La sonda InSight registra 2 forti “Marsquake” sul pianeta rosso – VIDEO

La sonda InSight della NASA ha nuovamente registrato due casi di attività sismica su Marte, con terremoti che hanno raggiunto una magnitudo di 3,3

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La sonda InSight della NASA ha nuovamente registrato due casi di attività sismica sul pianeta Marte, con terremoti o meglio Marsquake, ha detto l’agenzia spaziale giovedì. Secondo la NASA, la sonda “ha sentito” due forti scosse di magnitudo 3,3 e 3,1 nell’area di Cerberus a marzo.

“Le scosse registrate il 7 e 18 marzo indicano Cerberus Tholi è un’area di attività sismica del pianeta”, ha detto la NASA in una nota.

I primi tentativi di rilevare l’attività sismica su Marte furono con il programma Viking 1 e 2 nel 1975, e sebbene i lander siano stati utilizzati per diversi anni, i sismografi furono montati su di essi non furono in grado di rilevare alcuna chiara attività sismica, per il vento marziano che soffiava troppo forte.

Il sismometro di InSight è SEIS, posato sul suolo marziano con l’ausilio di un braccio robotico. Rimane collegato al lander tramite cavi. Uno schermo antivento e termico posto sopra il sismometro riduce le influenze ambientali. SEIS è stato sviluppato e costruito da un team di scienziati e ingegneri tra cui MPS.

In precedenza, in quest’area dove la Insight opera, sono state registrate più di 500 scosse di assestamento, la magnitudo delle due più forti era di 3,5 e 3,6 punti.

Come ha detto uno dei leader della missione del sismometro installato sulla sonda, Taichi Kawamura, rappresentante dell’Istituto francese di geofisica di Parigi, durante lo studio in corso, il dispositivo ha registrato due tipi di “martemoti”, i “Marsquake”: simili a quelli che si verificano sulla Terra e simili ai fenomeni sismologici lunari. “È interessante notare che i quattro maggiori shock su Marte sono stati simili a quelli sulla Terra”, ha detto lo scienziato.

Gli scienziati suggeriscono che ciò sia dovuto al fatto che è in questa stagione, quando è estate nel nord del pianeta, a causa del vento minore, è più facile per un sismometro “sentire” tremori sotto la superficie del pianeta. La sonda InSight è atterrata nella regione di Marte dell’Elysium Planitia nel novembre 2018. Il dispositivo è progettato per studiare la struttura geologica di Marte, per il quale è dotato di sismometro e altri strumenti.

InSight, acronimo di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, è una missione spaziale per l’esplorazione di Marte sviluppata dalla NASA, il cui lancio era previsto per il marzo 2016 e che è stato rinviato al 5 maggio 2018 per problemi riscontrati nel sismometro di cui è dotata la sonda. Il lander è atterrato sulla superficie di Marte, più precisamente nella regione vulcanica di Elysium Planitia, alle ore 19:52:59 UTC circa del 26 novembre 2018.

La missione includeva la dislocazione di un sismometro e un sensore termico, che avrebbe potuto raggiungere una profondità di 5 metri al di sotto della superficie. Obiettivo della missione è investigare sulla struttura interna di Marte allo scopo di ricavare degli indizi sulle fasi più remote della formazione dei pianeti di tipo terrestre nell’ambito della più ampia formazione del sistema solare.

Nella costruzione della sonda sono state riutilizzate soluzioni tecnologiche sviluppate per il Phoenix Mars Lander della NASA.

La sonda è dotata di due strumenti principali:

  • Seismic Experiment for Interior Structure (SEIS), un sismografo, per misurare l’attività sismica sul pianeta per una migliore comprensione della struttura interna e della storia di Marte. È stato fornito dal Centre national d’études spatiales (CNES) francese, con la partecipazione dell’Institut de Physique du Globe de Paris, del Politecnico federale di Zurigo, del Max Planck Institute (MPS), dell’Imperial College di Londra, dell’Institut supérieur de l’aéronautique et de l’espace (ISAE) e del JPL;
  • Heat Flow and Physical Properties Package (HP3), fornito dal Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt (DLR), un sensore per la misura del flusso termico che un braccio estensibile avrebbe dovuto portare ad una profondità di 5 metri.

Quest’ultimo, purtroppo, non è riuscito a penetrare nel suolo di Marte che per pochi centimetri.

I sensori di vento e di temperatura, insieme ad un sensore di pressione ad alta risoluzione (10 mPa) fornito dal Centro de Astrobiología spagnolo monitorano le condizioni atmosferiche del sito di atterraggio, mentre un magnetometro misura i disturbi causati dalla ionosfera marziana.

Il sistema di comunicazione in banda X della sonda è utilizzato inoltre per condurre il Rotation and Interior Structure Experiment (RISE): attraverso l’accurata determinazione della posizione della sonda vengono ottenute misurazioni più accurate del periodo di rotazione del pianeta e sulla sua struttura.Strumento LaRRI

La sonda interplanetaria, ha viaggiato per oltre sei mesi per raggiungere Marte orientandosi grazie al sensore stellare Star Tracker, prodotto in Italia come lo strumento LaRRI, un microriflettore, che ha come compito quello di fornire la posizione accurata del lander una volta atterrato sul pianeta rosso.

Infine, la sonda è stata dotata di due fotocamere in bianco e nero con un campo rispettivamente di 45° e di 120°, che vengono utilizzate per agevolare il posizionamento degli strumenti.

Il 26 novembre 2018 la sonda è atterrata a Elysium Planitia fornendo la telemetria ai due CubeSat sperimentali Mars Cube One; nel complesso la manovra di atterraggio, dall’entrata nell’atmosfera di Marte al contatto con la superficie è durata solo 6 minuti e mezzo. Non è stato rilevato nessun problema durante questa fase e già dopo mezz’ora aveva dispiegato i pannelli solari e iniziato alcuni test.

Un mese dopo, a dicembre 2018, lo strumento sismico era già posizionato e operativo. L’altro strumento principale, HP3, programmato per marzo 2019, ha avuto delle difficoltà a raggiungere la posizione corretta al di sotto della superficie, in quanto il terreno era di natura molto più morbida di quella prevista e ha impedito al martelletto perforatore di operare completamente.

Dopo ripetuti tentativi di ripristinare il corretto funzionamento della talpa, un battipalo lungo 16 pollici (40 centimetri) collegato al lander da un cavo con sensori di temperatura incorporati, a gennaio 2021 il gruppo responsabile dello strumento ne ha dichiarato la fine operativa.