I serpenti a sonagli (crotalo adamantino occidentale o Crotalus atrox) sono esemplari davvero notevoli le cui dimensioni arrivano ai 220 cm per 7 kg circa in un maschio adulto.
La principale caratteristica di questo Rettile Ofide è il famoso sonaglio alla fine della coda, costituito da una serie di anelli cornei residui della muta che aumentano a ogni perdita dello strato epidermico superficiale.
Questo particolare, che li contraddistingue da altri, funge da avvertimento; in quanto il crepitacolo (punta della coda) inizia ad agitarsi e vibrare soprattutto quando questi serpenti si sentono minacciati da qualcosa.
Secondo diversi erpetologi, questo è uno degli esemplari più belli ed interessanti da studiare, poiché le peculiarità dell’animale sono davvero notevoli e offrono una piattaforma di studio multi sfaccettata.
In un recente studio, partendo dal presupposto che il serpente a sonagli aumenta il ritmo di vibrazione, e conseguente il suono crepitante, all’avvicinarsi di potenziali minacce, si è cercato di capire come il brusco passaggio a una modalità ad alta frequenza fa sì che chi sia all’ascolto, compresi gli esseri umani, siano letteralmente ingannati sulla posizione esatta del rettile.
Infatti, l’esperimento condotto ha evidenziato che molti pensano di essere più vicino di quanto non lo siano in realtà. A dichiararlo è il team di ricerca il 19 agosto sulla rivista Current Biology.
Serpenti a Sonagli: le caratteristiche dello studio
Lo studio del crotalo dalla testa triangolare, ha indotto per anni a pensare che il suono della coda fosse semplicemente un segno della sua presenza. Però, come è stato scoperto, l’esemplare, pur essendo sordo, compensa con 2 termorecettori (uno per lato) presenti tra occhio e narice per individuare la preda, e si è evidenziato, come gli organi di risonanza (anelli sulla punta) diffondono il suono caratteristico con l’ausilio dei muscoli della coda che contraendosi emettono vibrazioni ad alta frequenza e relativo suono.
“I nostri dati mostrano che il segnale acustico dei serpenti a sonagli, che è stato interpretato per decenni come una semplice spia di avvertimento sonoro sulla presenza del serpente, è in realtà un segnale di comunicazione interspecie molto più intricato“. Spiega l’autore senior Boris Chagnaud della Karl-Franzens-University Graz.
“Il passaggio improvviso alla modalità ad alta frequenza agisce come un segnale intelligente che inganna l’ascoltatore sulla sua reale distanza dalla fonte del suono. L’errata interpretazione della distanza da parte dell’ascoltatore crea così un margine di sicurezza di lontananza“.
I serpenti a sonagli scuotono vigorosamente la coda per avvertire gli altri animali, o chiunque nelle vicinanze, della loro presenza.
Studi passati hanno dimostrato che lo scuotimento ha una frequenza variabile, ma poco si sa sulla rilevanza comportamentale di questo fenomeno, o quale messaggio invia con questo modo di agire.
Un indizio per questo mistero è arrivato durante una visita a una struttura per animali, dove Chagnaud ha notato che il sonaglio aumentava di frequenza quando si avvicinava al rettile, ma diminuiva quando si allontanava.
Vibrazioni da 100 Hz
In conformità a questa semplice osservazione, Chagnaud e colleghi, hanno condotto dei test con l’uso di diversi elementi, che muovevano in più direzioni verso i serpenti.
Uno di questi oggetti usati per il test, era un torso umano anatomico, e un altro era un disco nero, dall’aspetto minaccioso che sembrava avvicinarsi aumentando di dimensioni. Man mano che le potenziali minacce entravano in relazione con l’ambiente del rettile, la frequenza del sonaglio si ampliava fino a circa 40 Hz e poi passava bruscamente a una gamma di frequenza ancora più alta, tra 60 e 100 Hz.
Ulteriori risultati hanno mostrato che i serpenti a sonagli adattano la loro frequenza di oscillazione in risposta alla velocità di avvicinamento di un oggetto piuttosto che alle sue dimensioni.
“Nella vita reale, i serpenti a sonagli fanno uso di ulteriori segnali vibrazionali e infrarossi per rilevare i mammiferi in avvicinamento, quindi ci aspetteremmo che le risposte sonore siano ancora più vigorose“; Afferma Chagnaud.
Per testare come questo cambiamento nel tasso di sferragliamento è percepito dagli altri, i ricercatori hanno progettato un ambiente di realtà virtuale in cui 11 partecipanti sono stati invitati a muoversi attraverso un prato, verso un serpente nascosto.
Il suo tasso di vibrazione del sonaglio aumentava man mano che gli umani si avvicinavano e improvvisamente balzava a 70 Hz a una distanza virtuale di 4 metri. Agli stessi è stato chiesto di indicare quando la fonte sonora sembrava trovarsi a 1 metro di distanza. L’improvviso aumento della frequenza del suono crepitante, ha portato i partecipanti a sottovalutare la loro reale distanza dal serpente virtuale.
Gli autori
“I serpenti non si limitano a emettere suoni per segnalare la loro presenza, ma hanno sviluppato una soluzione originale: un dispositivo sonoro di avvertimento della distanza simile a quello incluso nelle auto durante la guida in retromarcia”; conclude Chagnaud.
“L’evoluzione è un processo casuale; quello che oggi potremmo interpretare come un design elegante è in realtà il risultato di migliaia di prove di serpenti che incontrano grandi mammiferi. Il sonaglio del serpente si è co-evoluto con la percezione uditiva dei mammiferi per tentativi ed errori. Lasciando quei serpenti che erano in grado di evitare meglio di essere calpestati”.
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