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Toki Pona: il linguaggio che semplifica la vita con 120 parole

Come funziona, da dove viene e chi lo parla il linguaggio costruito più minimalista e filosofico del mondo

Quante parole ci servono per comunicare? Secondo una stima dei ricercatori di Google, nella lingua inglese esistono oltre un milione di parole, e il numero cresce di circa 8.500 ogni anno, ma se volessimo ridurre al minimo il nostro vocabolario, potremmo esprimerci con solo 120 parole?

Questa è la sfida che si è posta Sonja Lang, una linguista e tradutrice canadese, che nel 2001 ha inventato il Toki Pona, un linguaggio costruito basato su principi filosofici e artistici. Il Toki Pona, che significa “linguaggio buono” o “linguaggio semplice”, è un tentativo di creare un sistema di comunicazione che massimizza il significato riducendo la complessità.

Toki Pona

Ma cos’è il Toki Pona? Il Toki Pona è un linguaggio costruito, ovvero una lingua artificiale creata da una persona o da un gruppo di persone con uno scopo specifico. Esistono molti tipi di linguaggi costruiti, come le lingue ausiliarie (per esempio l’Esperanto), le lingue artistiche (per esempio il Klingon), le lingue logiche (per esempio il Loglan) e le lingue filosofiche (per esempio il Solresol).

Il Toki Pona appartiene a quest’ultima categoria, in quanto è un linguaggio che riflette una certa filosofia di vita, ispirata al Taoismo, al Buddismo e al Minimalismo. Il Toki Pona vuole essere un linguaggio che aiuta a semplificare il pensiero e a concentrarsi sulle cose essenziali e universali.

Come dice Lang sul sito ufficiale del Toki Pona:

“Toki Pona è un linguaggio umano che ho inventato nel 2001. Era il mio tentativo di comprendere il significato della vita in 120 parole. Ora ci sono migliaia di parlanti e 137 parole essenziali”.

Il Toki Pona ha una grammatica molto semplice e regolare, basata su una struttura soggetto-verbo-oggetto (SVO). Non ha generi, numeri, tempi, modi, aspetti, casi o altre categorie grammaticali ed ha solo 14 fonemi, scelti per essere facili da pronunciare per chiunque, indipendentemente dalla propria lingua madre.

Il Toki Pona ha solo 137 parole di base, che possono essere combinate tra loro per formare parole composte, e la maggior parte di queste ha più significati, e il contesto aiuta a determinare quale significato sia inteso.

Il Toki Pona può essere scritto con diversi sistemi di scrittura, tra cui l’alfabeto latino, il sitelen pona (un sistema logografico creato da Lang), il sitelen sitelen (un sistema logografico ispirato all’arte Maya, creato da Jonathan Gabel), e molti altri sistemi inventati dalla comunità dei parlanti, inoltre può essere anche comunicato con segni manuali, chiamati luka pona.

Come funziona il Toki Pona

Per capire come funziona il Toki Pona, vediamo alcuni esempi di frasi e parole in questo linguaggio.

Toki Pona

La frase “mi moku” significa “io mangio” o “io sono il cibo”, con la parola “moku” che può significare sia “mangiare” che “cibo”, a seconda del contesto. Se vogliamo specificare cosa mangiamo, possiamo aggiungere un oggetto, per esempio “mi moku e kili”, che significa “io mangio la frutta” o “io sono la frutta che mangio”.

La parola “kili” può significare qualsiasi tipo di frutta o verdura, e se vogliamo essere più precisi, possiamo usare parole composte, per esempio “kili loje” significa “frutta rossa” o “pomodoro”, “kili jelo” significa “frutta gialla” o “banana”, “kili laso” significa “frutta blu” o “mirtillo”.

La frase “sina pona” significa “tu sei buono” o “tu stai bene”, mentre la parola “pona” può significare “buono”, “bene”, “semplice”, “positivo” o “utile”. Se vogliamo esprimere un augurio, possiamo usare la particella “o”, per esempio “sina pona o” significa “sii buono” o “stai bene”, mentre se vogliamo esprimere un complimento, possiamo usare la particella “li”, per esempio “sina li pona” significa “tu sei bravo” o “tu fai bene”.

