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Artemis II: per cosa sarà usato il sistema laser O2O

L'Orion Artemis II Optical Communications System (O2O), un sistema di comunicazione laser per la missione Artemis II della NASA, è stato consegnato al Kennedy Space Center della NASA in Florida per l'integrazione con il veicolo spaziale Orion. Questa missione vedrà gli astronauti volare intorno alla Luna per la prima volta dalle missioni Apollo

Il sistema di comunicazione laser della missione Artemis II, l’Orion Artemis II Optical Communications System (O2O), è arrivato al Kennedy Space Center della Nasa. O2O, che migliora la trasmissione dei dati, è una meraviglia tecnologica che darà straordinari contributi circa il nostro desiderio di conoscere meglio la Luna: invierà infatti video ad alta definizione e darà inoltre informazioni dal nostro satellite alla Terra, supportando ulteriori esplorazioni e scoperte spaziali.

Artemis II sarà la seconda missione del programma Artemis e sarà la prima missione con equipaggio nel veicolo spaziale Orion il cui lancio, come informa Wikipedia, è attualmente pianificato nel novembre 2024 dallo Space Launch System.

Artemis II: l’arrivo del sistema O2O

Il sistema di comunicazione laser per la missione Artemis II della NASA è arrivato al Kennedy Space Center della NASA in Florida per l’integrazione con la navicella spaziale Orion, che trasporterà gli astronauti intorno alla Luna per la prima volta dalle missioni Apollo. Il 16 novembre 2022, la NASA ha lanciato la missione Artemis I, un test di volo senza equipaggio che ha portato la navicella spaziale Orion più lontano nello spazio che mai.

La prossima missione, Artemis II, testerà tutti i sistemi di Orion necessari per il volo spaziale con equipaggio e preparerà il terreno per future missioni sulla superficie lunare. La missione Artemis II testerà anche tecnologie nuove e migliorate, comprese le capacità di comunicazione laser.

Il terminale di comunicazione laser di Orion è noto come Orion Artemis II Optical Communications System, o O2O. I sistemi di comunicazione laser, come O2O, forniscono alle missioni una maggiore velocità di trasmissione dati, il che significa che possono inviare e ricevere più informazioni in una singola trasmissione rispetto ai tradizionali sistemi di onde radio, che la maggior parte delle missioni della NASA utilizza oggi. Più dati significano più scoperte.

Steve Horowitz, project manager di O2O, ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate da SciTechDaily: “A 260 megabit al secondo, O2O è in grado di inviare video ad alta definizione 4K dalla Luna. Oltre a video e immagini, O2O trasmetterà e riceverà procedure, immagini, piani di volo e fungerà da collegamento tra Orion e il controllo della missione sulla Terra”.

Il compito di O2O

Dopo aver raccolto i dati, O2O invierà le informazioni tramite segnali laser a una delle due stazioni di terra a Las Cruces, nel New Mexico, o a Table Mountain, in California, entrambe scelte per la loro minima copertura nuvolosa. La qualità delle immagini e dei video inviati da Orion tramite O2O dipenderà, in parte, dalla copertura nuvolosa delle stazioni di terra.

Chi sono i creatori di tale tecnologia?

Il terminale laser O2O fa parte dello sforzo di infusione ottica del programma Space Communications and Navigation (SCaN), che sta dimostrando l’efficienza delle comunicazioni laser in più missioni. O2O è stato sviluppato da un team di ingegneri del Goddard Space Flight Center della NASA e del Massachusetts Institute of Technology Lincoln Laboratory (MIT-LL).

Questa partnership ha portato con successo a molteplici missioni di comunicazione laser, come la Lunar Laser Communications Demonstration (LLCD) del 2013, la Laser Communications Relay Demonstration (LCRD) del 2021 e la TeraByte InfraRed Delivery (TBIRD) del 2022. Dimostrando questa tecnologia in più progetti spaziali, SCaN mostra i vantaggi che le comunicazioni laser possono avere per le missioni.

I test effettuati su O2O

Prima della sua consegna al Kennedy Space Center, il terminale laser O2O è stato sottoposto a diversi livelli di test ambientali per garantire che il carico utile possa funzionare nell’ambiente ostile dello spazio. I terminali di comunicazione laser come O2O consentiranno a più dati di raggiungere la Terra e sosterranno gli sforzi degli scienziati per condurre indagini avanzate. I dati raccolti da Artemis II informeranno le future missioni lunari della NASA e aiuteranno l’agenzia a stabilire una presenza a lungo termine sulla Luna e, infine, su Marte.
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