Nella fantascienza, il viaggio alla velocità della luce è un elemento comune, che permette di esplorare vasti universi e di viaggiare nel tempo. Nella realtà tuttavia, sarebbe davvero possibile per il corpo umano sopravvivere a una velocità simile?
La velocità della luce: un limite invalicabile
L’idea di viaggiare alla velocità della luce cattura l’immaginazione umana da sempre. Esplorare galassie lontane, viaggiare nel tempo, superare i limiti del nostro universo: la fantasia si scatena di fronte a questa possibilità. Ma la realtà è più complessa.
Secondo la teoria della relatività di Einstein, raggiungere la velocità della luce richiederebbe un’energia infinita. A mano a mano che un corpo si avvicina a questa velocità, la sua massa aumenta considerevolmente, rendendo impossibile un’ulteriore accelerazione.
Oltre a questo ostacolo teorico, vi sono diverse conseguenze fisiche che renderebbero questo viaggio un’esperienza mortale.
Innanzitutto, ipotizziamo che sia possibile, seppur non lo sia, per un essere umano viaggiare alla velocità della luce, pari a 299.792.458 metri al secondo. Non sussiste alcun problema intrinseco nel movimento di una persona a una velocità costante molto elevata poiché non verrebbe neanche percepita.
La problematica principale risiederebbe nell’accelerazione, ovvero raggiungere effettivamente tale velocità. Un’accelerazione troppo intensa potrebbe causare danni e persino la morte, il cuore non riuscirebbe a pompare sangue verso le estremità, sostiene Michael Pravica, Professore di fisica all’Università del Nevada, a Las Vegas.
La maggior parte degli esseri umani è in grado di sopportare forze di accelerazione da quattro a sei volte superiori a quelle della gravità (da 4 a 6 g), per un breve periodo di tempo. Tuttavia, all’aumentare della forza G, la circolazione sanguigne diventerebbe limitata.
Ai piloti di caccia e ad altri individui che sperimentano alti livelli di forza G, vengono insegnate tecniche per evitare lo svenimento, come la contrazione dei muscoli delle estremità, inoltre indossano tute speciali che consentono loro di resistere fino a 9 g per brevi periodi di tempo. Tuttavia, se si accelerasse alla velocità della luce in pochi secondi – come avviene nei film di “Star Wars“ – si verrebbe rapidamente trasformati in una “frittella umana” a causa di una forza di oltre 6.000 g che ci schiaccerebbe, secondo il calcolatore Omni Calculator.
Se volessimo accelerare in modo più sicuro – diciamo a 2 g – ci vorrebbero più di cinque mesi per raggiungere questa velocità, supponendo un movimento rettilineo con assenza di resistenza dell’aria.
La teoria della relatività speciale di Einstein ha dimostrato che, all’avvicinarsi alla velocità della luce, la massa di un oggetto inizierebbe ad aumentare progressivamente fino a diventare infinita, richiedendo un’energia illimitata per mantenerla.
Gli esseri umani, sono riusciti ad accelerare alcune particelle a velocità elevatissime: “Gli acceleratori di particelle possono portare gli elettroni a oltre il 99,9% della velocità della luce”, ha spiegato Pravica. Tuttavia, c’è una grande differenza tra accelerare un elettrone e portare una persona alla stessa velocità. Quest’ultima operazione richiederebbe un’energia immensa, rendendola estremamente improbabile, seppur non impossibile secondo le leggi della fisica.
Se potessimo viaggiare quasi a questa velocità, sperimenteremmo gli effetti della relatività sul tempo, il quale scorrerebbe più lentamente rispetto a chi si muove a velocità ordinaria, senza però percepire alcuna differenza nella nostra esperienza temporale. Osservando persone che si muovono a velocità “normale”, le vedremmo muoversi al rallentatore, ha detto Pravica.
Viaggiare alla velocità della luce rimane un sogno affascinante, ma le sfide da superare sono immense. La ricerca scientifica e tecnologica continueranno a esplorare nuove possibilità, spingendo sempre più in là i limiti del possibile. La ricerca di nuove tecnologie propulsive, come motori a curvatura o propulsione a fusione nucleare, potrebbe un giorno avvicinarci a questo obiettivo.