Apophis ci sfiorerà nel 2029. Un’occasione per studiarlo da vicino, con prudenza, però

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A quanto pare, Apophis, un asteroide del diametro di circa 340 metri, sfiorerà la Terra nel 2029. Stando a quanto affermano gli astronomi, per quell’epoca il percorso di Apophis intersecherà l’orbita terrestre ad una distanza di 31.000 chilometri dal nostro pianeta; per capire meglio, la Luna dista mediamente 384.000 chilometri dalla Terra, quindi Apophis, da tempo indicato come uno dei più pericolosi oggetti NEO individuati,  passerà davvero vicino.

Secondo gli astronomi, le possibilità che in quell’occasione Apophis possa essere catturato dalla gravità terrestre e precipitare sulla Terra sono inesistenti ma non è escluso che l’impatto possa avvenire in uno dei passaggi successivi che avverranno in questo secolo.

Intanto, gli astronomi sono già eccitati all’idea di poter osservare così da vicino un asteroide abbastanza rappresentativo della popolazione di asteroidi tipici del sistema solare e stanno facendo progetti per sfruttare al meglio l’occasione. “L’eccitazione dipende dal fatto che un oggetto così grande si avvicina così tanto alla Terra una volta ogni mille anni, si tratta di una grande opportunità da sfruttare al meglio.” Così si è espresso Richard Binzel, uno scienziato planetario del MIT, durante il suo intervento all’International Academy of Aeronautics ‘Planetary Defense Conference, che si sta tenendo in questi giorni. Apophis passerà così vicino che sarà possibile osservarlo ad occhio nudo.

Una simulazione del passaggio di Apophis vicino alla Terra; la traiettoria che l’asteroide terrà nel 2029 è evidenziata in giallo. Nella simulazione sono mostrati anche alcuni satelliti in orbita intorno alla Terra per dare un parametro di paragone. – Immagine: © NASA / JPL-Caltech)

Sfruttare l’occasione per comprendere meglio la struttura interna di Apophis sarà importantissimo. Potremmo raccogliere una serie inestimabile di informazioni, utili sia per gli scienziati che studiano la formazione del sistema solare, sia per ingegneri che potrebbero capire se sia più conveniente provare a sbriciolare la grande roccia spaziale oppure tentare di deviarla.

L’asteroide Apophis è stato scoperto il 19 giugno 2004. – Immagine: © UH / IA

Tra le osservazioni interessanti da fare, c’è quella relativa all’influenza che la gravità terrestre può avere su Apophis che potrebbe essere distorto nella sua forma durante il suo avvicinamento. Alcuni scienziati ritengono che nei passaggi precedenti questo asteroide è già stato deformato dalla Terra e che la stessa sorte tocca agli asteroidi che passano a distanza ravvicinata dalla Terra.

Un altro aspetto che interessa gli scienziati è capire quanto la radiazione solare influenza il percorso di Apophis. Si tratta di un fenomeno chiamato effetto Yarkovsky, e deriva dal differenziale di temperatura tra il lato esposto al Sole e quello notturno. Le modifiche apportate dall’effetto Yarkovsky all’orbita di un asteroide sono così piccole che gli scienziati faticano a misurarle.



Si sta anche discutendo se tentare di inviare una sonda vicino ad Apophis prima, durante e dopo il passaggio ravvicinato. Per le missioni di questo genere abbiamo acquisito una discreta esperienza grazie alla missione Rosetta, e alle missioni ancora in corso della NASA e della JAXA, OSIRIS-REx e Hayabusa2. Un’altra possibilità di cui si discute è quella di inviare dei cubesat simile ai due MarCO utilizzati per la missione InSight su Marte.

Gli scienziati hanno anche avanzato l’idea di posizionare un sismometro sulla roccia spaziale per raccogliere piccole vibrazioni attraverso la roccia spaziale che potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere la struttura interna di Apophis e come è influenzata dalla gravità terrestre. Tra le idee c’è anche una missione che creerebbe un cratere artificiale su Apophis, come ha fatto Hayabusa2 con la’steroide Ryugu, per vedere la struttura interna dell’asteroide.

Ora, per la scienza si tratterà di sfruttare l’inevitabile interesse che il flyby ravvicinato di Apophis genererà nei media per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica verso le problematiche relative al pericolo rappresentato dagli asteroidi. Sarà soprattutto necessario evitare di presentare proposte in cui esista il minimo rischio di deviare il percorso dell’asteroide, perché evidentemente la politica non accetterà mai di finanziare una missione che presenti anche il minimo rischio, sia pure calcolato.

Si sta avvicinando un’occasione irripetibile per capire il possibile su come è nato il sistema solare e su come proteggerci dal pericolo rappresentato dagli asteroidi. Sta a noi, ora, sfruttarla al meglio, sapendo che il mondo starà a guardare con curiosità ed apprensione.

Sarà bene essere preparati nel migliore dei modi per quell’occasione.

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