Se vogliamo esprimere un’emozione, possiamo usare la parola “pilin”, per esempio “mi pilin pona” significa “io mi sento bene” o “io sono felice”. La frase “mi tawa” significa “io vado” o “io sono il movimento”, e la parola “tawa” può significare “andare”, “muoversi”, “spostarsi” o “verso”.

Se vogliamo indicare la direzione, possiamo usare una preposizione, per esempio “mi tawa lon tomo” significa “io vado in città” o “io sono il movimento nella città”, e tanti altri esempi possono essere trovati sul sito ufficiale del Toki Pona.

Quali sono le origini e le influenze del Toki Pona

Il Toki Pona, come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, è stato creato da Sonja Lang, una linguista e tradutrice canadese, che ha studiato diverse lingue, tra cui l’inglese, il francese, l’olandese, il tedesco, il finlandese, il giapponese, il cinese, l’esperanto e il lojban.

Lang ha iniziato a lavorare al Toki Pona nel 2001, come un progetto personale per esplorare il suo rapporto con il linguaggio e il pensiero, ed ha pubblicato le prime bozze del Toki Pona online, invitando le persone a provare e commentare il suo linguaggio.

Toki Pona

Nel 2014, Lang ha pubblicato il libro Toki Pona: The Language of Good, che presenta la forma completa del Toki Pona, con la grammatica, il vocabolario, gli esercizi e i testi, mentre nel 2021, Lang ha pubblicato il Toki Pona Dictionary, che descrive il linguaggio come usato dalla comunità dei parlanti.

Il Toki Pona è influenzato da diverse lingue e culture, tra cui il Taoismo, il Buddismo, il Minimalismo, il Tok Pisin, il finlandese, il giapponese, il cinese, l’olandese, l’inglese, il francese, il croato, il georgiano, l’esperanto e il lojban, e la creatrice ha scelto le parole del Toki Pona basandosi sul loro suono, sul loro significato e sulla loro estetica.

Alcune parole sono state create da zero, altre sono state prese o adattate da altre lingue, per esempio, la parola “toki” significa “parlare”, “linguaggio” o “comunicazione”, ed è derivata dal Tok Pisin, una lingua creola parlata in Papua Nuova Guinea.

La parola “pona” significa “buono”, “bene”, “semplice”, “positivo” o “utile”, ed è derivata dal finlandese, una lingua ugro-finnica parlata in Finlandia. La parola “sina” significa “tu” o “te”, ed è derivata dal cinese, una lingua sino-tibetana parlata in Cina.

Il Toki Pona è anche influenzato da alcuni concetti filosofici e artistici, come il Taoismo, il Buddismo e il Minimalismo. Il Taoismo è una filosofia e una religione originaria della Cina, che si basa sul concetto di Tao, ovvero il principio supremo che governa l’universo e la natura.

Il Taoismo insegna a seguire il flusso naturale delle cose, a vivere in armonia con se stessi e con gli altri, e a evitare gli eccessi e le complicazioni. Il Buddismo è una religione e una filosofia originaria dell’India, che si basa sugli insegnamenti di Siddharta Gautama, detto il Buddha, ovvero l’Illuminato.

Toki Pona

Il Buddismo insegna a liberarsi dall’attaccamento, dalla sofferenza e dall’ignoranza, a praticare la compassione, la saggezza e la meditazione, e a raggiungere il Nirvana, ovvero la cessazione del ciclo delle rinascite. Il Minimalismo è un movimento artistico e culturale nato nel XX secolo, che si basa sul principio di ridurre al minimo gli elementi espressivi, per enfatizzare la forma, lo spazio e il significato.

Il Minimalismo si manifesta in vari ambiti, come l’arte, la musica, la letteratura, il design e lo stile di vita.

Il Toki Pona ha una comunità di parlanti che usano questo linguaggio per vari scopi, tra cui la comunicazione, la creatività, la spiritualità e la visione della vita. I parlanti di Toki Pona si trovano in diversi paesi del mondo, e si scambiano messaggi, video, audio, immagini e testi in Toki Pona, usando vari mezzi, come i social network, i forum, i blog, i podcast, i siti web e le app.

I parlanti di Toki Pona organizzano anche incontri, eventi, corsi e conferenze in Toki Pona, per conoscersi, imparare e approfondire il linguaggio.

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