Gli archeologi hanno riportato alla luce, vicino alla città di Kozani, nel nord della Grecia, un’antica sepoltura contenente una donna sdraiata su un letto di bronzo. La tomba risale al I secolo a.C.
Raffigurazioni di sirene decorano i montanti del letto. Il letto mostra anche l’immagine di un uccello che tiene in bocca un serpente, simbolo dell’antico dio greco Apollo.
Sulla testa della donna era presente una corona di foglie di alloro d’oro che, in origine, probabilmente era parte di una corona di fiori, come ha spiegato in un’intervista Areti Chondrogianni-Metoki, direttore dell’Eforato delle antichità di Kozani.
Le porzioni in legno del letto si erano ormai decomposte per il trascorrere del tempo.
Fili d’oro, forse da ricamo, sono stati trovati sulle mani della donna. Inoltre, accanto ai resti erano sepolti quattro vasi di terracotta e un vaso di vetro. Nessun’altra persona è stata sepolta con lei.
Gli archeologi stanno ora analizzando lo scheletro per determinare la salute della donna, l’età in cui è morta e la possibile causa della morte.
I reperti trovati con lei suggeriscono che probabilmente provenisse da un ambiente ricco e potrebbe appartenere a una famiglia reale. “Non sappiamo molto della storia di quest’area [durante il I secolo a.C.]“, ha detto Chondrogianni-Metoki.
Migliaia di anni fa, vicino a Kozani si trovava l’importante città chiamata Mavropigi (il sito è ora un villaggio) che ospitava un santuario dedicato ad Apollo, ha detto Chondrogianni-Metoki.
I documenti storici mostrano che durante quel periodo il controllo e l’influenza romana in Grecia erano in aumento.
I romani distrussero la città di Corinto nel 146 aC e saccheggiarono Atene nell’86 aC. Nel 48 aC avvenne nella Grecia settentrionale la famosa battaglia di Farsalo che vide l’esercito di Giulio Cesare sconfiggere una forza guidata da Pompeo; la vittoria portò Cesare a diventare de facto il sovrano di Roma.
Non è chiaro quando esattamente nel I secolo aC sia vissuta questa donna o se abbia assistito a questi eventi storici. Le spoglie della donna sono attualmente conservate presso il Museo Archeologico di Aiani in Grecia.