Sigarette elettroniche: fanno male?

Le sigarette elettroniche non cessano di creare polemiche. Questa volta è Report ad aprire l'inquietante capitolo delle relazioni del ministero della salute

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La trasmissione di Rai tre Report ha riaperto la vecchia controversia delle sigarette elettroniche e la possibilità che il tabacco riscaldato sia dannoso per la salute. Sul banco degli imputati il noto marchio IQOS, la sigaretta elettronica di Philip Morris.

L’accusa è quella di essere un prodotto più dannoso di quanto si voglia ammettere e ad avvalorare questa tesi ci sarebbe una relazione stilata dall’Istituto Superiore di Sanità rimasta secretata ma di cui il programma rai del giornalismo indefesso ha avuto accesso.

Sigarette elettroniche: IQOS è tossica?

Riccucci ha illustrato il potenziale pericolo delle sigarette targate  Philips Morris che promettono di essere meno dannose di quelle tradizionali. La P.M. aveva chiesto al Ministero della Salute di poter pubblicizzare il suo prodotto come prodotto meno tossico per l’organismo ma il Ministero della Salute non aveva dato il via poiché “non è possibile riconoscere la minor tossicità al prodotto rispetto alle sigarette normali”.

Non solo, nell’inverno del 2018 il Ministero aveva fatto richiesta all’Istituto Superiore di Sanità di procedere ad una relazione sulla tossicità degli HTC, ed è proprio questa relazione che non e mai stata resa pubblica. L’ex ministro della Salute Giulia Grillo, intervistata da Report, ha dichiarato che il documento non è mai arrivato sulla sua scrivania nonostante “le arrivasse tutto”.

La relazione  dell’Istituto Superiore della Sanità ha evidenziato come gli studi svolti dalla Philips Morris siano discutibili e come nei prodotti a tabacco riscaldato siano presenti delle sostanze nocive, anche se in quantità minori rispetto al prodotto tradizionale. Tra questi si rintracciano: nicotina, nitrosammine tumorigene, formaldeide, acroleina e acetaldeide. Come se non bastasse, sono state individuate tutta una serie di sostanze sconosciute e di cui ancora non si conoscono gli effetti.

Da qui in poi, gli interrogativi emersi sono inquietanti: come mai nonostante la nocività dimostrata per la salute, IQOS e gli HTP delle altre aziende usufruiscono in Italia di una tassazione molto più favorevole dei prodotti standard?

Alcuni sostengono che questo derivi da una certa pressione proferita dai ministeri economici. Non a caso, quando la Philips Morris fece richiesta di aprire uno stabilimento nei pressi di Bologna, il Governo di allora accolse la proposta con entusiasmo (2016, Governo Renzi).

Tutto è ancora da confermare e siamo davanti all’eterna contrapposizione salute/benessere economico. Una scelta che se a primo acchito può sembrare quasi scontata, nella realtà dei fatti ha poco riscontro. Si vedano le proteste imbastite ultimamente a causa delle restrizioni imposte per arginare la pandemia da covid19.

Si parla di diritto alla salute ma, per garantirlo, l’economia di un Paese deve essere sana. Il classico cane che si morde la coda.