Trapianto di testa: Canavero non molla ma quali potranno essere gli effetti collaterali? (filmato)

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Ricordate Sergio Canavero, il chirurgo italiano convinto di poter trapiantare la testa da un corpo all’altro o, per meglio dire, un corpo da una testa all’altra?
Nello scorso novembre Canavero annunciò al mondo di avere eseguito, in Cina, con l’ausilio  del chirurgo Xiaoping Ren, con successo un trapianto di testa tra cadaveri, dopo un intervento durato 18 ore durante il quale sarebbero state completate tutte le fasi dell’intervento, comprese le riconnessioni di spina dorsale, muscoli e midollo osseo.
Il passo successivo sarebbe dovuto avvenire un mese dopo con l’esecuzione dell’intervento su un paziente volontario vivo, un giovane russo afflitto da una rara malattia genetica chiamata malattia da deperimento muscolare di Werdnig-Hoffman ma, finora, questo intervento non è stato ancora eseguito.
È noto che Canavero, in passato, durante la preparazione dell’intervento, ha effettivamente eseguito il trapianto su parecchi topi, un cane e, parrebbe, su scimmie. Gli interventi effettuati sarebbero stati coronati da un certo grado di successo essendo stata raggiunta una sopravvivenza di alcune settimane dopo le quali gli animali sarebbero stati soppressi, senza, peraltro, che fossero documentati recuperi della mobilità.
Ora, secondo la CNBC,  i due chirurghi starebbero pianificando i passi successivi per coronare sull’uomo il loro lavoro.
Ma, tecnicamente, siamo pronti per i trapianti di testa o di corpo che dir si voglia?
Un gruppo di medici, esperti in chirurgia e medicina rigenerativa, hanno pubblicato su Current Translational Reports una risposta negativa, argomentandola.

Secondo gli esperti questo tipo di intervento chirurgico deve superare alcuni enormi ostacoli scientifici e tecnici prima che diventi una realtà, per non parlare del campo minato dei dilemmi etici e morali.

Per prima cosa, il rapporto spiega che il destinatario del nuovo corpo potrebbe “cadere nella pazzia” dall’imprevedibile stress psicologico. È noto che molti trapiantati, ad esempio di mano, arrivano a chiedere la rimozione dell’arto trapiantato a causa del forte disagio che provano nel vedersi addosso lun organo di qualcun altro che vivono come estraneo al loro corpo. Sottolineano anche che altri scienziati hanno “previsto che i pazienti riceventi del BHT (trapianto corpo a testa) sperimenterebbero dissonanza mente e corpo di una tale entità che la pazzia e la morte sono possibili“.

I pazienti che sopravvivono al BHT possono sentirsi fortunati ad essere vivi. I costi della sopravvivenza, tuttavia, possono essere alti“, aggiungono.

Come la mente potrebbe adattarsi ad un nuovo corpo è un qualcosa di completamente ignoto: la cognizione umana non ha origine né si trova esclusivamente nel cervello, e permangono numerosi dubbi su come potrà funzionare il sistema nervoso simpatico dopo il BHT“.

Le conseguenze potrebbero essere catastrofiche“.



Oltre a ciò, ci sono enormi ostacoli chirurgici e immunologici da superare. Il rigetto è uno dei problemi centrali con i trapianti di qualsiasi tipo. Con un trapianto di un corpo intero su una testa a testa, si avrebbe su entrambi una risposta immunitaria colossale, che richiederebbe un pesantissimo e lunghissimo trattamento immunosoppressivo.

È persino in dubbio che l’operazione sia possibile in quanto la riconnessione del midollo spinale in vivo con successo negli esseri umani deve ancora essere provata.

Eppure, nonostante tutto lo scetticismo dell’establishment medico, Canavero reagisce in modo quasi divertito e, fiducioso, ha dichiarato che l’operazione andrà avanti e, soprattutto, sarà un successo.

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