La cospirazione del satellite Black Knight

Nel 1998 emersero una serie di immagini scattate durante la missione STS-88, la prima missione dello Space Shuttle sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In quelle immagini, rilasciate dalla NASA, si può vedere un oggetto di colore nero sospeso in orbita bassa.

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Mail Online ha pubblicato una storia il 21 marzo 2017: un satellite alieno soprannominato “Black Knight” in orbita attorno alla Terra osserva il genere umano da almeno 12 mila anni.
I cospirazionisti fanno risalire la scoperta del “Black Knight” a circa 120 anni fa attingendo a prove che in realtà non hanno nessun legame. Secondo la teoria esisterebbe un satellite artificiale extraterrestre in orbita quasi polare e la sua esistenza sarebbe tenuta nascosta dalla NASA e dal governo americano.
Nel 1998 emersero una serie di immagini scattate durante la missione STS-88, la prima missione dello Space Shuttle sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In quelle immagini, rilasciate dalla NASA, si può vedere un oggetto di colore nero sospeso in orbita bassa. Le immagini, una volta giunte al pubblico, scatenarono la convinzione che la cospirazione del Black Knight fosse reale.
In quel periodo la stazione spaziale internazionale era in fase di assemblaggio e l’astronauta Jerry Ross spiegò che all’epoca si lavorava per agganciare il modulo statunitense a quello realizzato dai russi e, per effettuare il collegamento vennero utilizzate quattro coperture termiche per proteggere le strutture che ancoravano i moduli alla navetta. Durante una delle attività extraveicolari (EVA), una delle coperte termiche si mise a galleggiare e gli astronauti non riuscirono a recuperarla, riuscendo solamente a scattare alcune immagini dell’oggetto registrato con il numero 025570 che dopo pochi giorni bruciò nell’impatto con l’atmosfera terrestre.
La spiegazione era semplice, le foto sbandierata come una prova a favore del Cavaliere nero mostrava in realtà una copertura termica.
L’ex ingegnere aerospaziale della NASA, James Oberg, che conosce personalmente Ross e il cosmonauta che scattò le foto, Sergei Krikalev, si e battuto a lungo per dimostrare che le supposte immagini del Cavaliere Nero raffigurano in realtà una coperta termica. I cospirazionisti ovviamente pensano che Oberg menta per nascondere la verità.
Come ha detto lo stesso Oberg a All About Space: “Prima di lasciare la NASA ho guidato il team di progettazione della traiettoria che ha prodotto il profilo della missione. Ogni fase del percorso è coerente con ciò che ho imparato come specialista delle operazioni di volo spaziale per tutta la vita: perché le coperte erano necessarie, perché una di esse si è staccata, perché ha fluttuato in quel modo. La differenza è, che tutte queste caratteristiche sono soprannaturali per le persone che hanno familiarità solo con i principi della Terra“.
Nonostante la spiegazione di Oberg la storia non si è conclusa. Le immagini della copertura termica / Cavaliere Nero sono state condivise in lungo e in largo, e le teorie della cospirazione hanno continuato a proliferare.
Sono probabilmente alcune delle foto da 70 mm più bizzarre che siano mai uscite dal programma della navetta spaziale“, ha detto Oberg nell’intervista. “E a quanto pare un aggiornamento del sito Web della NASA ha disattivato i collegamenti originali, facendo gridare all’insabbiamento molti cospirazionisti.
Le immagini del presunto satellite alieno sono entrate a far parte di una serie di storie che vengono ancora spacciate in molti siti per quello che non sono. I più convinti della realtà della storia tirano in ballo niente meno che Nikola Testa che, nel 1899, registrò alcuni segnali anomali, apparentemente provenienti dallo spazio. L’ingegnere elettrotecnico serbo-americano aveva una passione per la tecnologia wireless ed era alle prese con una stazione di trasmissione wireless sperimentale chiamata Wardenclyffe Tower a Shoreham, New York. Mentre era nel suo laboratorio a Colorado Springs, notò segnali insoliti e ne ipotizzò una provenienza aliena, affermazione all’epoca accolta con incredulità e scetticismo.
La prima fonte di onde radio non terrestri venne scoperta negli anni ’30, e arrivò dal centro della nostra galassia, che è la più potente fonte radio nel cielo a molte frequenze“, ha spiegato Varoujan Gorjian, scienziato del NASA Jet Propulsion Laboratory. “È stato solo negli anni ’60 che la tecnologia si è evoluta abbastanza da rilevare le prime pulsar. Se ciò che Tesla ha rilevato era un segnale reale e non un artefatto del suo strumento, molto probabilmente proveniva dalla Terra“.
I cospirazionisti nonostante le spiegazioni hanno continuato a usare gli studi di Tesla per rafforzare l’ipotesi dell’esistenza del Cavaliere Nero. Non soddisfatti hanno accolto anche il lavoro di un ingegnere norvegese, Jørgen Hals, il quale scoprì che alcuni segnali radio gli venivano rilanciati con alcuni secondi di ritardo. Ora questi segnali hanno una spiegazione, sono echi ritardati e Hals fu il primo a registrarli.
Nel 1973, Duncan Lunan scrisse un articolo sulla rivista Spaceflight suggerendo che gli echi ritardati fossero inviati da uno sonda spaziale aliena. Lunan crede ancora in una spiegazione extraterrestre. “I cambiamenti nei modelli di eco a lunga distanza in risposta apparente ai cambiamenti nei segnali in uscita dalla Terra sembrano davvero le risposte di una sonda di Bracewell, e non esiste ancora una spiegazione naturale soddisfacente per il fenomeno“, ha detto lo stesso Lunan.
Se gli echi sono stati deliberatamente prodotti da una sonda aliena, c’è un problema, in quanto si sono fermati nel 1975.
Lunan tuttavia ha affermato che la sua ricerca non ha nulla a che fare con le “assurdità del cavaliere nero“. Se esiste un legame tra la sua teoria e il Cavaliere nero, non è lui ad averla creata, ci hanno pensato i cospirazionisti.

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