ambiente radio-silenzioso sul lato più lontano della luna.

L’atterraggio avrà come target i siti di atterraggio candidati nel Polo Sud-Aitken (SPA), con il sito selezionato inteso, ma non ufficialmente annunciato, come il cratere Von Kármán del diametro di 186 chilometri.

Il Bacino del Polo Sud-Aitken è un cratere da impatto di oltre 2.500 chilometri di profondità e profondo 12 chilometri di intenso interesse scientifico perché potrebbe contenere materiale proveniente dal mantello superiore della luna e indizi sulla storia e lo sviluppo della luna.

James Head, uno scienziato planetario del Dipartimento di Scienze della Terra della Brown University di Providence, Rhode Island, ha dichiarato che strumenti come il Lunar Penetrating Radar, a bordo di Chang’e-4, forniranno immagini della struttura degli strati del suolo lunare e di qualsiasi unità di flusso di lava sottosuperficiale che “ci aiuteranno a capire la natura tridimensionale e l’estensione delle unità sotterranee“.

Secondo Head, anche il VNIS (Visible and Near-Infrared Imaging Spectrometer) è di altissimo interesse e consentirà il confronto tra la mineralogia del fondo del bacino del Polo Sud-Aitken e le unità vicine e aiuterà a rispondere a molte domande.

Nessuna data ufficiale è stata rilasciata per il tentativo di allunaggio, ma la China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), l’appaltatore principale del programma spaziale cinese, ha indicato poco dopo il lancio che lo sbarco si svolgerà nei primi giorni di gennaio 2019.

tra gli altri esperimenti, verrà anche verificato se alcune piante e dei bozzoli di baco da seta riusciranno a svilupparsi con la gravità lunare.

La missione Chang’e-4 sarà seguita dalla Chang’e-5, prima missione cinese intesa a recuperare campioni di suolo lunare e riportarli sulla Terra, che potrebbe essere lanciata alla fine del 2019.

New Horizons raggiungerà Ultima Thule a capodanno: gli appassionati possono inviargli gli auguri firmati entro il 21 dicembre

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Anche le sonde spaziali interplanetarie hanno bisogno di incoraggiamento e gli appassionati sono invitati ad inviare messaggi di supporto alla nave spaziale per il suo flyby con Ultima Thule.

Il 1 gennaio 2019, la sonda New Horizons visiterà il mondo più remoto mai esplorato dall’umanità: “(486958) 2014 MU69,” noto anche come Ultima Thule. Lanciata nel 2006 come parte del programma New Frontiers della NASA, New Horizons ha raggiunto il suo obiettivo – eseguire un sorvolo di Plutone – nel 2015 e, da allora, la sua missione è stata estesa ed è stata inviata nella fascia di Kuiper, a più di 5 miliardi di chilometri dalla Terra.

Per inviare un saluto ed un incoraggiamento alla coraggiosa sonda spaziale basta visitare il sito web della missione Beyond Pluto. I messaggi, insieme al nome del mittente, verranno trasmessi dal team che gestisce la missione a New Horizons che arriveranno alle antenne della sonda il primo gennaio 2019, proprio mentre starà superando Ultima Thule.

Viaggiando alla velocità della luce, i segnali che trasportano questi messaggi raggiungeranno la navicella spaziale circa sei ore dopo essere stati trasmessi dalla più grande antenna parabolica del Laboratorio di Applied Physics del Johns Hopkins, nello stesso giorno in cui New Horizons vola da Ultima Thule,” spiega  Alan Stern,,del Southwest Research Institute in Colorado, ricercatore capo del progetto Beyond Pluto. “Quant’è fico?” Aggiunge.

I messaggi verranno accettati fino al 21 dicembre 2018.

Come il flyby stesso, questa è un’occasione unica per entrare a far parte della storia dell’esplorazione dello spazio profondo“, ha comunicato l’Applied Physics Lab in un recente annuncio.

Dopo il flyby del giorno di Capodanno, gli scienziati sceglieranno per Ultima Thule un nome formale da presentare all’Unione Astronomica Internazionale, scegliendolo anche in base alla conferma se MU69 si dimostrerà un corpo singolo, una coppia binaria o un sistema di oggetti multipli (Le prime osservazioni suggeriscono una coppia di orbite binarie, o un insieme di contatti di corpi di dimensioni quasi uguali, circa 11 e 12 miglia di diametro).

