Durante una nuova ricerca nella costa nord-occidentale del Marocco sono state rinvenute 85 impronte di ominini del tardo Pleistocene. L’ampia gamma di dimensioni delle impronte degli ominini ha suggerito che diversi individui di diverse fasce d’età abbiano lasciato le loro tracce mentre transumavano verso terra e verso il mare attraverso un litorale semi-dissipativo di una spiaggia sabbiosa.
Un’indagine geologica e una datazione con luminescenza stimolata otticamente di un campione di roccia estratto dal sito della traccia hanno la superficie di un’impronta a 90,3 ± 7,6 ka (MIS 5, tardo Pleistocene). Le impronte di Larache sono, quindi, le più antiche attribuite all’Homo sapiens nell’Africa settentrionale e nel Mediterraneo meridionale.
Cosa rivelano le impronte di ominini del tardo Pleistocene rinvenute in Marocco?
Le impronte rappresentano una traccia rilevante che fornisce informazioni dirette sulla biologia, la locomozione e il comportamento degli individui che le hanno lasciate. La morfologia delle impronte degli ominini di Larache è risultata essere variabile, fenomeno regolarmente osservato soprattutto in luoghi assimilabili alle spiagge del Marocco.
Infatti, la morfologia dell’impronta non è influenzata solo dalle caratteristiche biologiche e biomeccaniche degli ominini, ma anche dalla natura del substrato e degli agenti che hanno permesso la formazione del fossile.
In questa variazione extramorfologica tuttavia, le impronte degli ominini di Larache riflettono le caratteristiche del piede umano come il tallone arrotondato e l’alluce addotto. Le impronte delle dita dei piedi possono essere difficili da distinguere dal resto dell’impronta, che è stata osservata anche in altri. Tuttavia, l’alluce è distinguibile su alcune di esse.
Anche la distribuzione della profondità è variabile, nonostante si possano osservare delle tendenze: la zona associata al tallone e all’avampiede sono le più profonde. La zona più profonda del tallone si trova generalmente al centro.
L’area più profonda dell’avampiede si trova solitamente nelle aree associate ali tardi e metatarsi più mediali (alluce e secondo dito). Questa distribuzione della profondità è coerente con la distribuzione delle pressioni plantari che si verificano durante la deambulazione umana.
Durante la fase di appoggio, il tallone è la prima parte a toccare il suo. Il peso viene poi trasferito all’avampiede, e in particolare alle teste metatarsali e poi alle dita soprattutto quelle più mediali. Infine si può osservare una differenza di profondità a seconda delle dimensioni dell’impronta lasciate dagli ominini: le impronte più piccole sono meno profonde di quelle più lunghe.
Uno degli aspetti più interessanti delle impronte degli ominini riguarda l’accesso a periodi di vita molto brevi. Esse possono fornire informazioni non solo sulla composizione dei gruppi ma anche sul loro comportamento. A Larache, lo studio morfometrico ha rivelato che un gruppo di bambini, adolescenti e adulti ha lasciato queste impronte con un numero minimo di 5 individui.
Le 81 stampe analizzate rappresentano una distribuzione equilibrata tra bambini, adolescenti e adulti. Sebbene non ci siano dubbi sul fatto che il gruppo di ominini fosse composto da bambini, adolescenti e adulti, è necessario prestare attenzione quando si fanno deduzioni sulla composizione del gruppo dalle stature stimate e dalle classi di età. Innanzitutto queste stime si basano sulla morfologia delle impronte, che varia anche se le lascia un singolo individuo.
Il sito di tracce di ominini costieri di Larache rappresenta uno dei siti di impronte del tardo Pleistocene più grandi e meglio conservati al mondo, nonché l’unico sito documentato nel Nord Africa e nel Mediterraneo meridionale.
Le caratteristiche morfologiche collegano senza dubbio queste tracce agli ominini e, per la loro età geologica e posizione geografica, appartengono all’Homo sapiens. È stato possibile stabilire che le loro stature variassero da 120,8 a 189,0 cm, con una mediadi 160 cm, e le impronte ad un minimo di 5 individui.
La distribuzione delle impronte rispetto alla linea di costa fornisce un’istantanea degli spostamenti degli ominini nell’Africa settentrionale e nel Mediterraneo meridionale. La distribuzione supporta la relazione ecologica tra le popolazioni di Homo sapiens e le aree costiere dove non è stato ancora rinvenuto altro tipo di testimonianza antropologica o archeologica.
La protezione del sito di Larache dall’intensa erosione marina ha consentito fino ad oggi la conservazione intatta delle impronte. Tuttavia, il crollo in corso della piattaforma rocciosa nella zona settentrionale del sito potrebbe portare alla sua scomparsa, così come a quella delle tracce che ha conservato finora.
La perdita del sito nel medio e lungo termine sarà probabilmente causata dall’innalzamento del livello del mare e da eventi temporaleschi. A breve termine, altre nuove impronte verranno scoperte man mano che i sedimenti verranno erosi.
Sarebbe interessante monitorare questa erosione per evidenziare nuove impronte complementari che potrebbero essere utilizzate per chiarire la dimensione del gruppo di ominini. Anche le varie grotte lungo la costa meridionale di Larache dovrebbero essere esplorate per eventuali fossili o tracce litiche che potrebbero essere presenti.