La NASA, nel frattempo, ha annunciato che la sua sonda Voyager 2 è uscita dall’eliosfera, la bolla protettiva di particelle e campi magnetici creata dal Sole, ed è entrata nello spazio interstellare.

Un nuovo studio suggerisce che le donne sono ancora discriminate sul lavoro

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Secondo uno studio condotto da scienziati della New York University e dell’Università dell’Illinois, è probabile che le ragazze e le donne siano considerate intellettualmente inferiori ai loro coetanei maschi, indipendentemente dal fatto che le loro capacità cognitive siano superiori o meno.

Nonostante il fatto che in buona parte del mondo occidentale siano più numerose le donne rispetto agli uomini che si iscrivono all’università, un dato che sottolinea, in generale, che le donne sono mediamente più acculturate degli uomini, è acclarato che nelle aziende gli uomini hanno maggiori possibilità di ottenere incarichi di responsabilità rispetto alle donne e, spesso, in barba ad ogni criterio di meritocrazia.

Secondo i ricercatori, le ragazze e le donne sono ancora oggetto di pregiudizi riguardo alla loro intelligenza.

Nonostante i risultati ottenuti in classe e sul posto di lavoro, i nostri esperimenti suggeriscono che donne e ragazze possono ancora incontrare pregiudizi in circostanze in cui la genialità è vista come la chiave del successo“, dice Andrei Cimpian, professore associato nel dipartimento di psicologia presso la New York University, autore principale dello studio.

Lin Bian, dell’Università dell’Illinois e coautore dello studio, spiega che questi pregiudizi possono derivare da preconcetti di genere acquisiti durante l’infanzia.

Sebbene sia intuitivo pensare al pregiudizio di genere come ad un fenomeno adulto, gli squilibri di genere attualmente osservati in molti campi accademici e professionali potrebbero in realtà essere dovuti in parte a processi che si radicano nelle prime fasi dello sviluppo“, dice.

Per lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista American Psychologist, il team ha condotto due esperimenti con oltre 1.150 partecipanti in totale. Nel primo ai partecipanti è stato chiesto di suggerire candidati per un lavoro, il secondo test era molto simile ma nel quesito era specificato che l’attività richiedeva un individuo con un alto intelletto. I ricercatori hanno visto che i partecipanti al test nel primo caso hanno indicato candidati uomini o donne all’incirca nella stessa proporzione, mentre nel secondo test sono state molte di meno le candidate indicate rispetto ai candidati uomini.

La conclusione è stata che una donna ha una probabilità inferiore del 25,3% di essere selezionata per un lavoro che menzionava l’intelletto nella sua descrizione. Inoltre, è emerso che sia i partecipanti uomini che le donne hanno dimostrato pregiudizi di genere nei confronti delle donne.

Da questo dato si è cercato di capire se questo pregiudizio di genere fosse evidente anche tra le fasce di età più giovani. I ricercatori hanno arruolato 192 bambini di età compresa tra cinque e sette anni e insegnato loro a giocare a due giochi di squadra, con la metà di loro informati che i giochi erano specifici per bambini intelligenti. Poi è stato chiesto loro di selezionare i compagni di squadra per giocare con loro. Mentre all’inizio i bambini sceglievano i compagni di squadra che avevano il loro stesso sesso, molti di loro hanno mostrato pregiudizi contro le ragazze rimanenti tra quelli da scegliere.

I nostri studi si aggiungono alla nostra attuale comprensione dei processi che portano alla sottorappresentazione delle donne nei “campi del genio”, cioè campi come la fisica e la filosofia, in cui il successo è generalmente visto come dipendente da capacità intellettuali di alto livello“, ha spiegato Cimpian.

Inoltre, mentre il pregiudizio di genere sembra diventare meno comune nei comportamenti “pubblici”dei datori di lavoro e dei supervisori, come nelle assunzioni o nelle decisioni di promozione, in parte perché la possibilità di pregiudizi è spesso discussa esplicitamente in questi contesti, il percorso delle giovani donne verso una carriera di successo molti contesti in cui esistono meno protezioni e dove i datori di lavoro possono ancora comportarsi in modo parziale“.